La multiculturalità dell’editoria fiumana del XIX secolo

Al Campus di Tersatto è stata inaugurata l’ultima mostra nell’ambito di Fiume CEC 2020, che racconta la storia delle pubblicazioni dell’Ottocento nel capoluogo quarnerino

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La multiculturalità dell’editoria fiumana del XIX secolo

Il progetto di Fiume CEC 2020 sta per compiere il suo giro attorno al Sole, per usare un linguaggio poetico, e i maggiori progetti sono stati conclusi o stanno volgendo al loro termine. I pannelli espositivi del Campus universitario di Tersatto nell’ultimo anno hanno ospitato una trentina di mostre dedicate sempre alla città di Fiume o al suo rapporto con le altre località dei 27 vicinati, indirizzo programmatico al quale l’Ateneo fiumano ha preso parte.

 

L’ultima mostra nell’ambito di Fiume CEC 2020 è stata inaugurata ieri e comprende 20 pannelli che presentano la storia dell’editoria, ovvero delle pubblicazioni fiumane nel XIX secolo. Questi fanno parte di un più ampio progetto di ricerca scientifica dell’Università di Fiume, ossia del Dipartimento di croatistica, che da più di un anno tesse la tela della storia editoriale croata dal XVIII al XX secolo a Fiume.

Alcune delle pubblicazioni affisse sui pannelli

Uno spazio espositivo nuovo
Rajka Jurdana Šepić, docente in seno al Dipartimento di Fisica e direttrice del Team creativo del Campus, ha rilevato nell’occasione che i pannelli espositivi rimarranno in uso anche dopo la conclusione del progetto di Fiume CEC.

La mostra e la grande ricerca che vi sta alla base è stata presentata da Ines Srdoč Konestra, preside della Facoltà di Filosofia, la quale ha seguito da vicino gli studi.
“Reputo che il XIX secolo sia un’epoca troppo poco studiata, almeno per quanto riguarda la storia fiumana – ha spiegato – e sono contenta che il Dipartimento di croatistica abbia intrapreso questa analisi non soltanto della componente croata, ma anche quella italiana, ungherese, tedesca e inglese. Studiare la storia fiumana concentrandosi solo su una lingua o una cultura sarebbe una grandissima ingiustizia e una manchevolezza da parte di noi studiosi. La mostra ci ha aperto gli occhi alla ricchezza editoriale fiumana non soltanto per quanto riguarda i libri, ma anche numerosissimi giornali in svariate lingue e credo che gli studenti, se lo vorranno, potranno trovare tanti spunti per le loro tesi di laurea soffermandosi a guardare questa mostra. In conclusione, è interessante il fatto che i giornali dell’epoca avevano l’abitudine di pubblicare i nomi dei personaggi illustri che visitavano la città – politici, banchieri, commercianti, scrittori -, il che ci permette di tracciare un quadro antropologico della città”.

L’identità è un concetto in movimento
A salutare l’iniziativa è stata pure la rettrice dell’Università di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, la quale si è soffermata soprattutto sull’aspetto scientifico della ricerca alla base dell’esposizione. Si tratta di un progetto guidato dalla professoressa Diana Stolac, il quale ha vinto il premio dell’Università quale migliore ricerca scientifica per l’anno 2020. La ricerca e l’analisi delle fonti hanno portato a una rivalutazione dell’identità fiumana.

“L’identità è un concetto dinamico – ha dichiarato la rettrice -. La possiamo costruire e decostruire in base alle informazioni a disposizione. Pure la questione del patrimonio, sia materiale che immateriale, è sempre viva e attuale e anche l’Unione europea finanzia con costanza le ricerche che mirano all’analisi di questi concetti”.

