Agrokor. Il vicepremier, Martina Dalić, inoltrava informazioni riservate. Quanto ne sapeva Plenković?

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Agrokor. Il vicepremier, Martina Dalić, inoltrava informazioni riservate. Quanto ne sapeva Plenković?

Il portale Index ha pubblicato stamattina la corrispondenza privata, tramite posta elettronica, di Martina Dalić, vicepremier e ministro dell’Economia, che aveva scambiato nel periodo di stesura della cosiddetta “Lex Agrokor” con un gruppo informale di avvocati e consulenti, i quali sono stati successivamente ingaggiati nel processo di ristrutturazione dell’azienda.

Se questa corrispondenza dovesse rivelarsi vera, ci troveremmo dinanzi al più grande scandalo di questo Governo. Se un gruppo di persone estranee al Governo avesse segretamente redatto un documento – divenuto poi legge – sulla procedura di amministrazione straordinaria nelle società di importanza sistemica per la Repubblica di Croazia, guadagnandoci sopra mezzo miliardo di kune tramite incarichi nel processo di ristrutturazione, potrebbe sorgere un grosso problema sia per la Dalić che per il premier Plenković.

Profondamente compromettente in questo scambio epistolare, tra l’altro, è il fatto che la Dalić abbia inoltrato a persone esterne una marea di informazioni riservate e segreti aziendali senza la firma di alcun contratto che ne garantirebbe la tutela, ovvero senza alcuna garanzia che questi non utilizzeranno i dati per altri scopi. Il ministro ha fornito loro anche il contenuto di colloqui tra i membri del Governo con investitori, banchieri e diplomatici russi.

Legge dubbia

Le persone coinvolte in questo carteggio sono Ante Ramljak e Tomislav Matić della Texo Management, Matko Maravić e Tonći Korunić della InterCapital, Branimir Bricelj della Altera Corporate Finance e Boris Šavorić e Toni Smrček dello studio legale “Šavorić i partneri”. Tutte queste persone sono state successivamente coinvolte nell’attuazione della nuova legge.

Dalle e-mail si può notare che gli addetti ai lavori erano pienamente consapevoli dell’inconsistenza legale di questa legge. L’avvocato Šavorić scrive in una mail che “non importa se la legge finisce alla Corte costituzionale, ma uno di loro dovrà essere Amministratore straordinario”. Un altro momento importante del carteggio è quando discutono degli avvertimenti segnalati dal professor Miladin, della Facoltà di Giurisprudenza di Zagabria, secondo il quale “la Repubblica di Croazia si espone a conseguenze dannose incalcolabili in relazione ai creditori, ma anche agli azionisti del debitore”.

Quanto sapeva Plenković?

Sembra che il primo ministro sia stato informato di quanto stava accadendo nelle riunioni del gruppo di lavoro segreto. Si presume che il gruppo abbia avuto un incontro con Plenković il 23 marzo.

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