Sanremo 2022, nei brani del Festival tanto amore e (quasi) niente Covid

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Sanremo 2022, nei brani del Festival tanto amore e (quasi) niente Covid

Il Festival di Sanremo al (secondo) tempo del Covid ignora (quasi) il Covid. Non nelle misure di sicurezza e prevenzione, ma nei testi dei 25 brani che i big presenteranno dal 1 al 5 febbraio sul palco dell’Ariston. Tanto amore e poco o niente coronavirus, almeno con riferimento diretto alla pandemia, che nessun artista chiama per nome, richiamata soltanto da Dargen D’Amico nell’invocazione “che brutta fine le mascherine” e più diffusamente dalla Rappresentante di Lista quando esclama “che paura intorno… è la fine del mondo” osservando che “mentre leggo uno stupido giornale, in città è scoppiata la guerra mondiale”.

Ceto, volendo agire di fantasia, estrapolando singole frasi dai testi e talora andando persino oltre le intenzioni degli autori, un po’ come si fa con i pittori ‘leggendo’ nei loro quadri spunti magari sfuggiti agli artisti stessi, si possono rintracciare molte frasi che apparentemente potrebbero aver a che fare con la situazione attuale. Qualche esempio? Rkomi e “Mi hai insegnato a lottare anche quando la voglia di piangere mi soffocava”; o Gianni Morandi nel testo di Jovanotti per cui “a forza di credere che il male passerà, sto passando io e lui resta”…

Ma torniamo all’amore che regna, anche se non è più tempo di rime con cuore, tutt’altro, visto che per Achille Lauro “l’amore è una overdose”, per Rkomi “l’amore è elettricità, sto immergendomi nella corrente”, per Ditonellapiaga e Donatella Rettore “è questione di chimica”. Giusy Ferreri assicura che “l’amore non se ne va, vola via ma poi torna da te”; Michele Bravi esorta “fioriamo adesso, prima del tempo, anche se è inverno”; e a proposito, Irama promette che “se sarai tempo, ti aspetterò per sempre” ma Noemi ammette che “servirà un po’ di fortuna per capire meglio noi chi siamo, posso andare sulla luna ma ti amo non lo so dire”.

Molto più indulgente Aka 7even: “sei perfetta così, nei tuoi difetti, nelle imperfezioni, sei perfetta così”. Emma lamenta: “sono stanca di sentirmi sospesa e fragile ma con te ogni volta è così”. Tra shibari e Oloferne, Highsnob e Hu invitano: “Abbi cura di te”, rovesciando il più rassicurante “avrò cura di te” di Franco Battiato. Iva Zanicchi fa mostra di accontentarsi: “prenderti per come sei, senza tanta filosofia; voglio amarti e non solo ‘per amore’…”. Soddisfatto anche Sangiovanni: “Non posso trovarmi in un luogo migliore, se non tra le tue braccia”. Ma Yuman vede “una strada tutta curve, tra il cuore e la testa, senza mappe, scorciatoie o un’area di sosta”. E per Mahmood e Blanco, “il sesso non è la via di fuga dal fondo”.

Matteo Romano è convinto: “l’amore riappare, va in tendenza e risale, diventa virale” (di nuovo un richiamo, involontario?, al virus…). Ma le Vibrazioni protestano: “Ma quale amore, per troppe volte facciamo finte di non ricordarci il nome che sulla pelle poi si confonde”. Il gruppo è smentito da Fabrizio Moro: “sei tu che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi, sei tu il mondo che passa attraverso i miei occhi”. La conferma arriva da Elisa: “Ti capirei se non dicessi neanche una parola, mi basterebbe un solo sguardo”. Anche se è vero, come ricorda Giovanni Truppi, che “per vivere facciamo mille cose stupide, per sopravvivere semplifichiamo il più possibile; ma cosa c’è di semplice? Amore mio, che ridere”.

Molto più esplicito l’invito di Tananai: “Troviamoci una casa e non finiamoci più nel sesso occasionale; ma sappi che tra un anno, un giorno non avrò capito ancora di cosa hai bisogno”. E allora, come suggerisce Ana Mena, non resta che “amarsi un’ora prima e dopo lasciarsi andar”. E a proposito di andare, va lontano Massimo Ranieri: “L’America lontana di là dal mare, amore vedi: così buio è questo mare, troppo grande per non tremare”. Tremeranno anche i cantanti, come pretende la tradizione, quando saliranno sul palco dell’Ariston per il 72esimo ‘Festival di Sanremo’.

(di Enzo Bonaiuto)

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