Stile Italiano. Spazio a dialogo e interazione

A colloquio con l’Ambasciatore d’Italia in Croazia Pierfrancesco Sacco in vista della presentazione a Valle della piattaforma web e dell’applicazione mobile ideate per la promozione dell’imprenditoria tricolore. La Comunità autoctona volano per la collaborazione e lo sviluppo

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Stile Italiano. Spazio a dialogo e interazione
L'Ambasciatore d'Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco

Sarà la splendida cornice di Castel Bembo, sede della Comunità degli Italiani di Valle, a ospitare lunedì, 26 giugno, la presentazione del progetto Stile Italiano, la piattaforma web e l’applicazione mobile ideate per la promozione dell’imprenditoria italiana in Croazia e Slovenia, progetto curato dal Settore “Imprenditoria e Comunicazione” della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana. Ne abbiamo parlato con l’Ambasciatore d’Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco, che lunedì sera prenderà parte alla cerimonia di presentazione di Stile Italiano assieme al Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, al presidente e alla direttrice generale della Camera di Commercio italo-croata rispettivamente Aldo Di Biagio e Andrea Perkov e al Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello.
Eccellenza, come è nata l’idea di creare il sito web e la corrispondente app, che se non sbaglio, Lei ha molto incoraggiato?
“Io sono entusiasta di questo progetto sin dal suo concepimento, quando per la prima volta qualche tempo fa ne ho sentito parlare come di un’attività in via di elaborazione. Sono anche molto curioso di seguirne la presentazione a Valle perché ne conosco a grandi linee gli obiettivi, ma non il funzionamento nei dettagli. Scaricherò l’app e la metterò subito alla prova, ma in sé è un progetto di grande rilevanza che ci impegneremo come Ambasciata, Camera di Commercio italo-croata, Istituto commercio estero/Agenzia ITA a valorizzare anche e soprattutto in Italia come progetto che scaturisce dalla collaborazione tra l’Unione Italiana e la Camera di Commercio italo-croata per far fare un grande salto di qualità all’interazione tra imprenditoria autoctona e imprenditoria venuta dall’Italia”.
Circolo virtuoso
È molto importante, quindi, che il tessuto imprenditoriale che caratterizza l’italianità in Croazia e anche in Slovenia sia reso sempre più visibile nei confronti della comunità d’affari proveniente dall’Italia. E in tale contesto Stile Italiano assume un ruolo significativo…
“Molto significativo. Secondo me, nei due sensi perché può innescare, può alimentare un circolo virtuoso per cui in questo collegamento attraverso i più moderni strumenti offerti dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione può incoraggiare l’imprenditorialità autoctona, spero giovanile, sempre più sostenuta dalla Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, in quanto sarà una piattaforma di collegamento con l’imprenditoria già installata o proveniente dall’Italia qui in Croazia. Viceversa anche. imprenditori piccoli e medi, o piccolissimi operatori italiani, vedendo e toccando con i polpastrelli sul cellulare che cosa significa la nostra presenza professionale, artigianale, agroindustriale, nel settore della consulenza, dell’industria come imprenditoria autoctona qui in Croazia, saranno incoraggiati ad affacciarsi su questo mercato”.
Duplice valenza
Possiamo dire che Stile Italiano sia un nome che calzi a pennello visto che lo stile italiano, appunto, è inconfondibile e conosciuto in tutto il mondo.
“Sì, io darei una valenza duplice alla denominazione Stile Italiano. Una, ovviamente, è quella a cui lei fa riferimento, uno stile di ospitalità per quanto riguarderà le strutture nel settore turistico, uno stile di design e di eleganza per quanto riguarda gli operatori nei settori pertinenti al design, allo stile estetico e funzionale italiano, uno stile italiano nel settore agroalimentare come cura dei prodotti del territorio, di prossimità delle produzioni rispetto ai consumatori, certamente, ma una seconda valenza rispetto all’imprenditoria e alla società croata, lo stile italiano è uno stile di dialogo, di collaborazione, di interazione come quello che caratterizza le nostre Comunità in Croazia che sono osmotiche, interagiscono con la cosiddetta maggioranza, cioè con le popolazioni croate dove esse si trovano. Quindi, Stile Italiano qui in Croazia ha un duplice significato”.
Primo partner commerciale
La creazione del sito web Stile Italiano avviene in un momento molto favorevole in cui l’Italia è di nuovo diventata dopo anni il primo partner commerciale della Croazia.
