Se n’è andata anche Licia Pian bandiera fiumana della Liguria

Un altro triste lutto si abbatte sul mondo dell’esodo

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Se n’è andata anche Licia Pian bandiera fiumana della Liguria

A pochi giorni dalla scomparsa di Lumi Trentini, di cui avevamo dato notizia la settimana scorsa, un’altro triste lutto si abbatte sul mondo dell’esodo. Il 28 gennaio scorso, a Ogno (Uscio) in provincia di Genova, è venuta a mancare Licia Pian. Era, come la definisce l’amico Rodolfo Decleva, “la bandiera fiumana della Liguria”. Legatissima alla sua Fiume, ha sempre portato nel cuore la sua città e le sue origini e instancabilmente – in parallelo a quelle che in occasione della ricorrenza patronale di San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia e della Giornata dei Defunti arrivavano da Padova, Torino o Vicenza, con Lino Badalucco – riportava ogni anno nella sua amata città natale comitive e comitive di fiumani dalla Liguria. E immancabilmente, in occasione di San Nicolò, piena dell’entusiasmo che la contraddistingueva, organizzava ogni anno a Recco, coadiuvata dalla figlia Susanna Caprile, una festa nel tipico ristorante “Da Alfredo”, alla quale partecipavano tutti i fiumani che vivevano a Genova e dintorni. L’ha fatto per ben 47 anni. Puntualmente, il 6 dicembre, a Recco veniva celebrata una Santa Messa in ricordo di tutti i fiumani scomparsi e poi si festeggiava la tradizione di San Nicolò. La giornata passava in “ciacole” in dialetto e canti di canzoni di gioventù. Ogni partecipante portava un regalo e a fine pranzo ne riceveva uno. In tutto si concludeva ovviamente con il “Va’ pensiero” di Verdi. Inizialmente partecipavano oltre un centinaio di persone provenienti da tutta la Liguria ma anche da Milano e da altre località, ma poi con l’andare del tempo i numeri si sono inesorabilmente ridotti.
Altrettanto a lungo Licia ha organizzato ogni anno le tradizionali gite a Fiume, o per la festa dei Santi patroni o in vista di Ognissanti, spesso – fino a quando la comitiva riusciva a far numero per riempire il pullman –, in entrambe le occasioni. Una tradizione, questa, che era stata avviata nel lontano 1972 a Rapallo su iniziativa della professoressa Blau e di Carmen Pagnoni Moderini e che Licia Pian ha portato avanti finché le forze glie l’hanno consentito. Non c’era messa di San Vito in italiano, in Cattedrale, a Fiume, alla quale non arrivavano i “fiumani liguri” con Licia Pian. Si pernottava ad Abbazia, quasi sempre al mitteleuropeo hotel “Palace”.
Era esule a Recco, località in cui tantissimi fiumani che lasciarono la loro città natale trovarono nei difficili anni del dopoguerra calda accoglienza, pur non avendo ritrovato quel bel Quarnero che furono costretti o scelsero di lasciare. Basta sfogliare l’elenco telefonico della città di Recco o i registri dell’anagrafe per trovare cognomi come Stefan, Pian, Celedin, Silenzi, Mohoratz, Tyrolt, Justich, Conrad, Grossich, Descovich, Borri, Lussi, Morella, Lust, Luksich, Raievich, Iancovich, Africh, Mandich, Pagnoni, Chernetich, Chinchella e altri che testimoniano di quest’epopea che fu anche recchese. Semidistrutta dai bombardamenti, nel biennio 1943-1944, dopo la guerra Recco risorse e a contribuire alla sua ricostruzione furono anche tanti esuli fiumani e giuliani. All’inizio arrivarono i “petrolieri” provenienti dalla più grande raffineria dell’Italia di allora, la “Romsa” di Fiume. Poi Recco ne accolse tanti altri; da Zara, Pola, Gorizia… Decine di famiglie, forse oltre cento, che qui trovarono la possibilità di costruirsi una nuova vita insieme ad altra gente che, come loro, aveva perso tutto o quasi per colpa della guerra. I profughi s’impegnarono nella ricostruzione della città. Alcuni già conoscevano Recco, perché furono proprio altri fiumani e istriani a lavorare negli anni Venti del secolo scorso, alla costruzione del ponte ferroviario della cittadina.
Sposata con Angelo Caprile, cittadino benemerito ed ex sindaco di Uscio, scomparso nel 1995, da due mesi Licia si sentiva male e a nulla sono purtroppo servite le cure specialistiche che le erano state praticate. Lascia addolorati la figlia Susanna con Italo, l’adorata nipote Giorgia, la sorella Silvia, il fratello Ottaviano, nipoti e parenti tutti. I funerali di Licia Pian hanno avuto luogo a Recco, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. A conclusione del rito funebre la salma è stata traslata al cimitero di Staglieno, a Genova, dove verrà cremata per poi venir deposta nel cimitero di Uscio, accanto alle spoglie del consorte.

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