PGS: all’«Ivan de Zajc» è in corso «una distruzione del Teatro»

L'Alleanza Litoraneo-montana ha messo in luce alcune delle problematiche scottanti dell'ente fiumano richiedendo che questo venga gestito da quadri locali

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PGS: all’«Ivan de Zajc» è in corso «una distruzione del Teatro»
Nikola Ivaniš e Tea Mičić Badurina. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

L’Alleanza Litoraneo-montana (PGS) ha organizzato una conferenza stampa nella sua sede in via Ciotta a Fiume per discutere le attuali problematiche nel Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”. I rappresentanti del partito, Nikola Ivaniš e Tea Mičić Badurina, hanno voluto esprimere la propria insoddisfazione per il modo in cui viene gestito l’ente teatrale fiumano e per come vengono trattati i dipendenti guidati dal sovrintendente Marin Blažević. Per il PGS è in corso una “distruzione del Teatro”, proprio nel momento in cui questo stesso teatro sta spendendo come mai prima, ricevendo dalla Città 52 milioni di kune all’anno.

Nel solo mese di settembre, sottolinea Mičić Badurina, quattro dipendenti nell’ambito delle mansioni tecniche del Teatro hanno rassegnato le dimissioni, rendendo problematica l’organizzazione di nuovi spettacoli. Ha affermato inoltre che lo spettacolo “Rastanci” (Separazioni) di Mani Gotovac, previsto per il 6 ottobre, è stato cancellato non per le numerose malattie del personale, ma per mancanza di personale. Quest’informazione è pervenuta loro per tramite degli stessi dipendenti. “Nel frattempo Blažević non compare sul suo posto di lavoro perché impegnato in progetti artistici privati in giro per l’Europa”, conclude Mičić Badurina.
L’ultima relazione sull’attività del Teatro è stata bocciata dal Consiglio cittadino. Nel frattempo è in aria lo sciopero dell’Orchestra del Teatro, perché gli addetti non sono stati retribuiti per l’uso dei propri strumenti e non sono state fornite le parti di consumo. I membri hanno annunciato un possibile sciopero.
I rappresentanti del partito dicono di essere consapevoli che Blažević si trovi su questo posto di lavoro per volontà della ministra della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek e con il sostegno del sindaco di Fiume, Marko Filipović. Si chiedono se sia davvero necessario erogare un somma di denaro così grande al Teatro, che è pieno di personale proveniente da Zagabria, “tutti vicini alla ministra Obuljen Koržinek e dei quali Zagabria vuole liberarsi”. Tea Mičić Badurina fa l’esempio dell’assunzione a tempo parziale di Dubravka Vrgoč, che durante il suo mandato al TNC di Zagabria ha avuto 30 accuse di mobbing e 10 dipendenti hanno lasciato il proprio posto di lavoro. D’altro canto, altri dipendenti che Blažević aveva definito incompetenti oggi sono impiegati presso altri enti teatrali nazionali. Stando a quanto detto dall’Alleanza, il Teatro fiumano deve essere gestito da quadri locali, provenienti da Fiume e dalla Regione litoraneo-montana. Si è voluto aprire la discussione dato che la problematica sta peggiorando e per loro “deve essere risolta questo autunno poiché questo è stato l’accordo nella coalizione dei partiti che governano la Città”.
L’Alleanza ha fatto pressione sui suoi partner per risolvere la situazione e c’era stato un accordo per il quale entro la fine di settembre doveva aprirsi un concorso per la scelta di un nuovo sovrintendente. Il concorso non è stato ancora pubblicato e si aspettano che entro la prossima settimana questo avvenga. Terranno inoltre un’attitudine avversa verso l’approvazione del bilancio cittadino sul quale in questo periodo ci sono ampie discussioni tra le parti in carica.

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