Comunità di Spalato. La visibilità è fondamentale

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Comunità di Spalato. La visibilità è fondamentale

SPALATO | “Più che vivere la Comunità degli Italiani di Spalato fa il possibile per sopravvivere”. Ad affermarlo è stato il vicepresidente del sodalizio del capoluogo dalmata, Alessandro Muracchioli, nel corso del convegno “Minoranze nazionali ed etniche nella nostra comunità”. L’evento ospitato dalla Biblioteca civica “Marko Marulić” è stato promosso dagli alunni del IV Ginnasio “Marko Marulić” e della Scuola per il design, la grafica e l’edilizia sostenibile di Spalato. L’incontro è stato organizzato nell’ambito del progetto “Scuola, Ambasciatore del Parlamento europeo” e ha visto la partecipazione di più relatori e di un vasto pubblico. Gli organizzatori del convegno si sono posti l’obiettivo di creare i presupposti per aiutare gli spalatini a comprendere meglio le tematiche legate alle minoranze nazionali, gli sforzi profusi dalle medesime al fine di integrarsi, nonché i meccanismi che le etnie hanno a loro disposizione per interagire con le autorità d’autogoverno a livello locale e regionale.

Oltre ad Alessandro Muracchioli il programma del panel prevedeva anche gli interventi di Edin Nurkić, presidente del Coordinamento dei Consigli e dei Rappresentanti delle minoranze nazionali della Città di Spalato (presiede pure il Consiglio cittadino della minoranza bosgnacca, nonché la Società culturale Preporod di Spalato) e Marina Kuzmanić Petreš (consulente superiore dell’Ufficio della Città di Spalato). Nel corso della serata Salko Šemović ha intonato alcuni brani del genere sevdah, mentre Larissa Muracchioli ha recitato i versi della celebre poesia San Martino di Giosuè Carducci.

Il volontariato è fondamentale

Alessandro Muracchioli nel corso del suo intervento ha rilevato che la CI di Spalato sopravvive grazie al volontariato svolto dai soci. Ha ricordato il ruolo avuto dagli attivisti più anziani della CI per mantenere vive la lingua e la cultura italiana a Spalato. Ha lodato l’intraprendenza di Antonella Tudor, che dopo aver impugnato le redini della CI ha promosso una serie di riforme tese a proiettare il sodalizio verso il futuro. Ha illustrato gli sforzi profusi dagli attivisti al fine di aumentare la visibilità della CI, anche includendosi in iniziative di carattere umanitario e ha sottolineato il successo riscosso dai corsi di lingua italiana.

Biblioteca, un fiore all’occhiello

Ha parlato della collaborazione instaurata dalla CI con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Spalato nonché della Biblioteca Delbello (oltre 3.000 libri e più di 100 tra film e documentari in lingua italiana), definita il ‘fiore all’occhiello’ della CI di Spalato. Ha spiegato che le molteplici attività portate avanti dal sodalizio godono dei finanziamenti erogati dalla Repubblica Italiana e delle risorse messe a disposizione dalla Repubblica di Croazia. Ha parlato del ruolo svolto dall’Unione Italiana, nella sua veste di amministratore dei contributi destinati alla CNI. “La CI di Spalato è particolarmente penalizzata rispetto alle Comunità dell’Istria per cui molti dei nostri progetti, seppur validi, non riescono a essere realizzati per mancanza di fondi”, ha dichiarato Muracchioli. A tale proposito ha fatto presente che quest’anno il coro del sodalizio è stato costretto a cessare l’attività per mancanza di fondi.

Il dialogo con le autorità

Muracchioli ha espresso un giudizio sui rapporti instaurati dalla CI con le autorità a livello locale. “È probabile che la nostra inesperienza non ci fornisca le giuste informazioni o conoscenze per bussare alle ‘porte giuste’, magari per accedere a fondi o finanziamenti che la Città offre alle associazioni o minoranze”, ha detto il vicepresidente della CI di Spalato. Nel corso della serata Muracchioli ha auspicato anche che in futuro possa migliorare la collaborazione con le associazioni delle altre minoranze nazionali operanti sul territorio. “Forse una maggior collaborazione fra le varie comunità ne aumenterebbe la visibilità”, ha ipotizzato.

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