«Se n’è andato un pezzo di storia»

La scomparsa dell'illustre intellettuale, scrittore, pittore e poeta connazionale Claudio Ugussi ha colpito numerosi connazionali

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«Se n’è andato un pezzo di storia»
Claudio Ugussi in una foto d’archivio. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

La scomparsa dell’illustre intellettuale, scrittore, pittore e poeta connazionale Claudio Ugussi, che si è spento all’età di 91 anni, ha lasciato un grande vuoto sulla scena culturale della Comunità Nazionale Italiana, ma anche nella cultura in generale. Con la sua instancabile creatività nel campo della scrittura e della pittura, ma anche come pensatore a cui stavano a cuore il futuro e la sopravvivenza della nostra minoranza, Ugussi ha avuto un ruolo imprescindibile. La triste notizia ha colpito numerosi connazionali, che hanno espresso il loro cordoglio anche tramite messaggi sui social.
La prof.ssa Lorella Limoncin Toth, sovrintendente ai Beni culturali della Regione istriana, ha dichiarato: “Conoscevo Claudio tutta la vita. È stato uno dei grandi della Comunità Nazionale Italiana, non soltanto come intellettuale, ma anche come persona. Io l’ho apprezzato come intellettuale, ma anche come cittadino e personaggio perché nella vita è stato una persona umile, gentile, sempre pronta ad aiutare. È stato sempre attivo nella Comunità degli Italiani di Buie, nella società, nella vita cittadina e questo si vede perché le persone che lo conoscevano lo hanno amato tanto. Molti sono commossi perché è stato un professore che ha fatto il proprio lavoro con il cuore ed era amato da tutti. È stato anche un grande pensatore che ha capito bene tanti meccanismi storici, però ha fatto sempre il massimo per mantenere la cultura, la lingua, le tradizioni della nostra gente. Anche se nato a Pola, si era legato tanto a Buie, dove si stabilì negli anni Sessanta. Leggendo i suoi libri si nota il suo grande amore verso il paesaggio, la terra, le tradizioni, soprattutto quelle dell’Alto Buiese. Ha portato la sua visione un po’ più mitteleuropea, caratteristica di una grande città come Pola, trasmettendola a una realtà diversa che è il Buiese. Un grande personaggio che mancherà molto perché lui era la memoria. Un pezzo di storia se n’è andato”.
L’assessore alla Cultura della Regione istriana, Vladimir Torbica, rileva che Claudio Ugussi era un grande istriano. “È stato un grande poeta, educatore, ma per me è stato prima di tutto uno scrittore, dal momento che reputo il suo libro ‘La città divisa’ uno dei più belli che abbia mai letto e nel quale è racchiusa l’Istria. Proprio per la sua umanità, la voglia di fare del bene, la sua scomparsa è una grandissima perdita per la cultura italiana e croata dell’Istria. Ugussi è sicuramente uno dei personaggi che rimarranno nella nostra memoria. Nella storia della cultura istriana non ci sono stati tanti Claudio Ugussi, persone che ricordavano e che pure perdonavano, che erano maestri di umanità. Per noi è una grande perdita e possiamo soltanto sperare che in futuro ci saranno più persone come Claudio”, ha detto Torbica.
Secondo la poetessa dignanese, Loredana Bogliun, una delle voci più significative della scrittura della CNI, Claudio Ugussi è un modello da seguire.
“Claudio Ugussi era nato a Pola. Buiese d’adozione, ha dedicato pagine struggenti e toccanti alla sua città natale rilevanti anche a livello storico. Era una delle presenze più significative della creatività artistica degli italiani di queste terre; dell’Istria e di Fiume, se vogliamo prendere il nostro contesto regionale. Ha espresso autorevolmente, in modo qualificato, come esponente della nostra appartenenza, la dimensione culturale della cultura italiana. A livello artistico è riuscito a trasmettere le atmosfere più profonde del paesaggio istriano che trapelano dalle sue emozioni. È stato un artista poliedrico, un modello per tutti noi, legato alla sua cultura d’appartenenza ovviamente, a quello che esprime il nostro territorio e questo è importantissimo.
Ha lasciato un’impronta in ambito culturale molto marcata, anche nel Buiese dove è vissuto e ha lavorato a partire dagli anni della laurea. Si è impegnato molto nel contesto socio-culturale. È stato presente a livello regionale, nazionale e internazionale. Abbiamo spesso condiviso esperienze comuni. Sono stata sua collega e preside per un breve periodo alla SMSI ‘Leonardo da Vinci’ di Buie. A livello professionale ha insegnato lingua italiana e francese; ha trasmesso conoscenze ed esperienze di vita a generazioni e generazioni di allievi. Tra l’altro si è occupato di saggistica e critica. Negli anni Sessanta è stato uno dei fondatori del Circolo dei poeti, dei letterati e degli artisti. Questo Circolo ha svolto poi l’attività per decenni. Ora che abbiamo ripreso la ‘Pergola della poesia’ come momento di presenza della poesia sul territorio, lui è stato con noi anche in quest’iniziativa. Durante l’ultimo incontro tenutosi a Buie abbiamo omaggiato la sua poesia. È stato dunque un intellettuale di spicco, colto e consapevole del suo ruolo e della sua presenza”. Lo ricorda così Loredana Bogliun.

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