Notte dei Musei: la pandemia si fa sentire

Tra progetti nuovi e mostre, i visitatori di ogni età hanno potuto godere anche questa volta di una serata dedicata all’arte, alla storia e alla scienza

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Notte dei Musei: la pandemia si fa sentire

Visite guidate, allestimenti nuovi e laboratori pratici: anche quest’anno, seppur condizionata dalla situazione epidemiologica, la Notte dei Musei ha coinvolto diversi spazi espositivi di Fiume. Tra progetti nuovi e mostre, i visitatori di ogni età hanno potuto godere anche questa volta di una serata dedicata all’arte, alla storia e alla scienza. A partire dal tardo pomeriggio di ieri (e fino a notte inoltrata), i cittadini hanno potuto visitare gratuitamente le mostre attualmente in corso e partecipare alle iniziative organizzate per l’occasione. Le visite guidate degli allestimenti del Museo civico nello spazio espositivo in Žabica e al Palazzo dello Zucchero si sono svolti in diversi turni, in gruppi da 25 persone, mentre al “Cubetto” si sono potute visitare le mostre fotografiche di Borislav Božić e Miroslav Arbutina. Alcune strutture hanno organizzato degli interessanti laboratori per il pubblico, tra cui l’iniziativa “Vivaci oggetti in movimento” (Veseli pokretni objekti) tenutasi alla Casa dell’infanzia, nell’ambito della quale i bambini hanno avuto l’occasione di sperimentare le tecniche utilizzate dall’artista Miroslav Šutej, i cui lavori sono conservati presso il Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU). In quest’ultimo spazio è stata organizzata una visita guidata intitolata “Clinica di restauro”.

 

Al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato sono stati invece presentati i risultati del progetto “Sulle tracce dei Frankopan”, promosso dalla Regione litoraneo-montana, e presentato il libro “100 città frankopane — Guida storica dei territori frankopani in Croazia” (100 frankopanskih gradova — Povijesni vodič po frankopanskim posjedima). Come spiegato dall’autrice del volume, Margita Cvijetinović, si tratta di un’iniziativa promossa con l’obiettivo di valorizzare il lascito — materiale e immateriale — dei Frankopan, e conclusasi in occasione dei 350 anni dalla morte di Fran Krsto Frankopan e Petar Zrinski. Sono state inoltre presentate due oleografie del ciclo della Congiura dei magnati, donate al Museo dalla famiglia Vuković. Al termine della presentazione del libro, la curatrice Jelena Mateševac ha presentato la mostra “Conosciamo i Frankopan” (Upoznajmo Frankopane)..

Un abito di Zigman ispirato ai Frankopan

Pola: aderiscono tre istituzioni

A Pola, alla manifestazione hanno aderito tre istituzioni che hanno aperto le loro sedi ai visitatori proponendo diversi programmi. La pandemia ha nuovamente dettato legge, limitando gli itinerari a un esperienza combinata tra il reale ed il virtuale, tra passeggiate per l’Arena, ingressi contingentati negli spazi espositivi, accessi controllati e condizionati dal green pass e interessanti percorsi in rete (su Facebook, You tube, Twitter e Tik Tok).

Il Museo archeologico ha aperto le porte alla visione serale-notturna della mostra “Con la conoscenza verso la salute: 65 anni della Scuola di medicina di Pola” alla Chiesa-galleria dei Sacri Cuori. Si è potuto entrare pure nella Galleria C8 di via Carrara per scendere nelle officine artigianali d’epoca romana e apprendere che “L’attrezzo crea il mestiere”. Non a caso la Notte dei Musei di quest’anno ha per motto “Tra il reale ed il digitale” cosa che ha motivato a proporre in rete conferenze notturne in tema di arte della decorazione della ceramica antica, di monetine romane, di curiosità e particolarità inedite legate all’Arena e all’Arco dei Sergi.

Per il pubblico in erba pure visite virtuali e quiz del sapere. Ingressi veri (pochi) e virtuali (tanti) si sono verificati anche nel Museo d’Arte contemporanea che per l’occasione ha proposto gare del sapere, la presentazione del suo ultimo progetto editoriale “La linea nell’arte contemporanea” e l’omonima esposizione. Ospitale la “giovane” Casa dell’olio istriano in via dell’Istria che ha proposto a uno scarno pubblico di interessati la storia dell’olivicoltura tra racconti, videopriezioni cui è stata abbinata la presentazione e la degustazione del pluripremiato gin polese “Sette Monti”.

