3. maj. Il più appetibile per gli esperti di Pechino

Il partenariato strategico appare poco allettante ai cinesi. Fiume fa gola in ogni caso. Fra dieci giorni si saprà di più

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3. maj. Il più appetibile per gli esperti di Pechino

ZAGABRIA | È soprattutto Fiume a far gola ai cinesi. Anche dall’ottica della cantieristica, non soltanto da quella portuale. La delegazione della CSIC (China Shipbuilding Industry Corpotation), dopo ha visitato i cantieri navali di Fiume e Pola, e avere mercoledì, all’aeroporto di Zagabria, incontrato di nuovo i rappresentanti del governo croato, prima di imbarcarsi sull’aereo che li avrebbe riportati a casa, non ha fatto mistero delle sue preferenze. Che vanno al 3. maj. Il ministro dell’Economia, della Piccola e media Imprenditoria e dell’Artigianato, Darko Horvat, ieri ha reso noto che cosa abbia sollecitato di più l’interesse della CSIC e quale sia il modello per il quale propendono di meno. “Non abbiamo assolutamente discusso di immobili, né di aspetti turistici in nessuna delle due località”, ha rilevato Horvat, smentendo così le illazioni di alcuni sindacalisti, soprattutto polesi, sul destino del loro stabilimento navalmeccanico.
Il ministro ha poi sottolineato che “delle due località, quella che li attrae di più è Fiume. Non solamente perché la vedono come la porta per entrare in Europa, ma soprattutto perché il livello tecnologico che hanno riscontrato al 3. maj è superiore a quello osservato allo Scoglio Olivi. Del resto questa considerazione è stata fatta da tutti gli interessati che hanno potuto analizzare a fondo la situazione accedendo al data room a dicembre”.
Horvat ha affermato che “la delegazione della CSIC con una stretta di mano, al momento del commiato, ha promesso che entro una decina di giorni ci fornirà una risposta, non definitiva. Dopo aver esaminato la situazione, gli esperti cinesi ci esporranno in maniera trasparente il loro punto di vista. Faranno anche alcune offerte, ma dovremo vedere se per noi saranno accettabili e in quale maniera”. E se i cinesi dovessero rinunciare, si prospetta il fallimento dei due cantieri? Horvat ha sottolineato che “oggi nessuno, nessuna istituzione finanziaria, vuole finanziare la ristrutturazione. Tutto il resto è a carico del governo e noi abbiamo più volte affermato che non è possibile più quel modello di finanziamento della cantieristica al quale si ricorreva in passato”.

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