Giovanni Radossi Commendatore

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Giovanni Radossi Commendatore

ROVIGNO | Nel 50.esimo anniversario del Centro di ricerche storiche di Rovigno, il Console generale d’Italia a Fiume Paolo Palminteri ha consegnato l’onorificenza dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” (in classe Commendatore) al direttore e fondatore dell’istituzione, il prof. Giovanni Radossi. “Un riconoscimento importante – ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul –, ma anche doveroso per Radossi che tutta la sua vita l’ha donata alla CNI e alla Comunità di Rovigno. Il legame tra Radossi e Crs è indissolubile. Ha scritto pagine importanti della storia della CNI. Il fatto che proprio in questa ricorrenza dei cinquant’anni del Centro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia voluto il direttore Radossi è un fatto fondamentale per Rovigno, per l’istituzione e la minoranza. Tremul ha sottolineato anche la stima, la considerazione e la collaborazione reciproca con Radossi. “Sono certo che continuerà a dare il suo impulso di spinta a quest’importante Centro”, ha concluso il presidente dell’UI.

Alla cerimonia era presente il senatore Carlo Giovanardi, Presidente dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (ANIOC), il quale ha messo in risalto la straordinarietà di quanto è riuscito a costruire il prof. Radossi e il cui contenuto non è la fotografia del passato, ma “lo spiega alle nuove generazioni che altrimenti poco sanno dei drammi del Novecento e rischiano di mettersi a fare gli stessi percorsi” – ha avvertito – mettendo in risalto l’Istria quale esempio di convivenza da proiettare in avanti.
“Chi illustra l’Italia per meriti scientifici, culturali e per aver pensato al bene comune è giusto abbia un riconoscimento e questo a Radossi va esteso a tutti coloro che si sono impegnati a creare questa realtà”. Il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, ha fatto notare che per le giovani generazioni è difficile anche immaginare le difficoltà incontrate da Radossi, il coraggio personale necessario per creare quest’istituzione, che se da un lato porta lustro al tessuto sociale di questa regione non solo alla CNI, “dall’altra è molto importante perché le relazioni dei Paesi si devono basare sulla verità storica, non si possono basare sulla menzogna e qui il lavoro del Crs è presupposto fondamentale per le relazioni di amicizia tra le due nazioni”, ha dichiarato il Console generale, prendendo come esempio il recente fatto di avere onorato e riportato in Italia le vittime del dopoguerra di Castua che per settant’anni non era stato possibile esumare. “I nostri rapporti oggi sono saldi e i fantasmi del passato possono essere affrontati oggi in una nuova luce”. Palminteri ha messo in risalto anche la lungimiranza dei due governi a finanziare il lavoro del Centro e permettergli di svilupparsi.
Da parte sua, Giovanni Radossi, commosso dopo avere ripercorso in un baleno questi cinquant’anni trascorsi dalla fondazione del Centro di ricerche storiche, ha sottolineato: “Ho oggi il piacere di vedere riconosciuto il sacrificio compiuto assieme alla mia squadra per aver messo in piedi un’istituzione come il Crs. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a questo successo perché non avrei potuto dare altrimenti il meglio di me stesso a quest’istituzione e dedico tutto questo soprattutto all’ente che è anche la mia casa”.

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