Uno dei programmi proposti a Pola

Parenzo: eventi online

Anche quest’anno la Notte dei Musei del Museo del Territorio parentino si è spostata sul sito www.facebook.com/. I curatori museali hanno presentato con dei brevi video alcuni reperti museali, i monumenti storici, l’attività di alcune note famiglie di architetti e altri personaggi noti. Gaetano Benčić ha proposto la moneta con la silloge dell’imperatore Antemio, la Torre pentagonale e i quattro palazzi progettati dalla famiglia di architetti Berlam a Parenzo. Marino Martinčević ha parlato dell’editore, grammatico e umanista Aldo Manuzio e di un libro conservato al Museo, di una grafica dell’olandese Erhard Rewich del 1486 raffigurante Parenzo e di un’arma da fuoco del XVIII secolo. Vltava Muk si è soffermata sul gioielliere parentino Angelo Dapretto, di cui al Museo si custodiscono alcuni manufatti, del noto etnologo, storico e storico dell’arte Ranieri Mario Cossàr – primo direttore del Museo civico di Storia e Arte di Parenzo – e dopo aver presentato “bucalete” custodite al Museo ha svolto un breve laboratorio dedicato alla loro preparazione. Davor Munda ha esposto una tazza a sfondo perforato dell’Età del bronzo, il “Cratere delle Daunia” raffigurato su un vaso o forse un’urna e alcuni oggetti metallici preistorici. Elena Uljančić ha presentato gli stemmi delle famiglie Sincich e Corsino esposti al piano nobile della sede museale, le poltrone di quella municipale e il palazzo dei Pavano.

Elena Uljančić con una poltrona

Buie: tutela del patrimonio

Il Museo etnografico di Buie ha preparato per la Notte dei Musei un programma principalmente digitale. L’evento è iniziato con un laboratorio gratuito “Cicare e ciacole” nel corso del quale si potevano realizzare tazze in ceramica con la scultrice Lovorka Lukani. È seguita la proiezione online del documentario “Pišćaci, kantaduri i balarini”, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione locale sull’importanza del patrimonio immateriale e sulla necessità della sua salvaguardia. Sempre online ha avuto luogo pure la presentazione dei souvenir della Città di Buie, ideati dalla designer specializzata in arti visive, Nina Turina: una proposta di cartoline con le più belle parti della località, magliette e borse con elementi decorativi come il calcolatore Digitron o scritte che riconosce solo la popolazione locale. Non sono mancati i giochi delle “scinche” (biglie) e del salto dell’elastico.

Il laboratorio “Cicare e ciacole” con la scultrice accademica Lovorka Lukani (In piedi)

Umago: eventi all’insegna del sale

A Umago l’evento è stato all’insegna del “Sapore di sale”. Questo infatti il titolo della mostra che racconta la storia della pesca e dei pescatori che lavoravano e vivevano nel territorio di Umago a cavallo tra il XIX e il XX secolo, attingendo alle fonti della Famiglia Umaghese, dell’Archivio di Stato di Pisino e dell’archivio parrocchiale. Attraverso le tradizioni, i costumi e le attrezzature, si è potuto notare il grande cambiamento avvenuto nel settore in questo lasso di tempo su questo territorio. Tra i temi trattati, le batane, la specie endemica Pinna nobilis e il ruolo della donna nel mondo della pesca.

Inoltre, i visitatori hanno avuto modo di vedere il modello in 3D di una puleggia (usata per issare le batane sulle “grue”) e il videogioco sulle “grue”, realizzati dagli studenti dell’Istituto professionale di Buie.

Grande partecipazione alla Notte dei Musei umaghese

Rovigno: interesse per l’archeologia

Ricco il programma della Notte dei Musei anche a Rovigno, svoltosi, oltre che al Civico, pure al Teatro “Antonio Gandusio”, dove sono stati proiettati filmati su Rovigno negli anni ‘60 del secolo scorso; nel Centro per le ricerche marine “Ruđer Bošković” che ha aperto l’Acquario e allestito una mostra che ne ripercorre i 130 anni d’attività; nell’Istituto professionale “Eugen Kumičić”, che ha presentato i suoi primi 70 anni di lavoro, nonché nella Casa di cultura di Villa di Rovigno, che ha ospitato una mostra fotografica sulla località verso la metà dello scorso secolo e i lavori di Marčelo Brajnović.

Davanti al Museo i visitatori hanno potuto ammirare i nuovi veicoli in dotazione ai Vigili del fuoco e la mostra “Baril Bareîl – La culla dei sardoni salati”. Ha suscitato grande interesse la conferenza dell’archeologo Josip Višnjić dell’Istituto nazionale di restauro (HRZ), che ha presentato i risultati preliminari delle ricerche archeologiche svolte al pianoterra di Palazzo Califfi, sede del Museo. La sua collega Lara Kreš ha illustrato invece i risultati delle ricerche svolte nei pressi delle chiese della Confraternita di San Tommaso Apostolo e di San Francesco. Nel frattempo, a esibirsi in concerto sul balcone di Palazzo Califfi è stato il Trio Puro. Lungo la Riva, ad attirare i visitatori sono stati i giochi di una volta e la batana Risorta-RV 294, costruita nel 1914 e donata da Franco Diritti Curadeîn. A fare da contorno, in mare, numerose batane restaurate di recente, illuminate dai “ferali”.

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