Esuli e rimasti celebrano Sant’Eufemia a Rovigno

Il raduno vedrà pure una conferenza storico-artistica sulla patrona della città

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Esuli e rimasti celebrano Sant’Eufemia a Rovigno

La Famìa Ruvignisa festeggerà quest’anno la festa di Sant’Eufemia insieme alla Comunità degli Italiani di Rovigno. Un gradito ritorno dell’associazione degli esuli da Rovigno, dei loro discendenti e simpatizzanti dopo che, lo scorso anno, causa Covid, il raduno si tenne a Duino, presso il Villaggio del Pescatore.

 

Tenere i raduni della Famia Ruvignisa a Rovigno è una consolidata tradizione che data dal 2010 e che vede uniti tutti i rovignesi. Infatti, è giusto ricordare che la Famia Ruvignisa è stata la prima associazione degli esuli a organizzare i propri raduni ed eventi nella città d’origine insieme ai rovignesi residenti.

L’edizione 2021 del raduno inizierà domani, 15 settembre, nel pomeriggio, per terminare sabato 18 settembre, con un programma fitto e intenso. La prima serata sarà riservata all’assemblea dei soci e il giorno successivo, nella data in cui ricorre la festa di Sant’Eufemia, alla messa in italiano nel Duomo, seguita dal pranzo presso il ristorante “Graziano”. La mattina successiva, del 17 settembre, ci sarà una prima assoluta: la conferenza storico-artistica su Sant’Eufemia presso il Duomo a lei dedicato. Sarà tenuta dal prof. Marino Baldini, prestigioso storico dell’arte, in passato sindaco di Visinada e parlamentare europeo. Secondo i suoi studi e ricerche comparate molto approfondite, la statua marmorea di Sant’Eufemia sull’altare a lei dedicato sarebbe opera di un giovanissimo Andrea Mantegna, appena liberatosi dal pesante giogo del suo maestro, lo Squarcione, presso cui i genitori di umili condizioni lo avevo messo a bottega. Il pomeriggio nel salone della Comunità degli Italiani sarà presentato dal prof. Libero Benussi, massimo esperto di dialetto rovignese, il libro di poesie “Gli occhi di Lavinia”, di Gianclaudio de Angelini, nato a Rovigno ed esule a Roma, che oltre alle sue poesie in italiano presenterà un saggio sull’istrioto e tutte le sue poesie in rovignese con testo a fronte. La giornata sarà conclusa da un giro in batana e cena con musica tradizionale presso il caratteristico “spacio”.

Sabato 18 settembre si aprirà alle 10.30 con una visita al convento di San Francesco in cui Ronald Braus farà da guida tra le tante opere artistiche, due bellissimi chiostri, una preziosa biblioteca e una pinacoteca. Nel pomeriggio, tradizionale omaggio ai defunti al cimitero. Alle ore 20, sempre in Comunità, spettacolo “L’Inferno di Dante” di Marco Castelli. Domenica, quasi tutti i convenuti dovranno far ritorno alle proprie residenze, confortati dalla constatazione che nemmeno il Covid riesce a spezzare l’affratellante legame che unisce i rovignesi e tutti coloro che amano la bella Rovigno.

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