DIETRO LO SPECCHIO L’universo dei colori uniti

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DIETRO LO SPECCHIO L’universo dei colori uniti
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Forse potrei iniziare con un invito: Tutti i colori del mondo, unitevi. Purtroppo, oggi si abusa dell’arcobaleno, un fenomeno naturale straordinario. Da bambino sognavo questo miracolo impalpabile che con i suoi colori illuminava il cielo, ma che, come per magia, faceva la sua comparsa soltanto negli albi illustrati. La ragione, soprattutto quando si è bambini, fa fatica a comprendere le complesse quanto perfette leggi della fisica che l’Universo ci dona. Questo fugace arco dai colori squisitamente disposti che il Sole ci regala dopo la pioggia non può lasciare indifferente nessuno, grande o piccolo che sia. A parte l’armonia perfetta dei colori dell’arcobaleno soltanto l’infinito estro creativo italiano poteva concepire un insieme colorato altrettanto armonico. Queste persone straordinariamente creative non hanno fatto altro che seguire un’ispirazione che nasce da dentro e donare al mondo un ineguagliabile universo di colori, United Colors.

E quando finalmente questo universo dei colori uniti fece la sua comparsa anche sotto il nostro cielo, ovvero nei nostri negozi, ci siamo finalmente sentiti parte del mondo felice, occidentale, acculturato, ricco, dentro e fuori. Il biglietto d’ingresso in questo universo dei colori uniti aveva un suo prezzo, nemmeno tanto abbordabile. L’attesa suscitava un incontrollato aumento del livello di felicità che si esauriva nel momento in cui il pacchetto verde con una scritta bianca veniva scartato. Chissà in quante lettere indirizzate a San Nicolò o inviate direttamente a Rovaniemi e destinate a Babbo Natale i bambini hanno chiesto esplicitamente in dono qualcosa proveniente dall’universo dei colori uniti… Le nonne e i nonni erano ben felici di esaudire il desiderio dei loro piccoli… L’universo dei colori uniti portava i nostri bimbi direttamente nell’UE di Schengen e nel mondo senza confini. Una felicità che nemmeno il cielo conosce.

E poi basta. Stop. Basta con il consumismo. Le catene di distribuzione non funzionano più, l’Eurostat parla di impoverimento, non c’è più posto per l’universo dei colori uniti. I regali ora li consegnano i postini, non ci sono più i pacchi verdi con la scritta bianca… Non ci sono più i sogni infantili le cui tinte riflettono l’universo dei colori uniti. Il negozio è chiuso. Basta con questi bambini noiosi e con i loro sogni, sono stancanti ed esigenti. In una Fiume CEC non c’è più posto per l’oppio dell’universo dei colori uniti. I colori dell’arcobaleno sulla bandiera che sventola sul palazzo municipale raccontano un’altra storia. Diciamoci la verità, qui non ci sono più bambini…
Nello stesso posto aprirà un negozio per gli amici a quattro zampe, che abbaieranno e miagoleranno allegramente quando vedranno comparire in cielo la luna piena. Non credo che ai cani e ai gatti importi molto dell’arcobaleno. Ma perché mai insistiamo a voler vedere questo noioso arcobaleno e la sua armonia di colori stagliarsi nell’azzurro; adesso ci serve da un’altra parte… Forse all’inaugurazione del negozio in cui si potranno realizzare i sogni dei nostri amici a quattro zampe arriverà anche la commissaria europea con delega per la Demografia, la rappresentante croata. Forse sarà sorridente e vestita di rosa; forse ci sarà anche la sua cagnolina con tanto di guinzaglio e impermeabile firmati… Corso, apriti. Fai che la tristezza che rimane dietro all’universo dei colori uniti dei sogni infantili scompaia. O tempora, o mores.

*Professore ordinario di Diritto di famiglia Facoltà di Giurisprudenza – Università di Fiume

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