Spalato. Dall’Eco-social design alla sostenibilità nel linguaggio

Alla Dante Alighieri si sono conclusi gli incontri nell'ambito della 23ª Settimana della lingua italiana nel mondo. La manifestazione quest'anno è stata seguita da un grande numero di studenti

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Spalato. Dall’Eco-social design alla sostenibilità nel linguaggio
L’attore Tonči Banov durante la lettura nella parlata dalmata antica. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Presso la sede dell’associazione Dante Alighieri di Spalato si sono conclusi gli incontri in occasione della 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo durante la quale sono stati esposti e discussi tre argomenti diversi. Nel primo incontro ha parlato Jelena Zanchi, docente al Dipartimento di Design e delle comunicazioni visive dell’Accademia dell’Arte di Spalato. Il dibattito intitolato “Eco-social design: esperienze e tendenze nell’insegnamento di Eco-social design”, instaurato nella sede della Dante, è stato un percorso in cui il visual design è stato illustrato come disciplina che si occupa della progettazione, di prodotti grafici e multimediali. Nel campo del visual design, che è una branca appartenente al disegno industriale, i professionisti del visual design utilizzano per la progettazione grafica multimediale immagini, colori, font e video funzionali alla comunicazione di un messaggio. L’obiettivo dei designer è quello che, tramite immagini, significati simbolici e video, orienta nella vita sociale individui a scegliere un prodotto da acquistare in base alla forma, ai colori, al disegno del prodotto o a riconoscere un marchio di un importante brand. Il visual design è sempre presente nella nostra quotidianità.

Innumerevoli messaggi
Se pensiamo alle insegne che ci aiutano a orientarci nelle città, agli omini disegnati per le uscite di emergenza, nel salire le scale o nelle indicazioni, nel percorrere o camminare negli edifici pubblici, il visual design è sempre presente nel nostro orizzonte visivo e si manifesta con processi creativi che sono l’unione tra estetica e funzionalità. Come dice il famoso designer Riccardo Falcinelli “non tutto è progettato per essere visto secondo certe intenzioni, per informare, per raccontare o sedurre gruppi di persone all’interno delle società di massa. Il visual design è un processo che si attiva ogni volta che qualcuno ha serializzato un processo visivo”. In questo mondo lo spazio dedicato alla visualizzazione in cui il contesto principale diventa l’eco-social design ha infinite soluzioni per trasmettere messaggi per attirare il gruppo o la massa sociale ad attuare azioni per la salvaguardia dell’ambiente. Molti sono i simboli visibili, forme e colori di solito verde per incentivare gli individui al consumo di prodotti riciclabili o che possono esser riutilizzati con un processo tradotto in italiano. Si tratta di oggetti creati con materiale che non ha bisogno del riciclo ma rinasce sempre nella sua funzione dopo l’uso perché non si deteriora mai. Molti sono i messaggi per l’uso di materiali, che sostituiscono la plastica inquinante, molte sono le soluzioni visive per orientare il pubblico a evitare l’uso di oggetti di plastica inquinanti e usare materiali riciclabili biodegradabili.

La presenza della lingua veneta
Nel secondo incontro sono stati invitati presso la sede della Dante gli studenti della Scuola di Scienze naturali di Spalato, accompagnati dalle professoresse Jelena Mrduljaš e Ivana Miletić.
L’istrione dell’incontro è stato lo storico attore e cantante del TNC di Spalato, Tonči Banov, vestito di un abito tradizionale spalatino usato nei costumi sociali e tradizionali appartenenti al periodo del XX secolo. L’attore ha raccontato al pubblico una storia intitolata “Sritni su bili” (Erano felici) scelta tra i racconti del volume “Drugi libar Marka Uvodića Splićanina” (Il secondo libro di Marko Uvodić da Spalato).
L’opera è stata raccontata nella parlata dalmata antica in cui abbondano vocaboli di origine veneta. Alla fine del racconto è stato chiesto agli studenti un resoconto dei vocaboli da loro annotati in veneziano affrontando ed entrando nel mondo della sostenibilità linguistica.
Nel terzo incontro è intervenuto il prof. Michelangelo Paglialonga, che ha illustrato il Mediterraneo in un percorso storico e commerciale durante il periodo fiorente del dominio veneziano e genovese. In questo caso i vocaboli italiani, inglesi, francesi, genovesi e veneziani usati da greci e da spagnoli e viceversa sono stati un esempio di sostenibilità di scambio nel linguaggio che ha aperto le frontiere alla conoscenza ma anche al rispetto e alla stima di altri gruppi sociali di altre nazioni.

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