Autonomia culturale CNI Fondi: aumento del 6,3 p.c.

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Autonomia culturale CNI Fondi: aumento del 6,3 p.c.

ZAGABRIA | “In tempi sicuramente non facili, si tratta di un importante passo avanti”. La considerazione del vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana, Furio Radin, riassume il messaggio scaturito dalle decisioni approvate ieri dal Consiglio per le minoranze nazionali. L’organismo presieduto da Aleksandar Tolnauer riunitosi ai Banski dvori ha approvato infatti la ripartizione di 33.840.000 (31.893.500 kune, nel 2017 nda.) assicurati nel Bilancio dello Stato per i programmi relativi all’autonomia culturale delle etnie per il 2018. Il passo avanti è rappresentato dai quasi 2 milioni di kune in più rispetto allo scorso anno che, come sottolineato da Tolnauer, “rappresentano un segnale incoraggiante”. L’incremento del contributo consente di assegnare fondi maggiori rispetto all’anno scorso a praticamente tutti i 19 gruppi etnici che hanno presentato richiesta in tal senso. L’unica eccezione è rappresentata dalla minoranza polacca che ha presentato lo stesso programma del 2017.

Revisioni: tutto in ordine

Complessivamente all’indirizzo del Consiglio sono giunti 1.080 programmi (1.123 nel 2017) con una richiesta complessiva di finanziamenti di poco superiore a 52 milioni di kune. A presentare i programmi sono stati in totale 226 tra associazioni ed enti: nel settore dell’editoria 66 programmi, stesso numero per quello dell’informazione, 453 i programmi rientranti nella categoria attività culturali amatoriali e 495 le manifestazioni culturali. “Il governo ha dimostrato comprensione per le nostre necessità. Possiamo essere orgogliosi del fatto che ci siamo attenuti alla lettera alle leggi e ai regolamenti vigenti per quanto riguarda i finanziamenti dell’autonomia culturale delle minoranze nazionali”, ha dichiarato Tolnauer, che ha espresso soddisfazione anche per la situazione relativa al 2017. “Nessuna delle verifiche fatte dai revisori sui nostri documenti ha rivelato irregolarità”, ha detto.

Sostegno al Dramma Italiano

Salgono del 6,2 p.c. i fondi destinati alle attività culturali della Comunità Nazionale Italiana che beneficerà di 7.180.000 (nel 2017 6.800.000 kune). Nell’importo sono compresi anche i finanziamenti destinati al Teatro nazionale croato “Ivan de Zajc” di Fiume, ovvero al Dramma Italiano, ai sensi, come si legge nella documentazione del Consiglio, degli accordi bilaterali tra Zagabria e Roma. Un risultato importante per la CNI il cui raggiungimento è stato favorito in primo luogo dall’importante lavoro svolto dal deputato della CNI, Furio Radin.

Radin relativamente soddisfatto

Nel commentare l’incremento dei fondi destinati alle comunità nazionali e in particolare alla CNI si è però limitato a dire di essere “relativamente soddisfatto” dando così prova anche in quest’occasione dell’aplomb istituzionale che lo contraddistingue. “In tempi di crisi un aumento del 6,3 p.c. va considerato un buon passo in avanti, anche se a essere onesti i fondi di Zagabria non sono quelli che noi vorremmo che siano. Insieme a quelli che arrivano dalla nostra Madre Patria culturale l’Italia servono, direi anche in maniera abbastanza sostanziale, a sostenere il programma di mantenimento della nostra cultura e della nostra identità. Oggi possiamo dire di essere relativamente soddisfatti, relativamente perché sono convinto che per tutte le comunità nazionali i finanziamenti dovrebbero essere più consistenti. Detto questo avere un 6,3 per cento in più vuole dire potere sopravvivere”, ha commentato l’onorevole Radin.

Gli importi per le comunità

La comunità nazionale bosgnacca potrà contare su 2.027.500 kune, quella albanese avrà a disposizione per le proprie attività culturali 747.000 kune. La comunità bulgara riceverà 100mila kune, i montenegrini 606.500 kune, i cechi 3.004.000, gli ungheresi 3.845.000, i macedoni 672mila, gli austriaci e i tedeschi insieme beneficeranno di 650mila, i polacchi di 100mila, la comunità rom avrà un importo pari a 503mila, i russi otterranno 228mila kune, i russini 657mila, gli ucraini 653mila gli slovacchi 1.339.000, gli sloveni 679mila, la comunità nazionale serba riceverà 9.227.000, e infine a quella ebraica andranno 682mila kune.

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