Un esotico augurio di buon anno

Ispirandosi a «Le mille e una notte», il repertorio ha portato al pubblico la magia orientale, creata dalle magnifiche esecuzioni dello straordinario complesso orchestrale

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Un esotico augurio di buon anno

Il concerto di Capodanno del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” è un evento che vanta un’invidiabile tradizione: a partire dal 1982, quando per la prima volta il Maestro Davor Hauptfeld preparò per il pubblico fiumano un repertorio festoso per concludere l’anno corrente, l’evento è diventato un appuntamento immancabile per tutti coloro che desiderano celebrare il Capodanno con arie solenni e valzer spumeggianti. È dunque compito del direttore d’orchestra selezionare di volta in volta un programma originale e accattivante, cercando comunque di mantenere la specifica atmosfera delle festività di fine anno. Questa volta, ispirandosi a “Le mille e una notte”, il repertorio del concerto di Capodanno dello “Zajc” ha portato al pubblico la magia orientale, creata dalle magnifiche esecuzioni dell’Orchestra sinfonica di Fiume.

 

Un invito alla fantasia

Un abbinamento piuttosto curioso, quello scelto dal Maestro Valentin Egel, che offre al pubblico un’esperienza che, nei tempi attuali, ci troviamo a desiderare più che mai, ovvero quella del viaggio. Il repertorio della serata, formato da brani di alcuni dei più grandi compositori della storia – che non mancavano a trarre ispirazione dal mondo de “Le mille e una notte” – apre fin da subito la porta alla fantasia, al mondo dell’immaginazione sconfinata. Avviando l’esecuzione con il poema sinfonico “En saga” del finlandese Jean Sibelius, il Maestro Egel invita gli spettatori ad abbattere le barriere e a tuffarsi in un’esperienza nuova, per certi versi insolita per un concerto di Capodanno. Si tratta, infatti, di una composizione senza programma o una precisa fonte letteraria, che stimola l’ascoltatore ad affidarsi alla propria fantasia per creare una storia a partire dalla musica. Preannunciando le melodie d’impronta orientale – che culmineranno nella seconda parte del concerto – il pezzo di Sibelius cede in seguito il posto alla suite “Aladdin” del compositore danese Carl Nielsen. L’atmosfera orientale ora inizia a sentirsi più marcata, creata attraverso i pezzi “Marcia orientale”, “Mercato di Ispahan” e “Danza africana”, ricavati dall’”Aladdin”.

Il Maestro Valentin Egel

Il tema del mito

La prima parte della rappresentazione si conclude con le “Danze poloviciane” di Aleksandr Porfirevič Borodin, una delle più celebri composizioni della musica classica russa, contenute nell’unica opera lirica da lui firmata, “Il principe Igor”. Le “Danze poloviciane”, composte per la scena di ballo dell’atto II dell’opera, preparano il pubblico per l’ambiente esotico che successivamente viene esaltato con la maestosa “Sherazade” di Nikolaj Rimski-Korsakov. La seconda parte del concerto di Capodanno avvolge il pubblico nell’atmosfera orientale grazie al primo movimento della suite sinfonica del compositore russo, “Il mare e la nave di Sinbad”. Nel brano, il tema della ragazza che per sopravvivere racconta con grande abilità mille racconti al re persiano, è dato da una bellissima melodia per violino, eseguita splendidamente da uno dei primi violini dell’Orchestra (insieme a Ivan Graziani), Anton Kyrylov. Il Concerto prosegue con il Preludio all’atto I dell’opera romantica “Lohengrin” di Richard Wagner. Con il celebre brano del riformatore del teatro musicale, il Maestro Egel fa riaffiorare il tema del mito. Il “Lohengrin” di Wagner è infatti ispirato al poema epico medievale “Parzival”, attribuito a Wolfram von Eschenbach – che narra le vicende del mitico cavaliere della Tavola rotonda, Parsifal, il quale ritorna come protagonista nell’ultimo dramma musicale del compositore tedesco. A concludere il programma del concerto sono stati i brani di Johann Strauss figlio, diventato ormai sinonimo dei repertori musicali delle celebrazioni di fine anno.

Uno dei solisti, Anton Kyrylov, primo violino dell’Orchestra sinfonica

Una gioia dal sapore orientaleggiante

Prima di passare agli scoppiettanti valzer e polke del compositore austriaco che evocano lo spirito festoso, l’Orchestra dello “Zajc” ha interpretato la “Marcia egiziana” e il valzer “Mille e una notte”, due composizioni meno note di Strauss figlio – contenute nell’operetta “Indigo e i quaranta ladroni”, basata su uno dei più noti racconti de “Le mille e una notte” – che si sposano perfettamente con la tematica esotica del concerto di Capodanno. Ed è così che termina il viaggio musicale nei luoghi esotici de “Le mille e una notte”. Gli ultimi brani del repertorio della serata sono stati la “Polka del chiacchiericcio”, il valzer “Rose del Sud” e la polka “Sotto tuoni e fulmini”, brani che immancabilmente completano il repertorio del concerto di Capodanno, suscitando negli spettatori sentimenti di allegria e ottimismo.

Vivace partecipazione del pubblico

Come ogni anno, l’evento si è concluso con l’immancabile valzer “Sul bel Danubio blu” di Strauss figlio e la “Marcia di Radetzky” di Strauss padre, quest’ultima eseguita con la tradizionale vivace partecipazione del pubblico. L’energica direzione del Maestro Valentin Egel riesce sempre a tirar fuori il meglio dell’Orchestra sinfonica e dei solisti ed è stato così anche in quest’occasione. L’interpretazione disinvolta del complesso orchestrale ha trasportato il pubblico lungo un viaggio nel cuore del misterioso mondo orientale, riportandolo poi sapientemente nelle solennità degli sfarzosi ambienti europei. Un augurio di buon anno originale e vivace che, con determinazione e delicatezza, trasmette al pubblico una gioia dal sapore esotico. Il concerto di Capodanno è in programma ancora questa sera e domani, nonché lunedì 3 gennaio del 2022, sempre alle ore 20. Il pubblico dei più piccoli potrà invece assistere a una versione ridotta del concerto venerdì 31 dicembre alle ore 12, sotto la direzione del Maestro Stjepan Vuger.

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