«Passaggi». Un’arte socialmente impegnata

Alla Galleria Kortil di Fiume verrà inaugurata il 15 febbraio la mostra di Selma Banich e Marijana Hameršak che commemora le vittime delle migrazioni

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«Passaggi». Un’arte socialmente impegnata
La sede della Galleria Kortil. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Mercoledì, 15 febbraio, nella galleria d’arte Kortil, in seno alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak, verrà inaugurata la mostra realizzata da Selma Banich e Marijana Hameršak, in collaborazione con il collettivo “Žene ženama” (Donne alle donne). Il titolo dell’esposizione è “Passaggio” (Prijelaz/The Passage) e la mostra rimarrà in visione fino al 2 marzo.

”Passaggio” è una raccolta di ritratti commemorativi fatti con filo rosso e nero su un tessuto tinto con una mistura botanica, che hanno la funzione di ricordare tutti i caduti ai confini o nel tentativo di attraversarli.
Ricordando queste vittime del lungo percorso di migrazione che attraversa i Balcani e che sono state spazzate dallo spietato regime della morte europeo, le autrici invitano a cercare la verità, a riconoscere e a condannare il passato e il presente, che spesso ricorda in alcuni elementi il fascismo, in modo da iniziare il processo di rimarginazione individuale e collettiva che porterà al passaggio dalla normalizzazione della tragedia a una crescita comune.

Una pratica artistica decoloniale
La pratica artistica, commemorativa e decoloniale della creazione della tela “Passaggio” continua le collaborazioni precedenti, in particolar modo quelle legate alla realizzazione del manifesto “Non possono ucciderci tutte” in occasione della Giornata della donna, l’8 marzo scorso, e “Memorial Page” della Solidarietà transbalcanica. Queste iniziative si basano sulle ricerche in campo realizzate in seno al progetto ERIM (Regime europeo di migrazioni irregolari periferiche: dall’etnografia al glossario) nell’estate e nell’autunno del 2020 a Karlovac e in altre località particolarmente legate ai passaggi illegali (e spesso letali) dei confini dalla Bosnia ed Erzegovina verso l’Unione europea.

Arte e teatro
Selma Banich (1979) è un’artista e attivista. La sua pratica artistica socialmente impegnata si basa sul lavoro di ricerca legato all’attivismo ed è politicamente vicina all’anarchismo e al femminismo. Collabora anche con altri artisti e curatori sia nei Balcani, che in Europa e negli Stati Uniti. Ha preso parte a numerose produzioni di danza, teatro e opera, sia come coreografa, che sulla scena e persino nei film. Collabora con iniziative transnazionali antifasciste, femministe e per la tutela dei migranti e degli operai, come ad esempio “Zagreb grad-utočište” (Zagabria città-rifugio) e “ Za KRUH” (Per il PANE). Ha vinto il premio “Nada Dimić” coi collettivi “Žene ženama” (2020) e “Sloga” (2021).
Marijana Hameršak è una collaboratrice scientifica dell’Istituto per l’etnologia e la folkloristica di Zagabria, nonché docente all’Università degli studi di Zagabria. Nel 2000 si è laureata in Letterature comparate e Linguistica generale a Zagabria e nel 2008 ha conseguito il dottorato di ricerca alla stessa Università con una tesi dedicata alla letteratura per bambini. Ha partecipato a numerosi progetti, tra cui la cura dell’antologia “Campo, corridoio, confine: studi sugli esiliati” con Emina Bužinkić e attualmente è molto attiva ad alcuni progetti bilaterali come coordinatrice, tra cui il già menzionato ERIM e la Fondazione croata per la scienza. Il collettivo “Žene ženama” (Donne alle donne) usa l’arte impegnata per migliorare le condizioni di vita, per ridare autostima e facilitare alle donne l’integrazione nella società. Dal 2016 il collettivo è al centro del programma “Senza confini” dell’associazione “Živi Atelje” (Atelier vivo).
Nell’ambito della mostra le autrici incontreranno il pubblico per parlare dei temi che le hanno ispirato.

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