Opera gala. Entusiasmano gli ospiti sloveni

L’Orchestra sinfonica e i solisti dell’Opera del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor hanno proposto all’«Ivan de Zajc» alcune delle più celebri arie dell’opera italiana e francese

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Opera gala. Entusiasmano gli ospiti sloveni

Piacevolissimo il concerto Opera gala che ha visto protagonisti nel Teatro “Ivan de Zajc” lunedì scorso l’Orchestra sinfonica e i solisti dell’Opera del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor. I graditi ospiti hanno proposto al pubblico fiumano un programma composto dalle arie e scene più celebri dell’opera italiana e francese, con un assaggio della musica lirica slovena. Una serata, dunque, all’insegna di quelli che si potrebbero definire i maggiori “hit” dell’opera, una scelta infallibile che garantisce il successo della serata e un repertorio che viene accolto sempre con entusiasmo dal pubblico fiumano. Difatti, chi può rimanere impassibile dinanzi ad arie immortali come la pucciniana “E lucevan le stelle” o il Duetto dei fiori dell’opera “Lakmé” di Delibes.

 

Esibizioni limate

Il programma dell’Opera gala è stato ideato dal direttore artistico dell’Opera di Maribor, Simon Krečič, che ha diretto con grande energia e temperamento l’Orchestra sinfonica e i numerosi solisti, dando vita a esibizioni limate fino all’ultimo particolare, in cui ogni idea musicale veniva restituita con limpida chiarezza. Ad inaugurare la serata è stata l’Ouverture dell’opera comica “L’italiana in Algeri” di Gioachino Rossini, eseguita dall’Orchestra con un suono omogeneo e raffinato. Sul palcoscenico è quindi salita la prima solista, ovvero il soprano Valentina Čuden, che si è cimentata con notevole disinvoltura nella brillante aria di Rosina, “Una voce poco fa”, tratta dall’opera “Il barbiere di Siviglia”, sempre di Rossini. La solista ha eseguito l’impegnativo brano con sicurezza e precisione. Ha fatto seguito il soprano Petya Ivanova con l’aria di Marie, “Chacun le sait”, dell’opera “La figlia del reggimento” di Donizetti, alla quale si sono in seguito uniti il tenore Martin Sušnik e il baritono Jaki Jurgec per il vivace trio di Marie, Sulpice e Tonio “Tout le trois réunis”, anche questa tratta dalla succitata opera di Donizetti e molto gradita dal pubblico.

Jaki Jurgec, Petya Ivanova e Martin Sušnik nel trio di Donizetti

La passione di Tosca

È stata quindi la volta del soprano Sabina Cvilak che, assieme a Martin Sušnik, ha proposto il duetto “Mario, Mario! Son qui” del primo atto della “Tosca” di Puccini. Il soprano ha modellato con particolare verve il carattere passionale e geloso di Tosca.

Dopo l’Intermezzo tratto dal terzo atto dell’opera pucciniana “Manon Lescaut”, eseguito con gusto impeccabile dall’Orchestra, Sabina Cvilak si è cimentata con la struggente aria di Tosca “Vissi d’arte”, offrendo un’interpretazione controllata e convinta della celebre aria. Martin Sušnik ha quindi proposto una toccante interpretazione della splendida aria di Cavaradossi “E lucevan le stelle”, uno dei brani più amati del repertorio lirico. La sua voce, anche se forse non così voluminosa, è potente in tutti i registri, mentre uno dei tratti distintivi di questo tenore è l’ottima pronuncia italiana.

A Sušnik si è in seguito unito il mezzosoprano Irena Petkova per la passionale seguedilla “Près des remparts de Sèville”, tratta dal primo atto della “Carmen” di Bizet. La prima parte del concerto si è conclusa con l’aria di Escamillo “Votre toast, je peux vous le rendre”, sempre dalla “Carmen”, che ha visto nei panni di solista il baritono Jaki Jurgec.

Sabina Cvilak mentre canta “Vissi d’arte”

Un’operetta slovena

Nel prosieguo della serata, gli ospiti di Maribor hanno proposto un assaggio del patrimonio musicale sloveno con il “Ballo russo” tratto dall’operetta “Princeza vrtoglavka” di Josip Ipavec (1829-1908), pagine che non hanno nulla da invidiare alle più celebri operette di autori più noti. Il soprano Andreja Zakonjšek Krt ha quindi interpretato l’aria di Maud “Pesem glasbene skrinjice”, al che sul palcoscenico è nuovamente salita Irena Petkova, che ha eseguito con la sua pastosa voce l’aria di Azucena “Stride la vampa” del secondo atto del “Trovatore” di Verdi. Sempre dal “Trovatore” è tratta anche l’aria di Leonora “Tacea la notte placida”, eseguita dal soprano Rebeka Lokar con grande partecipazione.

Opera francese e verdiana

Sul palcoscenico è nuovamente salita Valentina Čuden, che si è cimentata con la frizzante aria di Giulietta “Je veux vivre”, tratta da “Romeo e Giulietta” di Charles Gounod. Molto gradito dal pubblico l’ameno Duetto dei fiori tratto dal primo atto dell’opera “Lakmé” di Delibes, proposto da Andreja Zakonjšek Krt e Rebeka Lokar. Andreja Zakonjšek Krt ha quindi eseguito anche l’aria “O Dieu! Que de bijoux!… Ah, je ris de me voir si belle en ce miroir”, tratta dal “Faust” di Gounod. Rebeka Lokar ha proposto l’aria di Aida “Qui Radames verrà!… Che vorrà dirmi?”, mentre Sabina Cvilak ha concluso la parte ufficiale del concerto con l’aria di Nedda “Qual fiamma avea nel guardo!”, tratta dall’opera “Pagliacci” di Leoncavallo.

Valentina Čuden mentre interpreta l’aria “Una voce poco fa”

Gli ospiti sloveni non si sono lasciati pregare dal pubblico entusiasta e hanno offerto addirittura tre bis, dimostrando di essersi trovati a loro agio sul palcoscenico dello “Zajc”. Il primo bis, “’O sole mio”, è stato cantato da tutti i solisti, al che Martin Sušnik ha emozionato il pubblico con la sua sentita interpretazione della celeberrima aria pucciniana “Nessun dorma”, tratta da “Turandot”. La graditissima serata si è conclusa in allegria con il “Can-can” di Offenbach.

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