Uno sprone per la Città di Fiume

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Uno sprone per la Città di Fiume

FIUME | Con la recente approvazione del Bilancio cittadino 2019 da parte del Consiglio della Città di Fiume, che ammonta a oltre un miliardo di kune, è stato dettagliatamente illustrato ieri il budget previsto per il settore culturale. In particolar modo, i punti finanziari relativi alle infrastrutture legate ai progetti di Fiume Capitale Europea della Cultura 2020.
A illustrare i contenuti dell’importante documento, è stato Ivan Šarar, capodipartimento alla Cultura, che ha esposto i costi, le scadenze e altri particolari dei progetti della manifestazione.

Come dichiarato da Šarar, questo Bilancio alla cultura rappresenta “la fine di un lungo percorso amministrativo burocratico con la partecipazione a una moltitudine di concorsi” iniziato sei anni fa e teso a ottenere i finanziamenti necessari per la realizzazione del progetto Fiume CEC2020.
Per importo totale, il Bilancio alla cultura 2019, con 297 milioni di kune, è maggiore rispetto a quelli degli altri dipartimenti cittadini. Di questi, 159 milioni sono destinati a investimenti capitali, in primis alle infrastrutture che rimarranno alla Città anche dopo la conclusione di Fiume CEC2020. Nello specifico, la somma è destinata al restauro del Palazzo amministrativo dell’ex Zuccherificio e del panfilo presidenziale “Galeb” da una parte e dall’altra, per la ricostruzione della Casa dell’infanzia (Casa dei mattoni) e della Biblioteca civica. Sono tutte infrastrutture che appartengono all’ex complesso industriale “Rikard Benčić”.
Per la Casa dell’infanzia (Casa dei mattoni), Šarar ha fatto sapere che alla Vigilia di Natale è stato scelto in base al concorso, l’appaltatore più idoneo a organizzare e portare avanti i lavori di restauro. La ditta alla quale saranno assegnati i lavori sarà resa nota dopo che decorrerà il termine legale di appello, e pertanto alla fine della prima metà di gennaio del 2019.
Subito dopo, a febbraio, è atteso l’inizio dei lavori, mentre l’inaugurazione della Casa dell’infanzia è prevista per il mese di giugno del 2020. Il concorso per il restauro dello stabile T, che ospiterà, invece, la futura sede della Biblioteca civica, è stato annullato – a causa di costi superiori alle attese – e verrà nuovamente pubblicato. La cerimonia d’inaugurazione dello stabile, come illustrato dal capodipartimento, contrassegnerà la chiusura di Fiume CEC, ed è prevista nel mese di febbraio del 2021.

Il «Galeb» sul Molo Longo

A inizio gennaio, saranno aperte le tre offerte pervenute al concorso per il restauro conservativo del “Galeb” in uno dei possibili cantieri navali dell’Adriatico, e che secondo le previsioni, richiederà un periodo di lavoro di circa dieci mesi. I costi per la ristrutturazione sono circoscritti alla cifra di 5 milioni di euro. All’incontro è stato reso noto anche il punto dove l’ex panfilo presidenziale sarà ormeggiato con il beneplacito dell’autorità portuale di Fiume, ovvero sul Molo Longo, subito dopo le vecchie gru portuali, quelle stesse che sono state restaurate alcuni anni fa e illuminate per mezzo di luci con varie tonalità. Al termine dell’incontro stampa, abbiamo chiesto al capodipartimento alla Cultura, Ivan Šarar, se tra la schiera dei nuovi impiegati assunti, per occuparsi della gran mole di lavoro creatasi al dipartimento alla Cultura e in quella della Società “Rijeka 2020” che organizza l’evento di Fiume CEC, vi sia un qualsiasi appartenente alla Comunità Nazionale Italiana, vicino alle necessità e richieste della nostra realtà comunitaria. La risposta è stata negativa. “Non esistono norme secondo le quali dovremmo assumere una quota di personale appartenente a una determinata minoranza nel progetto”, ha detto Ivan Šarar.

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