Un patrimonio culturale da tutelare

A Trieste presentate due nuove pubblicazioni del Circolo di cultura Istria, attivo da quarant’anni

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Un patrimonio culturale da tutelare
Foto: ROSSANA POLETTI

“Il Circolo di cultura Istria ha pubblicato fino ad oggi in quarant’anni di attività un’ottantina di titoli – ha ricordato il suo presidente Ezio Giuricin, all’apertura dell’incontro avvenuto nella sede dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste -. Oggi siamo qui anche per donare alla vostra biblioteca una selezione di queste pubblicazioni. Le nostre due associazioni svolgono lo stesso compito, pur con registri diversi, di tramandare e salvaguardare il patrimonio di cultura e tradizioni delle nostre genti. Il Circolo Istria nasce per avviare la collaborazione e la ricomposizione tra coloro che erano andati via e di quanti erano rimasti, una minoranza che è presenza fisica dell’italianità delle nostre terre, unica a poter far tramandare nel tempo la nostra storia”. Presentati quindi i due ultimi lavori: ‘Il Circolo Istria: quarant’anni di vita, 1982-2022’ di Silva Bon e ‘Istria un viaggio fra Castellieri e Approdi. Itinerari ragionati per terra e per mare’ a cura di Rosanna Turcinovich Giuricin e Nicola Bettoso. Dopo il saluto del presidente delle Comunità Istriane David di Paoli Paulovich, il moderatore della serata, Giorgio Tessarolo, ha intervistato gli autori presenti. Riferiremo in questa nota di un passaggio storico che l’autrice ha dedicato agli anni ‘80. “C’era ancora il comunismo reale, bisognerà attendere l’89 e la caduta del muro di Berlino per parlare di ricomposizione con i rimasti, allora tema molto difficile – ha affermato -. Depangher, Tomizza, Miglia e De Castro sostennero quest’idea che alla lunga è stata poi abbracciata da tutti. In Istria è stato necessario molto tempo perché si elaborasse la storia passata, come ricorda la restituzione pubblica della targa del capodistriano Combi, sottoposto alla damnatio memoriae, il cui valore storico è stato riconosciuto solo recentemente dal potere sloveno”. Rosanna Turcinovich ha ricordato la filosofia del Circolo espressa nel volume “Istria un viaggio fra Castellieri e Approdi. Itinerari ragionati per terra e per mare”, viaggio ideale “per capire che il territorio è il riferimento concreto e vero di ciò che sono le nostre radici di popolo sparso. Conoscerle in modo attento e con la mente aperta significa contribuire a una ricomposizione necessaria, oggi più che mai”. “L’Istria è mare – ha aggiunto Nicola Bettoso – la sua storia è un riferimento importante per conoscere l’evoluzione delle attività produttive ma anche le sue caratteristiche naturalistiche, l’evoluzione della pesca ma anche delle attività ad essa riconducibili. Nel volume una chicca: il prof. Orel ha messo a disposizione alcuni progetti per la costruzione della battana, eredità del padre che era mastro d’ascia a Pirano”. Il volume è corredato da foto firmate per i Castellieri da Franco Biloslavo e per gli Approdi da Diego Borme. Tessarolo e di Paulovich hanno affermato infine che questo primo incontro con il Circolo segna il superamento di una divisione durata a lungo e che oggi non ha più ragione d’essere.

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