Al via i Giorni della merla. Ecco perché si chiamano così

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Al via i Giorni della merla. Ecco perché si chiamano così

Nella Regione istroquarnerina non si direbbe, ma oggi siamo entrati nei famosi Giorni della merla. Sono i tre giorni più freddi dell’anno, però le temperature di questi giorni – fredde sì, ma non pungenti – non sembrano rispecchiare un’antica credenza. Le statistiche meteorologiche disponibili per gli ultimi decenni, infatti, contrastano con il detto popolare per cui si ipotizza che le temperature medie di un tempo fossero inferiori alle attuali.

Comunque , vediamo di capire da dove deriva questa famosa locuzione. Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, ma quella più famosa racconta che in tempi lontanissimi, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28, Gennaio stesso fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo di una merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime. Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che l’uccello usciva in cerca di cibo, esso scatenava una bufera di neve e vento. Stufa di tutto ciò, un giorno la merla andò da Gennaio e gli chiese: “Amico mio potresti durare un po’ di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “No, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni”. Perciò, la merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido, cosicché rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno”. Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni e gli chiese in prestito 3 giorni. E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni, uscì dal comignolo sana e salva, ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.

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