Fiume CEC 2020. Un aprile ricco di eventi

All’Export in Delta verrà allestita la mostra retrospettiva «Retrovizor», una selezione di fotografie che raccontano la storia del progetto culturale europeo

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Fiume CEC 2020. Un aprile ricco di eventi

È passato poco più di un anno dall’inaugurazione di Fiume CEC 2020 e se ci fosse stato chiesto di immaginare lo svolgimento del programma, a nessuno sarebbe venuto in mente uno scenario così burrascoso e difficile come quello vissuto dai cittadini fiumani e dagli operatori culturali. A meno di un mese dall’inaugurazione, un’epidemia letale ha falciato migliaia di vite in tutta Europa costringendoci a casa. E proprio quando tutti davano per spacciato il progetto CEC e la città irlandese di Galway rinunciava a tutti i progetti culturali, Fiume ha mostrato una grinta senza precedenti e ha spinto con tutte le sue forze non solo per realizzare mostre, concerti, spettacoli e performance, ma anche per portare a termine i progetti infrastrutturali che rappresenteranno il lascito del progetto CEC per le nuove generazioni. A sottolineare tutti questi aspetti è stato il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, alla conferenza stampa in vista della chiusura dell’anno culturale fiumano, prorogato fino alla fine di aprile. Il 2020, ha sottolineato il sindaco, è stato per Fiume il più grande investimento nella cultura dall’indipendenza croata e verrà ricordato come l’anno in cui è stato realizzato il progetto Benčić, è stata ottenuta la concessione per l’Exportdrvo, è stato messo in uso il RiHub ed è stata approvata la ristrutturazione della nave-museo Galeb. A distanza di un anno, nel 2021, le nuove capitali della cultura hanno educatamente respinto il titolo spostandolo al 2022 per paura di non poter realizzare il programma. A ribadirlo è stato il capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, il quale si è ricollegato al discorso del sindaco spiegando che dal primo maggio alla fine dell’anno l’Europa non avrà più una Capitale della Cultura e che Fiume verrà ricordata come l’unico grande vincitore di questa epidemia.

Vojko Obersnel e Ivan Šarar

L’amore per il pubblico ha prevalso
La direttrice dell’organizzazione Rijeka2020, Irena Kregar Šegota, ha dichiarato che la forza motrice di tutto l’anno passato è stato il desiderio di non deludere il pubblico e mantenere un contatto con esso, seppure diradato o a distanza. Per chiudere questa avventura culturale è stato preparato un ricco programma con più di 40 eventi soltanto nel mese di aprile, ma ovviamente i cittadini verranno tenuti al corrente riguardo alle modalità di svolgimento degli stessi, legate ovviamente alle misure epidemiologiche. Nonostante tutto, però, memori del lockdown di marzo e aprile del 2020, tutte le istituzioni culturali fiumane hanno preparato pure un programma alternativo da svolgere online. Il mese si aprirà con la retrospettiva “Retrovizor”, la quale porterà nell’Export in Delta una mostra di fotografie che raccontano la storia del progetto CEC 2020, mentre nella vecchia sede del Museo civico, a fianco del Palazzo del Governo, verrà inaugurata la mostra “Moda e fumetto” dell’Istituto francese di Zagabria (che la Voce ha presentato in occasione del suo allestimento al MUO di Zagabria, ndr). Nel corso di tutto il mese di aprile si svolgeranno anche tanti incontri all’aperto e passeggiate culturali alla scoperta delle bellezze fiumane, verranno inaugurate nuove installazioni in seno agli indirizzi programmatici Lungomare Art e i 27 vicinati e verrà inaugurata la mostra di installazioni luminose cinetiche “Lumitronome” nell’Export.

“Vorrei aggiungere – ha puntualizzato Irena Kregar Šegota – che l’indirizzo programmatico 27 vicinati, che è stato uno dei primi ad aver aperto il programma CEC, si concluderà con la chiusura della capsula del tempo, che verrà poi sotterrata in uno spazio protetto del Campus universitario di Tersatto. Non mancheranno nemmeno i concerti, come quello del gruppo Grč, dell’Orchestra sinfonica del TNC, di Neno Belan e del gruppo Fiumens e tanti altri eventi”.

