Spalato. La vita umana nella musica

Al Teatro Nazionale Croato di Spalato ha avuto luogo un concerto sinfonico con in veste di solista Orest Shourgot

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Spalato. La vita umana nella musica
Orest Shourgot. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

È stato un evento eccezionale il concerto tenutosi presso il Teatro Nazionale Croato di Spalato. In programma il Concerto per violino ed orchestra in Re maggiore op.61 di Ludwig van Beethoven con il violino solista Orest Shourgot, seguito nella seconda parte dalla Rapsodia ungherese no.2 in do minore di Franz Liszt e dalle Danze ungheresi n. 1, 3, 10, 4, 6 e 5 di Johannes Brahms. L’Orchestra è stata diretta dal Maestro Ivo Lipanović.

Orest Shourgot.
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Il violinista Orest Shourgot ha offerto un’esecuzione di alto livello dal punto di vista tecnico, come pure da quello dell’interpretazione, del Concerto per violino, unica opera composta da Beethoven con violino solista e orchestra.
Beethoven compose il Concerto in poche settimane nell’autunno del 1806, durante un periodo di grande creatività. La prima esecuzione del Concerto avvenne il 23 dicembre del 1806 al Teatro di Vienna con in veste di solista il primo violino e direttore del Teatro, Franz Clement. La composizione è una delle più eseguite al mondo.
L’esecuzione di Shourgot è stata impeccabile: oltre a interpretare in modo eccelso la partitura solistica, ha guidato l’Orchestra in un dialogo con il suo strumento. Il suo entusiasmo ha animato l’Orchestra nel primo movimento (Allegro ma non troppo), mentre nel secondo (Larghetto) ha messo in evidenza la dolcezza della musica con un suono morbido e delicatissimo. Il terzo movimento (Rondo, allegro) è stato eseguito rispettando tutte le indicazioni del compositore.
Le cadenze, composte dal violinista Fritz Kreisler, hanno lasciato con il fiato sospeso il pubblico, completamente avvolto dalla bellezza dell’interpretazione. Shourgot è stato premiato con lunghi applausi, uscendo ed entrando in scena per ben cinque volte. L’artista ha concesso un bis dedicato a tutti gli artisti del mondo: un movimento delle Sonate e partite per violino solo di J.S. Bach.
In un breve colloquio, il solista ci ha parlato dell’opera immortale di Beethoven. “Più che un Concerto per violino ed orchestra, questa composizione si può considerare una sinfonia, considerando i temi esposti al suo interno – ha osservato -. Si tratta di una delle più complesse composizioni di Beethoven, che mi appassiona da una vita, mentre in quest’ultimo periodo ho cominciato ad eseguirla in pubblico. Di quest’opera ammiro il primo movimento, in cui il tema viene prima esposto dai violini e in seguito dal violino solo, seguito da un esteso sviluppo musicale. Il secondo movimento lo vedo come una preghiera, mentre nel terzo il tutto si conclude con un canto di gioia. Tutto ciò che Beethoven compose è eccezionale. La sua musica è come una drammatica preghiera, è la vita umana raccontata da uno dei massimi geni dell’umanità. Credo che Beethoven sia stato uno straordinario essere umano che ha raccontato il Cielo e la Terra con il linguaggio della Musica”.

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