La dignanese Oleum Maris Azienda Emergente 2019

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La dignanese Oleum Maris Azienda Emergente 2019

L’Italia fa ancora incetta di primi posti, ma anche quest’anno l’Istria riesce a entrare nell’Olimpo riconfermandosi una delle regioni con il maggior numero in assoluto di produttori di olio extra vergine d’oliva inseriti nella classifica di “Flos Olei 2019”. Sarà presentata ufficialmente a dicembre a Roma la prestigiosa guida – unitamente considerata la più importante pubblicazione di settore a livello internazionale –, giunta alla decima edizione, curata con criteri di assoluto rigore da un panel di esperti assaggiatori coordinato da Marco Oreggia, curatore e insieme editore del volume. Una sorta di atlante olivicolo in doppia lingua, italiano-inglese e italiano-cinese, che recensisce ben 500 aziende d’eccellenza provenienti dai 5 continenti, per un totale di 52 Paesi, offrendo una classifica delle migliori produzioni olearie del mondo e un quadro generale della produzione olivicola della scorsa campagna olearia (2017/2018). Per la prima volta, vanno ad aggiungersi alla schiera di nazioni presenti – dall’Europa alle Americhe, dall’Africa all’Oriente e all’Oceania – anche Libano, Nuova Zelanda e Bosnia ed Erzegovina (Vinarija Škegro di Ljubuški).
Azienda Emergente è l’Oleum Maris di Dignano, che ha dato vita al marchio Oio Vivo. Fondata nel 2005 impiantando dal nulla, su un terreno precedentemente devastato dalle fiamme, il più grande oliveto dell’Istria meridionale (150mila alberi), coltivati con le varietà autoctone Busa, Bianchera istriana, Rosignola, Zizolera e Busa puntosa, più le specie Leccino e Pendolino.
Azienda dell’Ann o è l’oliveto Fonte di Foiano di Castagneto Carducci (in provincia di Livorno); l’Azienda di Frontiera si trova invece nel Trentino (OlioCru, di Riva del Garda), mentre l’Azienda del Cuore nel massiccio del Taburno (Torre a Oriente, Torrecuso/Benevento).

L’italia, the best

E veniamo ai migliori extravergine. En plein per gli olivicoltori italiani, che portano a casa un palmarès davvero consistente: campione dell’anno (Sincero, Azienda Agraria Viola di Foligno, Umbria); migliore olio extravergine di oliva da agricoltura biologica e DOP/IGP (Tenuta Arcamone – DOP/PDO Terra di Bari – Bitonto, dell’Azienda Agricola De Carlo di Bitritto/Bari, Puglia); migliore olio extravergine di oliva blended fruttato intenso (Athos dell’Azienda Agricola Francesca Boni di Vetralla/Viterbo, Lazio); migliore olio extravergine di oliva DOP/IGP fruttato leggero (Bonamini – DOP/PDO Veneto – Valpolicella dell’Antico Frantoio Bonamini di Illasi/Verona, Veneto); migliore olio extravergine di oliva DOP/IGP fruttato medio (Don Pasquale – DOP/PDO Colline Pontine dell’Azienda Agricola Cosmo Di Russo di Gaeta/Latina, Lazio); migliore olio extravergine di oliva DOP/IGP fruttato intenso (Titone – DOP/PDO Valli Trapanesi da agricoltura biologica dell’Azienda Agricola Biologica Titone (Locogrande/Trapani, Sicilia); migliore olio extravergine di oliva – metodo di estrazione (Gran Riserva – fruttato verde dell’Accademia Olearia di Alghero/Sassari, Sardegna); migliore olio extravergine di oliva – rapporto qualità/packaging (Intini – Coratina del Frantoio Intini di Alberobello nella Murgia Barese); migliore olio extravergine di oliva – rapporto qualità/prezzo (Cenzino – Ogliarola del Bradano da agricoltura biologica dell’Azienda Agricola Vincenzo Marvulli di Matera, Basilicata).
Vanno in Spagna i riconoscimenti per il migliore olio extravergine di oliva da agricoltura biologica (One della Finca La Torre di Bobadilla, Málaga), il migliore olio extravergine di oliva monovarietale – fruttato medio (Nobleza del Sur – Centenarium Premium dell’Azienda Nobleza del Sur, Castellar, Andalusia) e il migliore olio extravergine di oliva monovarietale – fruttato intenso (Castillo de Canena Reserva Familiar – Picual dell’Azienda Castillo de Canena Olive Juice, Canena, Andalusia).
Due premi per i produttori cileni – migliore olio extravergine di oliva – rapporto qualità/quantità (Alonso – Koroneiki dell’Agrícola Pobeña, regione del Libertador General Bernardo O’Higgins) e migliore olio extravergine di oliva blended – fruttato medio (Deleyda – Premium dell’Azienda Olivos Ruta del Sol, San Antonio –; un titolo va in Grecia (il migliore olio extravergine di oliva monovarietale – fruttato leggero è Liá – Premium Edition dell’Azienda Liá Cultivators, Filiatra) e uno pure in Francia (il migliore olio extravergine di oliva blended – fruttato leggero è La Magnanerie – Cuvée Sauvage da agricoltura biologica dell’Azienda La Magnanerie, Orgnac-l’Aven, dipartimento dell’Ardèche, regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi).

