Non solo cantieri. Forza lavoro e turismo sono le sfide del futuro

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Non solo cantieri. Forza lavoro e turismo sono le sfide del futuro

Quale impatto avrà la crisi del Gruppo Uljanik sulle finanze pubbliche? Quali saranno gli effetti dell’annunciata riforma previdenziale licenziata dal governo e contestata dai Sindacati? Come affrontare l’oramai cronica carenza di quadri specializzati in tutta una serie di settori dell’economia? Che cosa annunciano gli analisti riguardo agli sviluppi del quadro economico? Sono soltanto alcune delle domande sulle quali si sono confrontati una trentina di relatori e i circa 450 partecipanti alla conferenza internazionale “Le sfide del cambiamento” organizzata nell’hotel Lone a Rovigno dalla Borsa di Zagabria (ZSE) e dall’ Associazione delle società per la gestione dei fondi pensionistici e delle società assicuratrici dei fondi pensionistici (UMFO). A inaugurare l’evento sono stati la presidente della ZSE, Ivana Gažić, e Kristijan Buk, presidente dell’Allianz ZB, in rappresentanza dell’UMFO, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione avviata nel 2012. “Scegliendo di organizzare un evento congiunto abbiamo ampliato il ventaglio di possibili temi andando incontro alle necessità dettate dal contesto e dai problemi concreti che il mercato finanziario locale, ma anche quello globale devono affrontare”, ha detto la Šimić, prima di cedere la parola ai relatori. Tra questi vanno citati il ministro delle Finanze e quello del Lavoro, rispettivamente Zdravko Marić e Marko Pavić; il governatore dell’HNB, Boris Vujčić, il presidente del Comitato direttivo dell’Agenzia croata per il monitoraggio dei servizi finanziari, Utoa Baader, fondatore della Baader Bank. Grande l’interesse anche per la relazione di Andy Baynes, che ha parlato dell’importanza di riconoscere il potenziale delle proposte innovative e delle modalità per sfruttarle appieno nelle società. Una riflessione che poggia sull’’esperienza maturata nei 13 anni trascorsi alla Apple, dove ha ricoperto incarichi dirigenziali collaborando direttamente con Steve Jobs e Tim Cook, ma anche in Nest e Google. Il governatore Vujčić si è soffermato invece sulle prospettive della crescita economica croata nel 2019, confermando che ci si attende un andamento positivo. “Speriamo che la crescita sia di circa il 3 p.c. del Pil”, ha detto Vujčić, evidenziando però che le previsioni avvertono riguardo al pericolo di un peggioramento della sua struttura e alla crescita dei rischi. “Per quanto siano ormai ridotti permangono quelli legati alla ristrutturazione dell’Agrokor, sussistono determinate preoccujpazioni riguardo alle garanzie emesse per l’Uljanik e non bisogna ignorare quelli derivanti dall’ulteriore crescita delle entrate dal turismo”, ha avvertito Vujčić, illustrando il ragionamento con un esempio: “Stando alle previsioni il rapporto debito pubblico-Pil dovrebbe scendere l’anno prossimo al 70 p.c. del Pil, ma laddove dovessero venir attivate le garanzie emesse dallo Stato per il Gruppo Uljanik, con tutta probabilità registreremo un 71 p.c.”. Una valutazione espressa anche in considerazione degli importi citati dal ministro delle Finanze, Zdravko Marić, ovvero dei complessivi oltre 4 miliardi di kune che potrebbero essere versati dall’Erario entro la fine dell’anno per le garanzie date all’Uljanik.
Inoltre, la sfida principale potrebbe essere rappresentanta dalla mancanza di forza lavoro. “Al momento la situazione sul mercato del lavoro sta migliorando e l’effetto che ne deriva è una significativa crescita dell’importo nominale degli stipendi, crescita che però si ferma a livelli più bassi di quanto non stia avvenendo negli altri Paesi dell’area”, ha detto il governatore. Stando al suo parere, però, in futuro uno degli ostacoli principali alla crescita del Pil sarà rappresentato dalla carenza di forza lavoro. “Si tratta di una diretta conseguenza dell’andamento demografico”, ha affermato, precisando che stando alle proiezioni tra il 2015 e il 2040 la riduzione della popolazione attiva potrebbe toccare le 520mila unità, ovvero calare del 20 p.c. “Tenuto conto di queste proiezioni appare assolutamente comprensibile il perché di alcune soluzioni proposte nell’ambito della riforma pensionistica e in particolare la posticipazione dell’età pensionabile”, ha detto ancora Vujčić, spiegando che il problema presenta 3 possibili soluzioni: oltre a quella citata che consiste nella posticipazione del pensionamento, ci sono ancora l’ampliamento delle quote per i lavoratori provenienti dall’estero e l’automatizzazione dei processi lavorativi. Passando a parlare dell’impatto della crisi dell’Uljanik il governatore ha evidenziato che i problemi finanziari che interessano i cantieri del Gruppo polese non possono avere ripercussioni significative in termini di crescita dell’economia a livello nazionale. “L’impatto sarà visibile a livello locale”, ha spiegato. Ben diverso, invece, il quadro riguardante le tendenze nel settore turistico. “Il rallentamento registrato in Croazia e in tutto il Mediterraneo nel 2018 va analizzato nel contesto della ripresa dei flussi verso la Turchia e la Grecia. Va inoltre considerato anche il ‘ritorno’ delle destinazioni dell’Africa settentrionale. È pertanto necessario pensare a una riforma strutturale a lungo termine capace di dare risposte in termini di competitività del mercato turistico croato”, ha concluso Vujčić.

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