«Plavi cvijet», tre donne alla ricerca della felicità

La pellicola pluripremiata, vincitrice dell’Arena d’oro al Festival del film di Pola, è stata presentata dal regista, Zrinko Ogresta, all’Art cinema di Fiume

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«Plavi cvijet», tre donne alla ricerca della felicità

La cinematografia croata contemporanea ha dimostrato un interesse molto vivo per la problematica femminile negli ultimi anni, e tantissimi titoli, come “Murina” (di Antoneta Alamat Kusijanović), oppure “One su tu” (di Andrijana Mirna Marin) hanno analizzato il ruolo della donna nella società. Questa volta, all’Art cinema di Fiume, è stato presentato un film realizzato da Zrinko Ogresta e che piuttosto che soffermarsi su una prospettiva più ampia del ruolo della donna oggi, ha scelto quello dell’introspezione e dei rapporti familiari.

 

Un film discorsivo

È proprio di questo che parla “Plavi cvijet” (Fiore blu), una pellicola che ha ottenuto l’Arena d’oro al Festival del film di Pola e altri premi cinematografici a livello internazionale e che è stata annunciata dal regista stesso all’Art cinema. Quello che è stato definito dalla critica un film discorsivo, parla dei difficili rapporti intergenerazionali tra una madre, una nonna e una figlia. Al centro dell’interesse del regista c’è la madre Mirjana (Vanja Ćirić), una donna di mezza età, divorziata, che lavora in una fabbrica tessile e ha una relazione extraconiugale col direttore. A complicarle la vita ci sono la figlia adolescente Veronika (Tea Harčević) e la madre Violeta (Anja Šovagović Despot). Quest’ultima le fa visita nella capitale, perché ha un appuntamento dal medico e approfitta per trascorrere qualche giorno con la figlia e la nipote, in un clima poco idilliaco. La nipote, infatti, è in piena crisi ormonale e minaccia di voler lasciare la scuola per perseguire una carriera da cantante, mentre la figlia è nervosa e ha bisogno dei propri spazi, quegli stessi spazi che la madre invadente non sembra voler concederle. Il ruolo della ragazza adolescente è in realtà marginale, rispetto al binomio della madre e nonna, Mirjana e Violeta. Questo complesso rapporto è fondato sull’incomprensione, sulla critica, sul mancato rispetto della privacy e altri comportamenti disfunzionali dai quali le due donne non riescono ad allontanarsi. A complicare la situazione ci sono gli uomini, l’ex marito e l’amante, che sono fisicamente ed emotivamente distanti, creando un senso di solitudine nella protagonista. Il film è molto attuale proprio per il fatto che esplora la modernità dei rapporti di coppia, ma anche le enormi differenze tra le generazioni di una volta e quelle di adesso, alla ricerca di una felicità incomprensibile per gli anziani. La soluzione a questo problema non esiste, ma nonostante tutti i problemi della vita, bisogna curare i rapporti con le persone più vicine, in quanto soltanto i rapporti con i più cari possono darci la felicità.

Il pubblico che ha partecipato alla proiezione

Conquistare il pubblico

A rivolgersi ai presenti, alla fine della proiezione, è stato il regista, Zrinko Ogresta, il quale ha ringraziato gli organizzatori per averlo invitato e ha dichiarato che non sono tanto importanti i premi cinematografici, quanto le reazioni del pubblico.

“Penso che la cosa più bella sia, una volta che si accendono le luci, vedere qualche lacrima negli occhi degli spettatori – ha spiegato Ogresta -. Mi reputo una persona comune, semplice, con le preoccupazioni quotidiane che hanno tutti e per questo motivo ho voluto parlare proprio di una situazione nella quale ci possiamo riconoscere, di un rapporto complesso, ma noto. Tutti noi siamo alla ricerca della felicità, vogliamo realizzarci professionalmente, viaggiare, guadagnare tanti soldi, ma in realtà la felicità non deriva da fattori esterni, ma dalla famiglia, dai coniugi, dai genitori e da tutti coloro che ci sono vicini. Questo è quello che ci definisce veramente.
Alla fine del film si tratta il problema del non detto, di ciò che vorremmo dire agli altri, ma che preferiamo tenere dentro di noi. Penso di aver sottolineato a sufficienza il bisogno di aprirci agli altri e non aspettare che sia troppo tardi per dire quello che proviamo o che pensiamo”.

Il regista Zrinko Ogresta

Una scelta calcolata

Ogresta ha ammesso di aver deciso di trattare un tema femminile non soltanto per una curiosità personale, quanto per un motivo calcolato, ovvero per cavalcare l’onda della moda del momento. Per il ruolo principale si è rivolto a un’attrice teatrale, Vanja Ćirić, conosciuta ai tempi dell’università e dei primi provini all’Accademia d’Arte drammatica.
“Penso di aver scelto un’attrice con un grande talento, ma che non lo ostenta – ha concluso Ogresta – e penso che se dovessi tornare indietro nel tempo rifarei tutto alla stessa maniera. Da giovane ho promesso a Vanja di realizzare prima o poi un progetto con lei e sono contento di aver mantenuto questa promessa”. La pellicola rimarrà in programma all’Art cinema per tutto il mese di ottobre.

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