Nuovi tasselli nella storia del territorio

Online la presentazione del 50.esimo volume degli Atti del Centro di ricerche storiche di Rovigno, a 50 anni del primo numero della collana

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Nuovi tasselli nella storia del territorio

Si è tenuta sulla piattaforma Zoom la presentazione della nuova pubblicazione del Centro di ricerche storiche di Rovigno. Si tratta del 50.esimo volume degli Atti che, se la situazione epidemiologica l’avesse permesso, sarebbe stato presentato ufficialmente al pubblico a Dignano, che ha avuto l’onore nel 1971 di ospitare la prima, storica uscita di questa rilevante collana. Come ha tenuto a precisare il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, intervenuto all’apertura del webinar, si tratta di un traguardo molto importante e celebrativo per una delle istituzioni più rappresentative del territorio istriano, che mira alla salvaguardia del suo ricco patrimonio storico, linguistico e culturale.

Testimonianza obiettiva

La rivista Atti esce regolarmente con cadenza annuale e propone temi che fin dall’albore hanno rappresentato i principali campi di ricerca dell’istituzione: la storia e le sue scienze ausiliari, l’arte, l’archeologia, la storia del diritto e dell’economia, l’etnografia, la dialettologia istriota e veneta, la linguistica e la cultura dell’Istria, di Fiume e delle regioni limitrofe, abbracciando tutti i periodi e contesti storici. Lo scopo è quello di offrire una testimonianza obiettiva e qualificata della storia e della cultura della Comunità Nazionale Italiana autoctona nel contesto storico, sociale, politico e culturale dell’Adriatico orientale, area di contatto tra varie culture e storiografie.

All’incontro sono intervenuti Raul Maršetić, direttore del Crs, il bibliotecario Nicolò Sponza, che ha presentato inoltre i contenuti del numero 79 del bollettino “La ricerca”, il ricercatore Rino Cigui e Massimo Gobessi, conduttore radiofonico RAI della trasmissione “Sconfinamenti”, spazio quotidiano dedicato agli italiani dell’Istria e della Dalmazia. Proprio quest’ultimo è andato ad analizzare tutti i temi che vengono trattati nelle 560 pagine dell’ultimo volume, suddividendoli in tre aree d’interesse, ovvero sociale, economica e religiosa.

La copertina degli Atti

Epidemie di tifo e fame

L’aspetto sociale viene analizzato in apertura grazie alla ricerca di Matija Drandić, dove viene descritta “La popolazione di Rovigno nella seconda metà del XVI secolo”. L’autore presenta la situazione demografica in base all’analisi dei registri parrocchiali dei battezzati e dei morti rilevando anche la posizione della città all’interno dell’intricato sistema di contatti, collegamenti e migrazioni con altri centri dell’Adriatico e del Mediterraneo orientale. Rilevante è pure il lavoro di Dean Brhan “Dentro la bottega cargnella – La struttura dell’impresa carnica in Istria”, dove viene descritto il flusso migratorio degli artigiani provenienti dalle montagne del Friuli verso i borghi e le contrade istriane che durò per diversi secoli. Rino Cigui ha fatto un’interessante ricerca sulle “Febbri volgarmente dette putride maligne, e contagiose”, un’epidemia di tifo esantematico che colpì Trieste e l’Istria dal 1790 al 1792, mentre Marko Jelenić si è soffermato sull’epidemia di fame e di tifo del 1817 in Istria, anno tristemente noto nella storiografia europea siccome sancì un significativo aumento della mortalità e una marcata crisi demografica.

I fenomeni festivi

Paola Delton con il saggio “Contributo allo studio delle fiere e feste nel mondo tradizionale in Istria” ha dato un apporto allo studio dei fenomeni festivi a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, quando la società istriana era ancora di tipo rurale-preindustriale-contadino mentre Sandro Cergna con le “Ricette vallesi con testi in dialetto istrioto di Giovanni Obrovaz” offre una rassegna di 26 ricette tradizionali raccolte dalla viva voce dei parlanti del dialetto istrioto nella variante vallese tra il 2015 e il 2020. Intrigante è pure il lavoro di Claudio Pericin che con le “Piante selvatiche commestibili dell’Istria” ne ha considerato l’uso nella cucina e ciò che hanno rappresentato in passato e per quello che tuttora significano. Il volume si conclude con il testo di Franco Stener sul “Sacrificio della vita sul lavoro ricordato ad Arsia da una nuova campana” che testimonia il terrificante incidente verificatosi nel paese vicino ad Albona dove il 28 febbraio 1940 morirono 185 minatori in gran parte istriani. Affinché non se ne perdesse la memoria, il prof. Michele Maddalena ha ordinato la costruzione di un’artistica campana di grandissimo valore, presentata a Trieste il 26 febbraio 2020, alla quale si cerca un’appropriata e definitiva sistemazione nella piazza di Arsia.

Questi sono soltanto alcuni dei molti temi trattati nell’ultimo volume degli Atti, che a breve sarà disponibile nelle migliori biblioteche del territorio oppure consultando il formato digitale direttamente dal sito ufficiale del Centro di ricerche storiche di Rovigno https://crsrv.org.

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