La centesima tappa di Romano Sauro

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La centesima tappa di Romano Sauro

ROVIGNO Il destino e il buon vento hanno voluto che fosse Rovigno la 100ª tappa del viaggio di Romano Sauro, che il nipote del comandante, patriota e irredentista italiano, Nazario Sauro, compie per ricordare il centenario della Grande Guerra.

E oltre a ciò, quella di Rovigno è stata una tappa speciale anche perché ad accoglierlo sono state le bitinade, gli antichi canti della tradizione musicale rovignese, interpretate dal coro della Società artistico culturale “Marco Garbin”, diretto da Riccardo Sugar. Un’esperienza unica ed emozionante, a detta dello stesso Romano Sauro, il quale ha voluto registrare per ricordo ogni nota prodotta dalle voci dei rovignesi.
A salutarlo sul molo – che, coincidenza più che curiosa, tra le due guerre portava appunto il nome di Nazario Sauro –, dove ha ormeggiato la sua “Galiola III”, sono stati il vicesindaco Marino Budicin, la presidente della SAC, Nives Giuricin e il velista Silvio Brunelli, che ha portato i saluti dell’Autorità portuale.
È la seconda volta che i rovignesi hanno ospitato Romano Sauro il quale, quattro anni fa, aveva presentato negli spazi della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” il volume “Nazario Sauro. Storia di un marinaio”, scritto a quattro mani con suo figlio Francesco. Stavolta ha presentato invece il progetto “Sauro 100, un viaggio in barca a vela per 100 porti per 100 anni di storia”, nell’ambito del quale ha incontrato 350mila giovani, tra alunni e studenti dalle elementari alle Università, in Italia e all’estero, tra i quali diffonde i valori di libertà, giustizia e solidarietà, lanciando un messaggio di pace, di entusiasmo e di speranza, che egli ritiene sia necessario in un momento quando non soltanto in Italia, ma in tutta l’Europa, assistiamo a una crisi dei valori.
“Per certi versi c’è anche una crisi d’identità – ha avvertito –, con tentativi di dividerci e di dividere. L’obiettivo che dobbiamo porci è, invece, l’unione; dobbiamo andare verso i Paesi d’Europa, abbattendo i nazionalismi che hanno recato soltanto danni”. Sauro cerca, pertanto, di travasare alle nuove generazioni i valori di suo nonno.

Crisi dei valori
“I giovani mi ascoltano e sono molto contenti perché la storia di mio nonno lo ha visto combattere in prima linea per abbattere gli Imperi. Lui non ha combattuto soltanto per il Regno d’Italia contro l’Austria-Ungheria, ma ha combattuto anche con l’Albania contro l’Impero turco. Lo ha fatto perché era un mazziniano, uno spirito libero, un repubblicano, per cui per lui la cosa più importante era la libertà”, ha aggiunto Sauro che, partito da Sanremo nel 2016, ha percorso la costa italiana, fino all’Albania, al Montenegro, per raggiungere l’Istria ripercorrendo quei lunghissimi tragitti che il nonno aveva fatto lungo la Dalmazia. Dopo la tappa di ieri a Parenzo, seguiranno quelle di Capodistria e Pirano.
“Mi fa piacere che quest’iniziativa avvenga a cent’anni dalla fine di una guerra che ha coinvolto in modo particolare tutto l’Alto Adriatico, non tanto con le operazioni militari, ma in quanto alle popolazioni, in modo particolare quelle di nazionalità italiana”, ha esordito il vicesindaco Marino Budicin, il quale ha ricordato anche che la tappa rovignese avviene nel mese di agosto, in cui è avvenuta la tragica fine di Nazario Sauro. “Le gesta di Nazario Sauro nella Prima guerra mondiale rivestono grande importanza perché sono il simbolo di quella che è stata la tendenza del Regno d’Italia nei confronti di queste terre che, grazie al patto segreto di Londra, ma soprattutto dopo, con i Trattati di Pace, sono passate all’Italia”, ha fatto notare Budicin.
La conclusione del viaggio di Romano Sauro è prevista per l’11 ottobre a Trieste, in concomitanza con la 50ª edizione della storica regata velica internazionale “Barcolana”, con l’Assemblea Generale dei Soci della Lega Navale Italiana e con la conclusione delle commemorazioni legate alla ricorrenza del centenario della fine della Grande Guerra.

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