Il Made in Italy conquista Rovigno

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Il Made in Italy conquista Rovigno

La qualità del Made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo, ha attirato anche l’attenzione delle centinaia di visitatori della Fiera del mobile e dell’arredamento Design District, grazie alla presenza dei produttori italiani, arrivati a Rovigno mediante l’Ufficio ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero) dell’Ambasciata italiana a Zagabria. Sette aziende italiane (Alpi, Blifase, Cumini Casa, Fornasarig, New Life, Scolaro Mario & Fabio, Silat) e la Camera di Commercio di Udine si sono presentate così nell’atmosfera industriale dei padiglioni collocati all’interno dell’ex Fabbrica tabacchi, che ha accolto la prima fiera di questo tipo organizzata in Istria. Gran parte dei produttori ha già qualche esperienza di lavoro con il mercato in Croazia, ma vorrebbe ampliare le opportunità.

La parola agli imprenditori

Elena Buttazzoni, sales manager della Bifase S.r.l., azienda a gestione familiare che si occupa di sedie e imbottiti, ci racconta che il loro interesse per il mercato croato nasce principalmente dal fatto che è un mercato in crescita e alla continua ricerca di nuove soluzioni di design. “Per questo, siamo convinti che il nostro prodotto possa rappresentare una soluzione ideale per gli ambienti pubblici dei nuovi locali di tutta la Croazia, soprattutto nelle parti turistiche. In passato abbiamo già lavorato in Croazia però adesso vorremmo essere più presenti su questo mercato perché sappiamo che offre grandi opportunità e quindi vorremmo collaborare con architetti e interior designer in grado di incorporare il nostro prodotto in soluzioni adatte”, spiega Buttazzoni.
Un’azienda con una tradizione lunga 4 generazioni, sin dal 1878, è la Fornasarig una delle più longeve in questo settore. Filippo Sibau, Export Manager è qui per capire come “respira” questo mercato. “Siamo qui perché reputiamo la Croazia un mercato importante, affacciato sul Mediterraneo, interessante per il turismo, il settore alberghiero e da conferenza. Essendo questa la prima fiera del design in Istria abbiamo deciso di provare e investigare l’interesse dei possibili clienti. Abbiamo già lavorato con clienti privati, anche su progetti in Istria”.

Il progetto Mirabilia

Sempre nell’ambito della fiera, la Camera di commercio di Udine ha presentato il progetto Mirabilia, un network che intreccia luoghi inaspettati di significato storico, culturale ed ambientale nei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Una delle finalità dell’Associazione che riunisce 15 Camere di Commercio italiane è quella di creare occasioni d’affari tra domanda e offerta nel settore turismo e nei settori ad esso strettamente collegati. Ketty Brunetti dell’Ufficio Internazionalizzazione della Camera di commercio di Udine, situata in una regione che vanta ben quattro siti UNESCO, ci spiega che il progetto sviluppa attività promozionali per far conoscere questi siti attraverso delle iniziatve fieristiche o altri tipi di eventi di carattere promozionale. L’evento centrale, organizzato nell’ambito del Mirabilia, viene organizzato annualmente e ospitato presso ogni singola camera di Commercio a rotazione. A caratterizzarlo è una serie di incontri B2B tra imprese del settore del turismo italiane appartenenti alle Camere di Commercio incluse nel progetto e gli operatori esteri che vengono invitati da tutta l’Europa ma anche extra UE. “Quest’anno – spiega – all’incontro che si è tenuto a Pavia c’erano operatori dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Russia, dall’Australia e anche dalla Nuova Zelanda. Tutte queste attività vengono organizzate in concomitanza anche per il settore Food & Wine. Uno dei vantaggi è la partecipazione gratuita per le aziende, perché tutte le spese vengono coperte dal progetto. A seguito di ciò organizziamo anche post tour per operatori sempre dei settori turismo e F&B, ai quali facciamo conoscere i siti UNESCO. Finora, abbiamo riscontrato un notevole successo di questi post tour perché il FVG è una regione ancora non tanto conosciuta turisticamente e questo ci aiuta a farne scoprire le bellezze“.

Il distretto della sedia

Alla Fiera istriana, che ha radunato piccoli e grandi soggetti dell’industria dell’arredo e dell’interior design in un unico ambiente, il progetto Mirabilia ha portato quattro aziende del settore dell’arredo facenti parte del distretto della sedia. “A Udine – specifica Brunetti– c’è questo distretto nato quasi 30 anni fa che all’inizio contava oltre 3mila imprese che producevano solo sedie. Oggi, causa un po’ la crisi economica e un po’ tutto l’insieme, considerando che i grandi colossi dell’arredo come l’IKEA non fanno più quegli ordini che facevano negli anni che furono, è successo che molte aziende hanno dovuto chiudere“. Brunetti ci svela che oggi il distretto conta 700-800 aziende e nel frattempo si è accorpato con il Distretto del mobile di Pordenone di modo da avere un maggiore successo promuovendosi congiuntamente nel mondo. “Ci siamo inseriti in questo contesto sapendo che l’Istria e Rovigno – spiega – sono un polo turistico noto in tutto il mondo e questa poteva essere questa un’occasione per far conoscere il nostro progetto. C’è una forte presenza nella nostra regione di croati che vengono o a sciare o a visitare anche i nostri siti storici, come Aquileia, per esempio“. A favorire la collaborazione tra mercato croato e aziende italiane, oltre alla vicinanza, ritiene Brunetti, sia anche la possibilità di comunicare in lingua italiana in alcune zone, ma aiuta anche il fatto che in Croazia quasi tutti conoscono molto bene l’inglese, quindi la comunicazione è facilitata. Oltre a questo, il Paese offre molte più opportunità di business “In questo momento si costruisce a livello di edilizia più in Croazia che in Italia. L’Istria, poi, è il fiore dell’architettura per quanto riguarda le infrastrutture turistiche”.
Insomma, la Croazia sta diventando un mercato sempre più attraente per i produttori italiani in cerca di nuove commissioni e chissà che la Fiera Design District, che è stata visitata anche dal Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, non abbia generato qualche nuova e proficua collaborazione.

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