Rožman alla ricerca del miracolo contro il «mostro»

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Rožman alla ricerca del miracolo contro il «mostro»

Simon Rožman, allenatore del Rijeka, prepara le partite in maniera molto meticolosa. È uno studioso del calcio, un allenatore con il… computer. Ha battuto l’Hajduk il 1º novembre (4-0), che precedentemente in casa aveva aveva vinto otto volte su otto. I giocatori parlavano di una vittoria “disegnata” sulla lavagna. Sabato scorso a Zagabria, nella prima partita “primaverile” del massimo torneo, Rožman aveva disegnato l’unico modo con cui la Lokomotiva avrebbe potuto fare male alla difesa fiumana. È successo due volte. Due ripartenze e la frittata era servita.
In panchina aveva il diavolo in corpo. Voleva entrare in campo, prendere a schiaffi qualche giocatore e chiudere il capitolo Rijeka. Fare le valigie. Si è confidato lunedì, due giorni dopo. Non riusciva ancora a capire dove si era persa la squadra della fase precampionato. A parte il fatto che non ha potuto schierare la coppia Capan-Pavičić davanti alla difesa, Acosty sulla fascia destra….
I tre però, oltre a Prskalo, Galović e probabilmente Gorgon (influenza), non saranno a disposizione nemmeno questa sera per la sfida con la Dinamo nei quarti di finale di Coppa Croazia, mentre Puljić è partito per la Polonia, dopo che se ne erano già andati Kvržić e Župarić, nonché Punčec, Šimić e Mamić, cacciati dalla società. Il Rijeka ha cambiato pelle e l’unico acquisto, Galović, è infortunato.
Puntare sui giovani è la nuova politica di Rujevica. Lo ha confermato anche il presidente Damir Mišković, attualmente in Iran e Iraq. Sarà a Fiume soltanto tra una decina di giorni. Un obiettivo, però, è anche lottare per il secondo posto e tentare di difendere la Coppa Croazia. Desideri e realtà, però, stanno facendo a pugni.
Oggi si alza il sipario a Rujevica. Sul palcoscenico arriva la Dinamo in una partita da dentro o fuori. Le possibilità del Rijeka si nascondono nel fatto che nelle partite di Coppa i favoriti finiscono spesso sulla graticola. La Dinamo non era mai tanto superiore ai fiumani.
Lo era anche nel maggio scorso, quando il Rijeka vinse 3-1 nella finale del Drosina, dando un calcio ai pronostici, grazie alle reti di Čolak, Halilović e Kvržić e alla prodezza del portiere Sluga, che neutralizzò un calcio di rigore di Olmo. Il Rijeka vinse in quella circostanza principalmente perché era… una squadra, cosa che non abbiamo visto sabato scorso a Zagabria contro la Lokomotiva. Oggi, come stanno le cose, soltanto aiutandosi a vicenda, ma anche con tanta disciplina tattica, i fiumani potranno cercare il colpo gobbo…
Preoccupano i risultati delle ultime tre partite (0-1, 0-5, 0-3) tra le due squadre. Nessun gol in quattro ore e mezza di gioco. Una partita di Supercoppa, Bišćan in panchina, e due di campionato con Rožman. Una ferita aperta quello 0-5, quando i fiumani a Rujevica subirono quattro reti in 12 minuti, cosa mai vista prima. In Coppa, però, la tradizione, almeno per quanto riguarda le finale, parla in fiumano. Soltanto una sconfitta, nel 1994 con Srećko Juričić in panchina (1-0, 0-2) e tre vittorie. Due con Matjaž Kek e una con Bišćan…
Rožman oggi cambierà modulo, cercherà di colpire d’astuzia, sfruttando le ripartenze…

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