I rappresentanti e direttori di tutti gli enti culturali fiumani

Il Teatro presenta quattro appuntamenti
La scena culturale cittadina è inconcepibile senza il TNC “Ivan de Zajc”, che ha deciso di chiudere in bellezza con quattro programmi per tutti i gusti. Il sovrintendente Marin Blažević ha spiegato che il primo punto sarà la presentazione del progetto “Janez Janša”, che probabilmente non sarà allestito, ma se ne parlerà; seguiranno la prima dello spettacolo “Opera secondo Kamov” di Zoran Juranić, su libretto dello stesso Kamov, l’inaugurazione della mostra stabile nella Galleria Zajc, la quale tratterà il tema della storia del Teatro fiumano e in chiusura un concerto dedicato a Stravinskij e Mahler con i soprani Anamarija Knego e Marjukka Teponnen.

Ervin Dubrović, direttore del Museo civico, ha annunciato la mostra dedicata a Klimt, che occuperà l’ala est del Palazzo dell’ex Zuccherificio. Si potranno ammirare i lavori giovanili dell’artista che decorano il soffitto del TNC “Ivan de Zajc” e che sono stati rimossi per venire sottoposti a un’opera di restauro, conclusasi di recente. I nove dipinti si potranno vedere da vicino prima del ricollocamento al posto per loro previsto e la mostra offrirà anche materiale multimediale, video e proiezioni.

Un ricco programma per i più piccoli
Pandemia permettendo, anche i bambini potranno celebrare non soltanto la chiusura del progetto CEC, ma l’apertura di un ben più duraturo progetto culturale: la biblioteca per l’infanzia Stribor. Niko Cvjetković, direttore della Biblioteca civica, ha annunciato il trasloco e la riapertura della sezione in una nuova sede (nella Casa dell’Infanzia) tra qualche giorno e ha spiegato che l’anno scorso si è dovuto rinunciare alla Settimana del libro per l’infanzia, ma che quest’anno il programma si svolgerà dal 19 al 24 aprile. La direttrice del Teatro dei burattini, Magdalena Lupi Alvir, ha annunciato due repliche di spettacoli realizzati in seno al progetto CEC, ovvero “Oh la la” di Bernard Friot e Hervé Tullet con la regia di Mateja Bizjak Petit, nonché “La casetta felice” di Ivana Đuča e Milica Sinkauz con la regia di Morana Dolenc.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

I musei non si danno per vinti
Il Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato aprirà i battenti dal 6 al 18 aprile per presentare ancora una volta le mostre “L’Olocausta di d’Annunzio” e “Con il violino oltre i confini /Stradivari a Fiume – Kresnik e Cremona”, realizzata in collaborazione con il Consolato generale d’Italia a Fiume, ma anche un nuovo punto informativo con dieci opere della collezione dedicata ai confini e che fino ad ora si trovava soltanto online. L’ingresso nel Museo sarà gratuito. Branka Benčić, direttrice del Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU) ha annunciato la presentazione di una pubblicazione legata alla mostra di David Maljković, nonché la celebrazione del centenario della nascita di Ivan Kožarić, spentosi l’anno scorso. All’Art cinema, dal 22 al 28 aprile si svolgerà un programma dedicato all’attore Ivica Vidović, nell’ambito del quale verranno proiettati sette lungometraggi e tre cortometraggi.

Nella rassegna degli enti culturali cittadini non bisogna dimenticare la Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak, che anche quest’anno darà spazio alle minoranze con il programma Porto Etno. La manifestazione si svolgerà all’aperto, ovvero negli spazi del mercato cittadino. Un altro importante programma sarà dedicato al volontariato culturale e a tutti quei traguardi che sarebbero stati impossibili da raggiungere senza il silenzioso esercito di volontari. Gli altri programmi si svolgeranno nell’Export, sul Molo Longo, per le vie della città e in tutti gli spazi che hanno ospitato e continueranno a ospitare eventi legati alla cultura.

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