Minoranze in tv: meno forma, più contenuti

Alla riunione del Consiglio delle minoranze operante a livello nazionale affrontato il rapporto con l’HRT. Aperture di Bruno Kovačević, caporedattore dei programmi

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Minoranze in tv: meno forma, più contenuti

Il Consiglio delle minoranze operante a livello nazionale torna a parlare del complesso rapporto con i media e in modo particolare di quello con la radiotelevisione pubblica, l’HRT, accusata di dare poco spazio ai problemi delle minoranze, di rappresentare male le loro necessità e di non sostenere a sufficienza il processo di valorizzazione delle diversità. Il tutto avviene dopo la pubblicazione da parte dell’HRT del rapporto annuale per il 2018 sui programmi e le trasmissioni, che a detta di Aleksandar Tolnauer, presidente del Consiglio, è “impeccabile come qualità del rapporto, ma orrendo per i contenuti”.
Tolnauer ha citato alcuni problemi riscontrati di recente, ad esempio il fatto che nel momento in cui il Consiglio ha deciso come distribuire alle varie minoranze nazionali i mezzi finanziari per l’anno in corso, la giornalista dell’HRT incaricata di fare un servizio a riguardo si è limitata a riportare i dati e le cifre, senza fornire un minimo di contesto. “Non c’è stato alcun commento di accompagnamento, non si sono riportate le nostre opinioni in merito, la discussione, le motivazioni. Niente di niente. Così non ha senso”, ha tuonato Tolnauer. Altro esempio: la scarsa partecipazione dei giornalisti, in modo particolare di quelli dell’HRT, all’appuntamento organizzato dal Consiglio ad Abbazia meno di un mese fa per sentire i suggerimenti degli esperti su come migliorare il rapporto fra i media e le minoranze nazionali.

Sempre meno interesse

La riunione è stata presieduta da Aleksandar Tolnauer. Foto. Goran Žiković

“Oggi vediamo un progressivo abbassamento della popolarità delle principali trasmissioni che si occupano delle minoranze: Prizma e Manjinski mozaik. Questo a fronte di una progressiva perdita di qualità delle stesse, dovuta sia a una riduzione del personale, sia all’incapacità di trattare alcuni argomenti in modo adeguato. Non è possibile seguire il mondo delle minoranze come si deve se il giornalista si limita a leggere le domande preparate da un redattore che si occupa di altre mille questioni”, ha affermato Tolnauer.
In molti a dargli ragione, primo fra tutti Boris Milošević, parlamentare dell’SDSS, il quale si è detto estremamente deluso dalla situazione, tanto da essere ormai completamente sfiduciato sulle possibilità di migliorarla. “Prizma è una buona trasmissione, fanno il possibile con i mezzi a disposizione e considerando la situazione generale offrono un buon servizio. Il problema è tutto il resto e il progressivo peggioramento dello status delle varie minoranze all’interno della televisione pubblica. Chiunque si può permettere di commentare le minoranze nazionali, anche in assenza di una benché minima qualifica. All’HRT vanno ugualmente bene sia gli interlocutori che parlano di noi in positivo quanto quelli che lo fanno in negativo, con tutto il materiale che entra indistintamente nel computo del minutaggio durante il quale si è parlato delle minoranze”, ha affermato Milošević.

Strategia di comunicazione

Bruno Kovačević, caporedattore dei programmi. Foto Goran Žiković

“L’HRT ha il grandissimo problema di aver perso il primato fra le emittenti televisive in Croazia. I loro servizi d’informazione sono al secondo se non addirittura al terzo posto – ha fatto presente Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato della CNI –. Questa situazione l’ha costretta a mutuare il linguaggio usato dalle TV commerciali e a dare sempre più risalto alle notizie negative. Tutto questo ha delle ripercussioni anche sulle minoranze. Attenzione, però, perché non è detto che alla lunga un comportamento di questo tipo paghi, e infatti i dati auditel delle trasmissioni che parlano delle minoranze sono in calo. Per questo – ha suggerito Radin – dobbiamo avviare un dibattito su come gestire le informazioni, su come accedere a esse e come diffonderle. C’è un grande bisogno di un discorso serio a riguardo”.
A dargli ragione è stato Bruno Kovačević, il nuovo caporedattore di tutti i canali televisivi dell’HRT. “So che Radin è membro di questo Consiglio dalla fondazione dello stesso. Ho seguito il suo lavoro e l’ammiro e debbo ammettere che su molte cose ha ragione. Molti dei temi che avete affrontato qui sono problemi reali dei quali siamo al corrente. Risolverli è un desiderio comune e per questo vi propongo di formare insieme un Gruppo di lavoro, dove ci saranno i capi responsabili di ogni singolo canale televisivo. In quella sede potremo parlare molto più concretamente che qui. Potrete dirmi esattamente cosa non funziona con quale programma e insieme – ha concluso Kovačević – cercheremo il modo per risolvere tutto”.

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