Istria, ottimi risultati

I frantoi istriani reggono benissimo il confronto con quelli italiani, spagnoli, francesi… Quasi ottanta i produttori inseriti nella guida, una decina in più rispetto allo scorso anno. Incassano il punteggio migliore, 97 su 100, Ipša di Levade, Mate di Zambrattia, Olea B.B. di Porto Albona, Enio Zubin di Umago (nella guida 2018 il suo Oio de Buščina era stato proclamato migliore olio extravergine di oliva monovarietale – fruttato medio); 96 punti per Matteo Belci di Dignano, Buršić di Verteneglio, Meneghetti di Valle, Tonin di Dignano, Giancarlo Zigante di Levade; a quota 95 Salvela di Dignano, Franco Basiaco di Buie, Chiavalon di Dignano, Grubić di Valle, Negri Olive di Arsia; 94 punti per Al Torcio di Cittanova, rispettivamente 93 per Paulišić-Oliveri di Castellier, 92 per Agrolaguna di Parenzo, Babić di Cittanova, Balija di Fasana, Capo di Verteneglio, Lupieri-Cadenela e Oleum Maris di Dignano, e 91 per Brist Olive di Dignano, Nino Činić e Cossetto, entrambi di Crassiza; 90 punti per Torkop di Pinguente e Guido Zanini di Rovigno.
“Flos olei 2019” comprende ancora, per quanto riguarda l’Istria: Viviano Antolović, Marija Ipša – Casa Maršić, Lupić, Primizia, Vergal, Filip Čeko, Dobravac, Andrea Grabunda – Traulin Oils, Monte Rosso, Petar Palčić, Stanzia San Antonio, Anton e Nivio Stojnić, Valenzan, Mario Vošten, Mario Crnobori, Igor Kocijančić, Šarić Olea Prima, B10 Istrian Fusion, Francesco Bellani, Kristian Brajko, Grgorinić, Komarija, Kozlović, Bogu na Vrh, Sergio Cergna, Eva Marija Čurin, Dolija 08, Josip Franković, Kalčić, Olivo Monte Cucco, Evelina Pajić, Famiglia Diego Pucer, San Tommaso, Rakovac, Škabe, Goran Vižintin, Vrh, Frantoio Baioco, Ennio Forlani, Denis Has, Diego Jurišević, Olivetum Posavianus, Quieto, Aurora Volarević, Bernobich, Katica Kaldenhoff – Olea Kalden, Igor Kocijančić, Frantoio Nonno Bruno, Silvano Bartolić e Žarko Željko.
Cè pure la Dalmazia (Majić – Brač olive di San Pietro di Brazza e Rizman di Comarna/Slivno), mentre la Slovenia è rappresentata dall’area Carsico-Costiera (con le aziende Adamič – Ronkaldo, Bem – Boris Sabadin, Bočaj, Vanja Dujc, Jenko, Morgan Oleum Solis – Matjaž Bordon).

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