“Esattamente, dopo quasi dieci anni l’Italia è tornata nel 2022 primo partner con un interscambio cresciuto moltissimo, sta continuando a crescere. Saremo, io ne sono convinto, anche il primo partner nel 2023. Crescono gli investimenti dall’Italia. Avremo un Business Forum importante in concomitanza con il prossimo Comitato di coordinamento dei ministri di Croazia e Italia in ottobre a Zagabria e lanceremo questa piattaforma e quest’app a Valle in una Comunità e Città che io ho visitato dove c’è un sindaco fortemente orientato all’imprenditoria e dove avremo l’incubatore che è un altro splendido progetto dell’Unione Italiana con i fondi anche della Legge 73/01 di accompagnamento e sostegno alle nuove realtà imprenditoriali. Quindi il luogo del lancio di questo progetto è altrettanto simbolico e significativo, anche proprio concretamente utile rispetto a ciò che si va a presentare”.
Si può constatare che il primo Business Forum Italia-Croazia svoltosi nel maggio 2022 a Roma abbia dato un’ulteriore spinta alle relazioni economiche tra i due Paesi?
“Senza dubbio. Italia e Croazia non avevano questo strumento di promozione delle collaborazioni imprenditoriali. Il governo italiano lo propose e in Croazia accettarono questa proposta e adesso bisogna farlo viaggiare verso mete sempre più ambiziose dopo l’avvio a Roma significativo e importante, ma abbiamo obiettivi molto più ambiziosi per la seconda edizione in Croazia”.
Un Paese ponte
La Croazia dopo l’entrata nello Spazio Schengen e nell’eurozona può essere considerata uno dei maggiori attori dell’est Europa?
“La Croazia è un Paese geograficamente e geoeconomicamente ponte. È anche centro Europa e Mediterraneo, in questo molto prossima con la condivisione del Mare Adriatico all’Italia; quindi devo dire che è un Paese di grande interesse con molta affluenza di fondi europei nei prossimi anni. C’è un potenziale forte di aumento della collaborazione imprenditoriale con l’Italia”.
Vogliamo ricordare quali sono i settori in cui l’Italia investe maggiormente?
“L’Italia ha investimenti molto diversificati. Ci sono imprese che operano nel settore bancario, assicurativo, del legno, del tessile, del turismo in maniera particolare e poi ancora della metallurgia, dell’acciaio. È effettivamente una pluralità di settori e adesso speriamo anche di aumentare la collaborazione in campo energetico: già ci sono dei segnali in questo senso”.
Nelle relazioni tra Croazia e Italia sono stati fatti tanti passi avanti, ma questi due Paesi, come da Lei dichiarato, da un certo punto di vista devono ancora riscoprirsi in tutto.
“Esattamente. Questo è proprio il cuore della mia missione qui in Croazia, su indicazione del governo italiano. Promuovere e facilitare questo riscoprirsi e ritrovarsi tra Paesi vicini storicamente, amici, accomunati dal Mare Adriatico e ci stiamo riuscendo in tanti settori anche con la Slovenia con l’iniziativa trilaterale. Il quarto summit dei ministri degli Esteri di Italia, Croazia e Slovenia si terrà ad Ancona il 10 luglio, con la partecipazione il 7 e l’8 luglio al Forum di Dubrovnik (Ragusa) del vicepresidente e ministro degli Esteri Antonio Tajani, con la visita del 3 luglio a Zagabria del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Fino al Business Forum a Zagabria abbiamo una sequenza di appuntamenti che va proprio nella direzione del riscoprimento tra i due Paesi”.
Contatti tra imprenditori
Quali sono, secondo Lei, i motivi per cui gli imprenditori italiani dovrebbero investire in Croazia, Paese in cui, come ha affermato, ha il privilegio di lavorare e di apprezzare una dimensione pregiata di gran valore dell’italianità fuori dai confini nazionali che è la Comunità Nazionale Italiana autoctona?
“Beh, questo è un motivo importante. Non c’è Paese al mondo dove si possa interagire con una comunità italiana autoctona che quindi è innervata, radicata, e, come da me già in precedenza affermato, è un’anima italiana della Croazia. E poi c’è la posizione geoeconomicamente molto interessante anche rispetto al sudest europeo, direi la facilità dei rapporti e un substrato di collaborazioni molto articolato tra porti, Università, istituti di ricerca che noi cerchiamo di far emergere e valorizzare anche grazie a Stile Italiano”.
Stile Italiano, dunque, può diventare un punto d’incontro, ma soprattutto di partenza per nuove cooperazioni tra imprenditori provenienti dall’Italia e quelli autoctoni?
“Senz’altro. Nel business e nel fare affari sani per promuovere crescita sostenibile, trasformazione verde e digitale, che è poi quello che noi vogliamo, l’importante è che gli imprenditori si conoscano, entrino in contatto e poi, facilitati da progetti e dalle istituzioni pubbliche come Stile Italiano, vadano avanti”.

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