«Il Klimt sconosciuto: amore, morte, estasi». Un lascito culturale straordinario

Al Museo civico nel complesso Benčić è stata inaugurata la mostra dedicata ai dipinti di Gustav ed Ernst Klimt e Franz Matsch che decorano il soffitto del TNC «Ivan de Zajc»

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«Il Klimt sconosciuto: amore, morte, estasi». Un lascito culturale straordinario

Nel Palazzo della direzione dell’ex Zuccherificio, ovvero nella nuova sede del Museo civico, è stata inaugurata ieri, senza la presenza del pubblico, nel rispetto delle misure antipandemiche, la tanto attesa mostra “Il Klimt sconosciuto: amore, morte, estasi”, uno degli eventi di maggiore rilievo nell’ambito del progetto Fiume Capitale europea della Cultura, che si chiude oggi. Ricordiamo che la mostra avrebbe dovuto essere inaugurata il 14 luglio 2020, nella data di nascita del grande pittore viennese Gustav Klimt, ma la pandemia ha costretto i responsabili del progetto a rimandare tutto e, in seguito alla riduzione dei finanziamenti destinati all’allestimento, a rinunciare al segmento internazionale della mostra, ossia ai disegni e ai dipinti che sarebbero dovuti giungere da Vienna e dalla Romania.

Velid Đekić, Vojko Obersnel, Ervin Dubrović, Deborah Pustišek Antić, Josef Markus Wuketich e Irena Kregar Šegota

Dipinti esposti l’ultima volta nel 1885
Il lavoro alla mostra è iniziato nel 2018, quando i nove dipinti che decorano il soffitto del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, realizzati da Gustav ed Ernst Klimt e Franz Matsch nel 1885, sono stati rimossi e sottoposti a un intervento di restauro. Per la prima volta, dopo 136 anni, all’esposizione al Museo civico i dipinti si possono ammirare da vicino. Infatti, l’ultima volta in cui ciò è stato possibile risale al 1885, quando i dipinti sono stati esposti nell’ambito di una mostra a Vienna prima di giungere a Fiume e venir sistemati nell’allora Teatro comunale. L’allestimento presentato ieri è, dunque, incentrato sui dipinti dello “Zajc”, ma è pure arricchito con installazioni multimediali che conferiscono un tocco di contemporaneità all’eleganza di stampo storicista dei quadri. Ricordiamo che la mostra “Il Klimt sconosciuto: amore, morte, estasi” è accompagnata pure da un ricco catalogo di 235 pagine, che comprende testi in croato e inglese di 15 esperti di Klimt croati e stranieri; annovera numerose illustrazioni e racconta la vita e l’arte del grande viennese.

Deborah Pustišek Antić guida gli ospiti nella stanza di Franz Matsch

Frutto del lavoro di numerosi esperti
Il direttore del Museo civico, Ervin Dubrović, si è detto molto soddisfatto di aver testimoniato al completamento del progetto espositivo che ha richiesto anni di lavoro. “Si tratta di un allestimento che abbiamo atteso per anni e nella cui realizzazione abbiamo dovuto affrontare numerose difficoltà – ha dichiarato il direttore –. Il lavoro all’allestimento è stato avviato nell’ambito del progetto Fiume Capitale europea della Cultura e con il sostegno della Città di Fiume, del Ministero della Cultura e dei Media e di numerosi sponsor. La pandemia ha, purtroppo, impedito la realizzazione della mostra nella sua versione originale, con opere di Klimt prese in prestito da istituzioni museali austriache e romene. Alcune di loro sono piuttosto sconosciute, per cui la mostra a Fiume avrebbe contribuito alla loro notorietà, ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare a questo segmento della mostra e concentrarci soltanto sulle opere fiumane dei tre pittori austriaci”, ha rilevato Dubrović, aggiungendo che “soltanto” vuol dire nove grandi dipinti rappresentativi dello “Zajc”, un ricco catalogo realizzato in primo luogo grazie a numerosi collaboratori e grazie agli esperti dell’Istituto nazionale di restauro che hanno sottoposto i dipinti a un minuzioso intervento di restauro. “Questo progetto espositivo è frutto del lavoro di tantissimi esperti e istituzioni ed è stato portato avanti contemporaneamente con il trasferimento del Museo civico in questa sede e il lavoro all’allestimento permanente – ha puntualizzato Dubrović –. Per un piccolo Museo come il nostro si tratta di un grande lavoro e sono davvero orgoglioso dei miei collaboratori che lo hanno svolto in maniera estremamente professionale”, ha concluso il direttore.

