Fiume. Gruppo Circolo: questione di continuità

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Fiume. Gruppo Circolo: questione di continuità

Era il 1995 quando, su iniziativa di Silvana Vlahov, una ventina di membri della Comunità degli Italiani di Fiume decise di partecipare per la prima volta alla Sfilata internazionale del Carnevale in Corso. La maschera creata per l’occasione portava il nome di “Tutti al mare” e come detto dalle nostre interlocutrici, Daniela Zubović e Ani Persich, i costumi vennero realizzati con indumenti recuperati in casa. Da allora sono trascorsi ben 26 anni e il Gruppo Circolo ha continuato a presentarsi in Corso regolarmente, ogni volta con un costume più bello, fantasioso e originale. “All’inizio le Sfilate dei bambini non si svolgevano ancora a parte, e quindi nel nostro gruppo c’erano anche figli e nipoti dei soci, alunni delle elementari e medie superiori. Poi, quando hanno preso il via le Sfilate per i più piccoli, il gruppo ha cambiato formazione”, racconta Zubović. Col passare del tempo, sempre su iniziativa di Silvana Vlahov, nacque l’idea di stringere una collaborazione con il gruppo carnascialesco di Este. “Gli amici di Este partecipavano comunque al Carnevale, ma avevano un loro costume per cui non facevano ufficialmente parte del nostro gruppo. Erano nostri ospiti. Soltanto diversi anni dopo, abbiamo deciso di realizzare vestiti uguali, affinché il gruppo risultasse omogeneo. Dapprima li creavamo da soli mentre in seguito, per quelli più elaborati, siamo ricorsi all’aiuto delle sarte. Il tutto per evitare costi inutili”, si unisce al discorso Persich.
Il numero dei partecipanti variava negli anni, poiché all’inizio c’erano soltanto i membri della CI e gli ospiti di Este. Poi hanno mostrato interesse anche i ragazzi della SMSI, amici, parenti e simpatizzanti. A un certo punto, il numero ha sfiorato i 60 partecipanti. “Purtroppo, tanti dei nostri giovani, ovvero figli o nipoti, spesso decidono di aggregarsi ad altri gruppi, seguendo i loro amici, o semplicemente perché attratti da un costume più divertente. Ma è giusto che sia così”, affermano all’unisono le nostre interlocutrici.
Arlecchini, tazzine e cucai
In questi 26 anni di partecipazione al Carnevale, il Gruppo Circolo si è presentato in Corso con tutto un ventaglio di costumi divertenti e spassosi. Dopo il primo, ci sono state l’Arlecchinata, la Cucina italiana, le Monetine, la Pulizia generale, la Bella vita, Fiume la città che scorre con l’aquila bicipite e, tra i tanti altri temi, lo scorso anno i Cucai, ovvero un’allegoria della tanto discussa “bananiera”, il cui restauro è stato al centro di polemiche e di accese e interminabili discussioni nel corso del 2019 e 2020. “Penso che il costume più bello sia stato quello dedicato al Bar Circolo. Il nostro costume rappresentava tazzine e caffettiere. Erano gli anni in cui avevamo dei problemi con il nostro bar e quindi il costume aveva un sapore satirico. Anche la Cucina italiana è stata interessante, per il fatto che avevamo dei tavolini attorno ai fianchi, con tanto di tovaglie a quadretti bianchi e rossi. Un anno abbiamo tentato di organizzare un gruppo con le altre CI dell’Istria con il costume Circolo dei fiori. È stato un tentativo riuscito bene, ma per nulla pratico, visto che ognuno aveva realizzato da sé il proprio costume e ci siamo trovati appena la mattina della Sfilata. Peccato, perché l’idea non era male”, spiegano, sottolineando che l’idea del costume viene discussa da tutti fino ad accordo definitivo.
Largo ai giovani
Per quanto riguarda la realizzazione del carro allegorico, in prima linea ci sono sempre stati Danilo Klevisser, Livio Smilović, Livio Bastiancich, Ugo Jerončić e Raoul Rončević. Per la creazione dei costumi hanno partecipato anche gli altri membri del gruppo. Ognuno ha sempre dato il meglio, capitanati da Daniela Zubović, che è subentrata a Nadia Poropat dopo tantissimi anni.
Quest’anno niente Carnevale e niente balli in maschera. Mancheranno? “A dire il vero, noi due siamo già un po’ stanche e quindi si dovrebbe chiederlo ai più giovani. L’anno scorso abbiamo realizzato la mostra dei primi 25 anni, abbiamo lavorato tantissimo e ora basta. È giunta l’ora di dare spazio a chi ha più energia. Poi vedremo, magari l’anno prossimo cambieremo idea”, concludono.

Ani Persich e Daniela Zubović con… l’aquila bicipite. Foto: Ivor Hreljanović
La prima partecipazione del gruppo alla Sfilata internazionale in Corso del 1995. Foto: Ivor Hreljanović

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