Pola, messa in suffragio per Nello Milotti

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Pola, messa in suffragio per Nello Milotti
La Chiesa della Madonna della Misericordia. Foto Daria Deghenghi

Questa sera, martedì 12 marzo, la Chiesa della Madonna della Misericordia ha ospitat la messa di suffragio per l’indimenticabile maestro polese Nello Milotti, scomparso il 10 marzo del 2011. Da allora a oggi all’eccelso compositore e dirigente la messa viene dedicata dai Comitati di quartiere di Città vecchia, Grega e Siana, in collaborazione con l’organizzatore, l’Associazione per la salvaguardia dei ricordi dei compositori istriani. La quale dalla propria fondazione (nel 2014) tende a mantenere vivo il ricordo di Milotti grazie alla manifestazione annuale denominata “Le giornate di Milotti – Milottijevi dani”. L’evento, che dura oramai una decina d’anni, inizia appunto con la messa di suffragio nel giorno della scomparsa, e dura nel corso dell’anno sino alla data di nascita, l’11 novembre. “Dopo la morte del maestro Nello Milotti gli operatori culturali si sono decisi di avviare ‘Le giornate di Milotti’ – così Aleksandra Santin Golojka, una delle organizzatrici –, e ciò grazie al CQ di Grega e Deni Mešanović, in collaborazione con i professori dell’Università ‘Juraj Dobrila’ di Pola e dell’allora rettore Robert Matijašić, la Biblioteca civica e Sala di lettura di Pola e dell’allora direttrice Nela Načinović, la Cattedra del Sabor ciacavo per la musica di Cittanova con la presidente e musicologa Ivana Paula Gortan – Carlin, nonché con i professori dell’Accademia di musica presso l’Università ‘Juraj Dobrila’. Accanto al Comitato di quartiere di Grega la manifestazione viene sostenuta da quelli di Città vecchia e Siana”.

“Con le nostre attività – ha proseguito –, vogliamo stimolare i musicisti, gli alunni e allievi delle scuole di musica a presentare dal lato musicale i compositori istriani, e allo stesso tempo le istituzioni musicali a cullare e a promuovere la propria eredità culturale. Per compiere tutto questo, è importante ricordare i compositori dimenticati, le loro composizioni, conservarle e rendere accessibili i materiali che difficilmente vengono rintracciati”, ha concluso la Santin Golojka.

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