La prof.ssa Diana Stolac ha coordinato il progetto che ha portato alla realizzazione della mostra

Lettura e analisi delle fonti in italiano
La responsabile del progetto di ricerca, la prof.ssa Diana Stolac, ha ringraziato tutti i docenti e i dottorandi che hanno dato il loro contributo alla sua realizzazione, soprattutto le docenti del Dipartimento di italianistica, Corinna Gerbaz Giuliano e Gianna Mazzieri Sanković, le quali si sono occupate della lettura e dell’analisi delle pubblicazioni in lingua italiana, ma anche Borana Morić Mohorovičić, Kristian Novak e Anastazija Vlastelić, dell’Istituto per le Scienze storiche e sociali dell’Accademia nazionale della Scienza e dell’Arte (HAZU) di Fiume. Il progetto non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Sanja Holjevac e Nina Spicijarić Paškvan della Biblioteca universitaria, le quali hanno trovato i testi e fatto la scansione, ma anche Sanja Kosić, Lea Lazzarich, Mateja Fumić Bistra e Petra Radošević.
La prof.ssa Stolac ha spiegato che l’idea iniziale era di fare non soltanto una mostra all’aperto, ma di realizzare un allestimento sui grandi schermi sensibili al tatto, sui quali sarebbe stato possibile sfogliare le pubblicazioni interamente. Non potendo realizzare due terzi del progetto iniziale, tra cui pure un catalogo del materiale, gli organizzatori si accontenteranno di pubblicare il materiale online, nell’attesa dell’attenuazione delle misure epidemiologiche e del rilancio del progetto.

Cent’anni di editoria a Fiume
I pannelli sono divisi in due parti. I primi dieci sono suddivisi in decenni e offrono ciascuno uno squarcio dell’attività editoriale nel periodo interessato. La seconda parte, invece, è quella più teorica e presenta la storia non soltanto delle pubblicazioni nelle varie lingue, bensì anche quella della stamperia più famosa del secolo, la tipografia dei fratelli Karletzsky, che operava in città dalla prima metà del secolo. Tra i numerosi testi presi in considerazione vanno segnalati il primo quotidiano di Fiume “Notizie del giorno” (1813-1814), l”Eco del Litorale Ungarico” (1843-1846), “Studio e lavoro” (1876-1885) e “Rivista di Fiume” (1885-1888), che contribuiscono alla crescita culturale della città. In quel periodo vengono stampate numerose ordinanze che regolano la vita cittadina e che in parte vengono riportate, fiorisce l’editoria professionale con testi di carattere settoriale e specialistico, ma anche i libretti delle opere che vengono rappresentate nel locale Teatro Stabile.
La realtà politica e culturale
A partire dalla metà del XIX secolo opera in città la tipografia di Ercole Rezza, che pubblica numerosi volumi in lingua italiana e fonda diversi periodici in lingua italiana tra cui l’”Eco di Fiume” (1857) e la “Gazzetta di Fiume” (1860-1862). Tra le altre pubblicazioni spicca l’opuscolo di Erazmo Barčić dal titolo “La voce di un patriotta” (1860). A proseguire su questa strada è Emidio Mohovich, che fonda lo Stabilimento Tipo-Litografico Fiumano. Il lavoro della tipografia è incentrato sulla stampa di edizioni in lingua italiana. In questo contesto va ricordata l’interessante opera di carattere filologico di Giuseppe Berghoffer “Contributi allo studio del dialetto fiumano” (1894), seguita dall’opera letteraria di Mario Schittar “El trionfo de San Miciel e i sfoghi del cor con rime fiumane” (1888).

La tipografia Mohovich ha profuso il suo impegno nel consolidamento dell’identità multipla di Fiume. Significativo il contributo del quotidiano “La Bilancia”, che esce dal 1867 fino alla fine della Prima guerra mondiale e traccia la realtà politica, economica e culturale della città quarnerina nella seconda metà del secolo in questione. Viene menzionato pure il quotidiano “La Voce del popolo”, che esce dal 1889. La mostra rimarrà in visione fino all’11 febbraio.

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