LO SGUARDO L’India di Modi

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LO SGUARDO L’India di Modi

L’India del Mahatma Gandhi, il leader politico che con la non violenza ha portato il suo Paese all’indipendenza nel 1947 dalla Gran Bretagna, forse si rivolta nella tomba nel vederla oggi. Per lungo tempo è stata considerata dai Paesi occidentali la più grande democrazia del mondo. Le inquietudini ed i timori di Londra, Washington e Bruxelles sono aumentati da quando il primo ministro indiano Narendra Modi è al potere per la svolta di segno autoritario intrapreso dal governo di Nuova Delhi e le crescenti repressioni dei diritti umani e della libertà di stampa. In questi ultimi anni, varie organizzazioni e associazioni internazionali dei diritti umani hanno avvertito, con maggiore insistenza, di continui abusi nell’India di Modi, compresi rapporti considerati attendibili che parlano di uccisioni illegali e arbitrarie da parte del governo o di suoi agenti; di tortura e/o di trattamenti che si possono definire degradanti da parte della polizia e nelle carceri; minacce di violenza e di persecuzione di giornalisti.
L’Occidente ha da sempre come obiettivo primario di essere il baluardo per le democrazie mondiali verso i regimi autoritari. Come esempio, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il leader occidentale più prestigioso si è impegnato in una politica di resilienza e resistenza al crescente potere dei governi che vengono considerati autoritari e antidemocratici con due strategie: affrontare il potere della Cina di Xi Jinping e frenare il tentativo del Presidente russo Putin di cercare di ricostruire l’ex impero sovietico, come ha dimostrato con la sua invasione non provocata dell’Ucraina. I leader occidentali vedono la Cina e la Russia come una minaccia a quello che definisce le regole e l’ordine internazionale che ha sostenuto il nostro dominio sin dalla Seconda guerra mondiale. L’India che ha difeso a lungo il suo status di non allineato, continua ad essere cruciale per entrambe le fasi di questa strategia. Gli Occidentali nel tempo hanno sempre lavorato per avvicinare l’India. Oggi, Nuova Delhi fa parte del gruppo del Quad, un’alleanza strategica con l’obiettivo principale di contrastare la crescente influenza di Pechino nella regione Asia-Pacifico, ed è formata dagli Stati Uniti, India, Australia e Giappone che non è un’alleanza anti-cinese, ma è chiaramente una risposta alla crescente potenza della Cina.
Tuttavia, sebbene il Narendra Modi non ha mai condannato esplicitamente l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, almeno l’India non sta aiutando lo sforzo bellico russo. Probabilmente, durante la visita a Washington, Biden a nome di tutto l’Occidente ha potuto esprimere in privato le preoccupazioni per le pessime prestazioni dell’India in materia dei diritti umani e della libertà di stampa, ma la posta in gioco geopolitica è così alta da non mettere in imbarazzo Modi rendendolo pubblico.

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