Una mostra documentaristica per rivalorizzare Smareglia

La promotrice dell'esposizione, Adua Rigotti, nipote del compositore polese, ha spiegato come il Mº sia caduto lentamente nell'oblio e venga eseguito poco

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Una mostra documentaristica per rivalorizzare Smareglia

Nell’occasione della Giornata della Città di Pola che coincide con il 77.esimo anniversario della liberazione dal nazi-fascismo e in margine della seduta solenne del Consiglio municipale di Pola, alla Galleria “Vincenzo da Castua” del Teatro Popolare Istriano è stata inaugurata la mostra dedicata al compositore italiano di origini polesi, Antonio Smareglia, il cui anniversario della nascita cade esattamente il 5 maggio come la stessa Giornata della Città.

25 pannelli quadrilingui

La mostra è di carattere documentaristico, s’intitola “Antonio Smareglia e il Vassallo di Szigeth” e si compone di 25 pannelli informativi quadriligui incentrati sulla celebre opera smaregliana. I pannelli sono stati allestiti con il concorso di un elevato numero di studiosi della vita e dell’arte del compositore istriano. La critica d’arte Gorka Ostojić Cvajner, il sindaco Filip Zoričić e la nipote del compositore Adua Rigotti Smareglia, hanno pronunciato frasi di grande gratitudine ma anche di sincera commozione per una “vita difficile”, segnata da tanti oltraggi e infine anche dalla condanna alla dimenticanza. Benché sia vissuto nella celebrità e sia stato eseguito nei maggiori teatri del mondo (Vienna, Milano, New York…), Smareglia è caduto lentamente nell’oblio e oggi si esegue poco, diversamente dagli altri operisti suoi contemporanei. Tuttavia l’instancabile nipote Adua Rigotti Smareglia ha trovato la forza e la perseveranza di persuadere la Città di Pola e le sue massime istituzioni culturali, come la Biblioteca universitaria e l’Università degli Studi di Pola, a focalizzare il proprio interesse anche nella direzione della rivalorizzazione del Maestro.

Un lavoro minuzioso

I pannelli in esposizione a Teatro sono stati concepiti e realizzati molto lentamente, nel giro di tre anni, con il concorso e un numero eccezionale di collaboratori, ricercatori e appassionati della musica smaregliana che per raccogliere i dati, le fotografie, i manifesti, le locandine, i libretti, i nomi degli interpreti, dei registi, dei direttori d’orchestra degli spettacoli operistici, le nozioni storiche ecc., hanno investito tempo, pazienza e accuratezza in un lavoro disinteressato che in nessun altro caso avrebbe partorito tanta bellezza. Il coordinamento di questo lavoro si deve all’associazione polese Smaregliana, che cura e valorizza il lascito del Maestro accanto alla sua più viva promotrice, la nipote Adua Rigotti. Tra gli autori e i collaboratori dell’allestimento si citano i nomi di Ivana Paula Gortan-Carlin, Gorka Ostojić Cvajner, Anita Flego Sponza, Tijana Barbić-Domazet, Juliana Ličinić van Walstijn, Milan Radošević e Mihovil Dabo. Tra i ricercatori Silvia Sponza, Boro Stipanović, Tijana Barbić-Domazet, Ivan Kraljević, Sonja Brhanić e Anita Sponza. La traduzione e il riassunto dell’opera sono di Orietta Šverko. I testi sono stati tradotti da Marieta Djaković (per il tedesco), Kristina Djaković (tedesco), Vito Paoletić (italiano, inglese e tedesco), Vanesa Begić (croato) e Maša Jerin (croato)

La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione del pianista Sandro Vešligaj dell’Accademia di musica di Pola, che ha eseguito alcune pagine tratte dall’opera. All’inaugurazione della mostra ha preso parte il Presidente della Repubblica di Croazia, Zoran Milanović.

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