Fiume. Palazzo dello Zucchero: risplendono le stufe in maiolica

I preziosi oggetti sono stati risistemati nel salone principale del Museo civico di Fiume dopo un intervento di restauro durato due anni

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Fiume. Palazzo dello Zucchero: risplendono le stufe in maiolica
Foto Roni Brmalj

È stato celebrato con una festa il ritorno delle due storiche stufe in maiolica, che dal 2022 fino a quest’anno erano sottoposte a un complesso intervento di restauro, nel salone principale del Palazzo dello Zucchero, sede del Museo civico di Fiume. Le due stufe, risalenti alla fine del XVIII secolo, quando il Palazzo della direzione dell’ex Zuccherificio, edificato nel 1752, venne ricostruito dopo l’incendio che lo devastò nel 1785, sono parte integrale del salone e con il loro ritorno il monumentale spazio si è arricchito visivamente. Il restauro delle stufe, alte 4,7 metri, è stato svolto a Spalato dai restauratori Giuseppe e Zrinka Savà, mentre il montaggio dei vari pezzi è stato svolto dal fumista ed esperto di stufe in maiolica di Zagabria, Nenad Hukman, che nel 2009 aveva anche provveduto a smontarle.

Un giorno speciale

A salutare i presenti a nome del Museo civico è stato il direttore f.f. Mladen Urem, il quale ha dichiarato che quello di ieri è stato un giorno speciale per i dipendenti del Museo. “Tutto il lavoro legato a questo complesso progetto è stato svolto dalla curatrice Sabrina Žigo, la quale ha dimostrato grande sapere, pazienza e capacità diplomatiche nella coordinazione dei lavori e delle diverse persone coinvolte nell’intervento di restauro – ha puntualizzato Urem –. Nell’ambito dell’opera di recupero del Palazzo dello Zucchero si era imposta anche la necessità di sottoporre a restauro queste bellissime stufe, che sono molto rare”, ha rilevato Urem, il quale ha voluto ringraziare la Città di Fiume e il Ministero della Cultura e dei Media che hanno reso possibile l’intervento stanziando rispettivamente 60mila euro (120mila euro complessivamente).

Un progetto complesso

La curatrice del Museo e responsabile del progetto di restauro, Sabrina Žigo, ha spiegato che il progetto ha dovuto superare numerosi ostacoli fin dall’inizio. “Abbiamo dovuto agire insieme e con molta cautela – ha osservato –. Inoltre, in Croazia sono pochissimi i restauratori che lavorano su questo tipo di oggetti, per cui è stata una sfida trovare chi se ne potrebbe occupare, in quanto nell’Istituto nazionale di restauro (HRZ) si sarebbe dovuto attendere troppo a lungo vista la mole di lavoro che i suoi esperti devono svolgere in seguito ai devastanti terremoti nel territorio della Banija. Per fortuna, siamo riusciti a trovare i restauratori Giuseppe e Zrinka Savà che hanno accettato di occuparsi delle due stufe, per cui il restauro è stato svolto a Spalato”, ha rilevato Žigo, la quale ha voluto ringraziare anche Nenad Hukman per il suo intervento e lo studente Ivan Topolovčan, che ha dato una mano in ogni segmento del progetto.

Il restauratore Giuseppe Savà ha dichiarato che restaurare le due stufe è stato come decifrare un enigma, mentre l’intervento è durato due anni e vi sono state investite migliaia di ore di lavoro. Sabrina Žigo ha successivamente presentato brevemente la cronologia dei lavori, spiegando che nella Sala delle vedute c’è un’altra monumentale stufa in maiolica, ma questa era stata recuperata nel 2010 dagli esperti dell’Istituto nazionale di restauro.

Foto Roni Brmalj

Foto Roni Brmalj
Foto Roni Brmalj

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