«Aspettiamo l’apertura delle buste» La cantieristica con il fiato sospeso

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«Aspettiamo l’apertura delle buste» La cantieristica con il fiato sospeso

POLA | Alle 20 di ieri sera è scaduto il termine ultimo fissato dal Gruppo Uljanik per la presentazione delle offerte di partecipazione alla ristrutturazione dei due cantieri navali di Pola e Fiume. I nomi dei potenziali partner saranno, però, resi noti soltanto oggi o al più tardi lunedì. Lo ha annunciato ieri pomeriggio il presidente del Consiglio d’Amministrazione del Gruppo, Emil Bulić, limitatosi a dire che “esiste un forte interesse degli investitori”, ai quali i vertici dello stabilimento navalmeccanico hanno concesso una settimana in più per passare al setaccio tutta la documentazione messa loro a disposizione dalla dirigenza dell’Uljanik.

Sei potenziali partner

Nel prosieguo dell’incontro con i giornalisti, Bulić ha evidenziato che i fascicoli, i documenti e i registri del Gruppo sono stati consultati da sei potenziali partner, tra i quali si specula fosse presente anche l’ex partner strategico Danko Končar. Tale ipotesi non è stata né confermata né smentita dal presidente del CdA del Gruppo Uljanik, che nel rispondere a una precisa domanda ha dichiarato che “a nessuno è stato negato l’accesso alla data room”. Bulić ha inoltre aggiunto che la dirigenza del Gruppo ha avuto addirittura contatti con società che non hanno nemmeno visionato la documentazione messa a disposizione dei potenziali partner.

Fiduciosi sul futuro dei cantieri

Il rappresentante del Gruppo si è detto poi fiducioso per il futuro dei cantieri navali Uljanik e 3. maj.
“Credo che la Società abbia imboccato la strada giusta”, ha commentato il presidente, che tuttavia non ha voluto assolutamente alimentare false speranze. “Prima di rilasciare qualsiasi dichiarazione definitiva vorrei aspettare l’apertura delle buste e studiare nel dettaglio le offerte presentate”, ha sottolineato Bulić, escludendo, almeno per il momento, la possibilità dell’apertura di una procedura di fallimento.

Evitare il fallimento

“Stiamo lavorando assieme alle istituzioni affinché questo non avvenga”, ha detto il presidente, che successivamente ha rilevato che lunedì prossimo inizieranno anche le trattative con il Ministero dell’Economia e con i potenziali partner. Ieri pomeriggio, il dirigente del Gruppo Uljanik si è espresso anche sulle tempistiche, dicendo che, una volta scelto il nuovo partner strategico, l’effettiva attuazione del Piano di ristrutturazione non dovrebbe partire prima di tre o quattro mesi.

Nelle mani degli investitori

“Molto dipenderà dagli investitori, che dovranno concedere al Gruppo Uljanik un finanziamento che lo aiuti a superare questo lasso di tempo”, ha spiegato Bulić, convinto che l’avvio della ristrutturazione possa iniziare già a maggio, anche se è più realistico pensare possa avere inizio un mese più tardi.

Tutte le opzioni sono possibili

Incalzato in merito alla possibilità che il piano di ristrutturazione riguardi soltanto l’Uljanik e non il 3. maj, il presidente ha dichiarato che “tutte le opzioni sono possibili, anche se insisteremo affinché il nuovo partner strategico proceda alla ristrutturazione di entrambi gli stabilimenti navalmeccanici”. Il dirigente, nel rispondere alla domanda successiva, ha affermato che la scelta del partner spetta al CdA del Gruppo e al Consiglio di sorveglianza. “Naturalmente ci consulteremo con il Ministero dell’Economia e con tutte le istituzioni statali”, ha concluso.

Una tradizione da salvaguardare

Ieri si è rivolto alla stampa anche Samir Hadžić, del Consiglio di Sorveglianza, il quale ha informato che le offerte pervenute saranno studiate e analizzate questo fine settimana. “Dopodiché, lunedì, le presenteremo al ministro Darko Horvat”, ha annunciato, aggiungendo che sia il CdA che il Consiglio di vigilanza intendono scegliere il partner migliore: un partner che conosca bene il comparto e il cui unico obiettivo siano la costruzione di navi e la volontà di mantenere viva la tradizione navale di Pola e Fiume.

Non si pensa a un piano di riserva

Alla pari di Bulić, anche Hadžić ha evidenziato che la scelta definitiva dei partner spetta prima di tutto al CdA e successivamente al Consiglio di sorveglianza. “In tal senso devo dire che nessuno ha fatto pressioni”, ha ribadito Hadžić, che si è detto ottimista sul futuro dell’Uljanik, rilevando di non voler pensare a un piano di riserva.

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