Braccio di ferro sulla sanità Medici in sciopero bianco

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Braccio di ferro sulla sanità Medici in sciopero bianco

ZAGABRIA | I medici di famiglia convenzionati con la mutua, insoddisfatti dalla proposta di Legge sulla tutela sanitaria, hanno iniziato ieri lo sciopero bianco. Nessuna astensione dal lavoro, ma rigida applicazione delle regole e dei protocolli. Il risultato? Non pochi disagi considerato che l’attenersi alle regole da parte dei medici significa che i pazienti vengono visitati con maggior lentezza (20 minuti per ciascun paziente), ovvero che i medici svolgono il proprio lavoro entro il limite pagato dall’Istituto per l’assicurazione sanitaria (HZZO). Potrebbero dunque crearsi lunghe code nelle sale d’attesa. Ma il ministro della Sanità ridimensiona la protesta.

Protesta in piazza San Marco

Nel comunicato emesso, l’Ordine dei medici (HLK) precisa che i medici sono rimasti sbigottiti dalle modifiche che il ministro Milan Kujundžić ha inserito nella proposta di legge, dopo la conclusione del periodo in cui era stata in discussione pubblica. Perciò l’HLK ha fatto appello sia al premier Andrej Plenković, sia al ministro della Sanità, perché non approvino la proposta di Legge così come è stata presentata, ma quella che è stata discussa. Se dovesse verificarsi la prima variante, secondo l’Ordine si verificheranno conseguenze indesiderate a lungo termine, nella medicina di base, sia per i pazienti, sia per i medici. Se lo sciopero di ieri non avrà dato l’esito sperato, l’HLK ha annunciato per oggi, mercoledì 27 giugno, una manifestazione di protesta in piazza San Marco davanti alla sede del governo, che proprio oggi dovrebbe esaminare la bozza normativa. Le associazioni dei medici di famiglia chiedono che vengano rispettare le garanzie ottenute nella discussione pubblica, cioè che i medici potranno scegliere autonomamente se lavorare come privati o come dipendenti delle Case della Salute. Le associazioni sono convinte, infatti, che saranno i presidenti delle Regioni, a determinare chi potrà lavorare in proprio.

La tranquillità del ministro

“Non c’è alcuno sciopero. Un esiguo numero di medici di famiglia ha manifestato il proprio malcontento perché attendevano il massimo per sé stessi”, ha dichiarato il ministro Kujundžić dopo la sessione del Consiglio economico-sociale. Non ha manifestato alcun segno di preoccupazione per questo sciopero, convinto che la maggior parte dei medici sia d’accordo e che si tratti di “un passo avanti positivo, che continuerà a porgere ai pazienti sia l’accessibilità alle cure, sia la qualità delle stesse. In Croazia, come è anche sancito dalla Costituzione, devono esistere la sanità pubblica e la sanità privata. Si devono mantenere entrambi i sistemi, far sì che competano tra loro per quale sarà il migliore e quale in più modico, il tutto a buon pro del paziente”.
Il 25 per cento dei medici dovrà rimanere alle dipendenzr delle Case della Salute e non potrà sottoscrivere un contratto con la mutua. L’Ordine ritiene che si tratti di trattamento impari e ha annunciato denunce costituzionali. Il ministro, invece, è convinto che le modifiche alla Legge riducano la possibilità di manipolare le concessioni. In fin dei conti, ha rilevato, la decisione finale spetta alle Assemblee regionali, perciò non sarà presa da singoli. Infine, Kujundžić ha espresso la convinzione che “con questa proposta di Legge, alla fine, tutti saranno soddisfatti”. (erb)

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