La stanza dedicata a Gustav Klimt

Collaborazione internazionale
La direttrice della società Rijeka 2020, Irena Kregar Šegota, ha rilevato che l’inaugurazione della mostra dedicata a Klimt è l’evento espositivo che chiude il progetto Fiume CEC. “Dall’inizio di quest’anno abbiamo inaugurato dieci mostre, il che è davvero un dato di tutto rispetto considerate le circostanze in cui abbiamo portato avanti il progetto CEC – ha osservato la direttrice –. Questa mostra è una testimonianza dell’eccellenza del patrimonio storico-culturale fiumano. È un fatto straordinario per Fiume che un artista del calibro di Gustav Klimt abbia lasciato in questa città le sue opere d’arte. Si tratta di un patrimonio che è necessario sfruttare per la promozione turistica del capoluogo quarnerino. Questo progetto è rilevante anche perché si è basato sulla collaborazione internazionale con altri Paesi e istituzioni ed è un importante lascito del progetto Fiume CEC”, ha puntualizzato Irena Kregar Šegota, la quale ha aggiunto che nonostante il fatto che questa settimana si concludono i programmi nell’ambito di Fiume CEC, diverse mostre rimarranno aperte al pubblico anche nei prossimi mesi. Ha sottolineato pure che dietro al progetto CEC rimarrà un lascito materiale e immateriale.

Franz Matsch: Allegoria della danza (a sinistra) e Allegoria dell’opera buffa

Tempera su tela
L’autrice della mostra, Deborah Pustišek Antić, ha ricordato che il lavoro all’esposizione è iniziato già nel 2018. “Al centro dell’attenzione sono nove dipinti realizzati dai fratelli Klimt e da Franz Matsch nel 1885 per il Teatro fiumano, di cui sette sono firmati – ha rilevato la curatrice –. Fino a questa mostra non era noto l’autore dei due dipinti che non recavano alcuna firma, ma gli esperti hanno attribuito i due quadri più piccoli, che si trovano sopra le logge laterali accanto al palcoscenico, a Ernst Klimt. Durante l’intervento di restauro è stato scoperto che i dipinti non sono stati realizzati con la tecnica dell’olio su tela, ma sono stati dipinti con le tempere perché i tre pittori hanno voluto imitare la pittura murale”, ha precisato la curatrice, la quale ha rilevato che, anche se sarebbe bello trovare un documento che confermasse che i tre pittori abbiano visitato il Teatro fiumano durante il lavoro ai dipinti, le informazioni attuali confermano che i quadri vennero realizzati a Vienna. “Ciò non vuol dire, però, che Gustav Klimt e Matsch non avessero fatto tappa durante la loro vita al Teatro di Fiume, che è, tra l’altro, l’unico in Croazia ad aver conservato le decorazioni originali degli interni fin dalla sua inaugurazione nel 1885. I dipinti fiumani sono una testimonianza della maturità professionale dei tre pittori, mentre le tre tempere realizzate da Gustav Klimt preannunciano una rivoluzione nello stile, una delle più radicali nella storia dell’arte e annunciano una nuova epoca, ovvero la Secessione”, ha concluso Deborah Pustišek Antić.

Franz Matsch: Allegoria della danza

Fiume come centro culturale
L’Ambasciatore austriaco, Josef Markus Wuketich, si è detto compiaciuto per il fatto che il Museo civico di Fiume abbia presentato le opere giovanili di Gustav Klimt, uno dei più importanti rappresentanti della pittura austriaca nel XIX secolo. “Questo progetto espositivo è importante anche perché presenta la collaborazione artistica tra Gustav e suo fratello Ernst Klimt e Franz Matsch”, ha osservato Wuketich, il quale ha lodato gli organizzatori del progetto espositivo realizzato in una situazione difficile causata dalla pandemia.

Il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, ha ricordato che i dipinti dei tre pittori austriaci sono a Fiume più di 130 anni, ma questa è la prima volta che si possono osservare da vicino. “D’altro canto, il fatto che un grande artista come Gustav Klimt abbia lavorato ai dipinti fiumani all’inizio della sua carriera è una testimonianza dell’importanza di Fiume e del suo orientamento verso la cultura, la multiculturalità, che sono valori dei quali andiamo fieri ancora oggi – ha rilevato il sindaco –. Senza il progetto Fiume CEC questa mostra nonw sarebbe stata realizzata, anzi, molto probabilmente non ci troveremmo in questo splendido palazzo e non sarebbero stati rinnovati gli altri edifici nell’ambito del complesso Benčić. Essi verrebbero sicuramente realizzati nei prossimi anni, ma non in breve tempo come grazie al progetto CEC. Fiume era un centro culturale 130 anni fa e lo è anche oggi proprio grazie al progetto culturale europeo”, ha concluso.

Franz Matsch: Allegoria dell’opera buffa

La donna fonte d’ispirazione
Nel corso della sua carriera, ha spiegato la curatrice Deborah Pustišek Antić, Gustav Klimt realizzò appena 250 dipinti e si dedicò in prevalenza al disegno. Il suo lascito comprende centinaia di disegni creati in tutte le fasi della sua carriera, mentre la donna è la fonte principale della sua ispirazione. L’ultima stanza della piccola, ma elegante e interessante mostra al Museo civico, propone le riproduzioni degli studi preparatori realizzati da Klimt per i dipinti fiumani, che oggi sono conservati a Zagabria. Si può vedere pure un breve filmato nel quale è ripreso l’intervento di rimozione dei nove dipinti dal soffitto dello “Zajc”. La mostra rimarrà in visione fino al 20 ottobre 2021.

Gustav Klimt: Marco Antonio e Cleopatra (Allegoria dell’opera seria)

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