MMSU. Passato presente e futuro del palazzo (foto)

Il Museo d'Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume ha avviato un ciclo di visite guidate nella sua sede, che si tengono ogni ultimo martedì del mese. Ci siamo aggregati al gruppo accompagnato dalla curatrice Ksenija Orelj

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MMSU. Passato presente e futuro del palazzo (foto)

Sulle orme della Biblioteca civica, dove le visite guidate della nuova sede dell’ente nel Quartiere artistico Benčić si svolgono regolarmente fin dall’inaugurazione del palazzo il 21 dicembre scorso, anche il Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume ha avviato un proprio ciclo di visite guidate alla sua sede nel cosiddetto edificio H, in programma ogni ultimo martedì del mese. Al fine di conoscere più a fondo la storia, i contenuti e i futuri progetti di questo ente museale, abbiamo preso parte alla visita guidata tenutasi nel tardo pomeriggio di martedì assieme a un gruppo di circa quindici persone.

Il primo ente museale nel Benčić
Siamo stati accolti dalla curatrice del Museo, Ksenija Orelj, che ha illustrato il passato, il presente e accennato il futuro del palazzo, soffermandosi in seguito anche sulla mostra “Vidljive” (Visibili) allestita nell’MMSU ancora per qualche giorno. Come spiegato dalla curatrice, l’MMSU è stato il primo ente museale ad essersi insediato, nel 2017, nel Quartiere artistico, occupando una parte del pianterreno e tutto il primo piano della struttura, che sono stati rinnovati con fondi molto modesti, mantenendo il carattere industriale del palazzo. Ricordiamo che il pluripremiato progetto di ristrutturazione era stato firmato dall’architetto Dinko Peračić.
Essendo stati sottoposti a un’opera di restauro soltanto parte degli spazi interni, l’edificio, con il suo manto esterno fatiscente (nel frattempo il palazzo è stato circondato da transenne per evitare che la caduta di calcinacci, un pericolo reale, minacci l’incolumità dei passanti) e il tetto che perde, si presenta come il “brutto anatroccolo” del Quartiere artistico, che stona con la veste nuova e curata del Palazzo dello Zucchero, della Casa dell’infanzia e della Biblioteca civica che lo circondano.

L’inizio del restauro
“Come vedete, la nostra sede è l’unica di questo complesso a non essere stata rinnovata dall’esterno, ma siccome ci occupiamo di arte contemporanea, all’epoca del nostro insediamento si pensava che il fatto che il palazzo fosse stato rinnovato soltanto in parte e che la facciata si presenti cadente sia in parte giustificabile in relazione ai contenuti che offriamo – ha osservato Ksenija Orelj –. Siamo circondati, come detto, da edifici rinnovati e splendenti, salvo il teatrino, dove il degrado strutturale è stato… mascherato da un grande banner in attesa che l’amministrazione cittadina decida quale sarà la sua funzione”, ha proseguito la curatrice, la quale ha precisato che ciascuna delle visite guidate all’MMSU sarà concepita diversamente, in quanto verranno visitati diversi spazi del Museo. Qualche volta si entrerà nell’MMSU attraversando il ponte che collega il Museo con la Casa dell’infanzia, mentre altre volte si andrà al secondo piano, che è ancora in attesa di… cure. Il nostro palazzo è l’unico del Quartiere artistico a essere rimasto nella prima fase di restauro, in quanto è stato ristrutturato soltanto il primo piano del palazzo e parte del pianterreno”, ha precisato Ksenija Orelj, osservando che l’MMSU è effettivamente uno “pseudomuseo” in quanto funziona come una galleria d’arte visto che non dispone di un allestimento permanente, che è ciò che definisce un museo, ma le mostre cambiano ogni due o tre mesi.

La «casa rossa»
La curatrice si è soffermata sulla vernice rossa che decora la facciata principale del palazzo dal 2020, quando l’artista Dora Budor le diede la “nuova veste” nell’ambito del progetto Fiume Capitale europea della Cultura. “Questo progetto artistico ci ha dato la possibilità di renderci riconoscibili come la ‘casa rossa’, anche se si tratta soltanto di uno strato di vernice che con il tempo e la caduta di pezzi d’intonaco dalla facciata fatiscente non sarà più uniforme. Speriamo che questo sarà un segnale a chi di dovere di dotare l’edificio di un nuovo manto d’intonaco”, ha rilevato Ksenija Orelj.
La visita guidata è iniziata nella parte del pianterreno che attende ancora di venire ristrutturata, per cui non dispone di corrente elettrica, quindi all’interno si poteva camminare soltanto tenendo accesa la torcia del telefonino. Anche se lo spazio non è rinnovato, occasionalmente vi vengono organizzate mostre e laboratori di vario tipo.

Progetto realizzato senza i fondi Ue
“Questo spazio ci ricorda l’aspetto dell’edificio H quando vi siamo appena entrati, prima che venisse sottoposto a un intervento di restauro. In questo contesto vorrei ricordare che i lavori di ristrutturazione che sono stati svolti all’interno dell’edificio sono costati relativamente poco, per cui non è un caso che l’edificio venga chiamato scherzosamente ‘million dollar baby’. Infatti, per questo edificio non si disponeva dei fondi europei”, ha rilevato la curatrice. Ciò che manca in questi spazi è l’isolamento, mentre il problema principale sono l’umidità e le infiltrazioni d’acqua, che si verificano ogni volta che su Fiume si abbattono piogge torrenziali. In quei casi, l’acqua nel Quartiere artistico arriva anche a mezzo metro di altezza. “Siccome qui non c’è il riscaldamento, non è molto piacevole trascorrere più tempo in questi spazi. Nonostante ciò, lo scorso weekend vi abbiamo organizzato un laboratorio di riparazioni domestiche e le donne che vi hanno preso parte sono riuscite a scrollarsi di dosso il freddo maneggiando con trapani, cacciaviti, oppure stuccando le pareti”, ha osservato Ksenija Orelj.

Da Fabbrica tabacchi a ente museale
Il tour nel Museo d’Arte moderna e contemporanea è proseguito nella parte ristrutturata del pianterreno, dove la curatrice ha spiegato brevemente che l’edificio inizialmente ospitava la Fabbrica tabacchi, mentre dopo la Seconda guerra mondiale vi si insediò la Fabbrica macchinari “Rikard Benčić”. Facendo riferimento alla mostra “Vidljive” (Visibili), incentrata sull’arte prodotta da donne, Ksenija Orelj ha parlato anche delle tabacchine che lavoravano nella Fabbrica tabacchi, ricordando che questa era una delle poche professioni che in passato era svolta sia da donne che da uomini. La Fabbrica contava da 2.500 a 1.500 operai e operaie.
Ritornando al progetto di ristrutturazione del Museo, la curatrice ha rimarcato che questo è stato fin dall’inizio concepito in fasi, in quanto si prevedeva che non sarebbero mai stati sufficienti i fondi destinati alla ristrutturazione dell’intero edificio. “Il problema sta nel fatto che in questo modo non si sa mai quanto una fase dovrebbe durare. Infatti, noi ci troviamo nella prima fase da ormai sei anni e non sappiamo quando si passerà alla seconda”, ha puntualizzato.

L’allestimento permanente
La visita è proseguita al primo piano, dove si trovano gli spazi espositivi e gli uffici del Museo, mentre al secondo piano, negli spazi ancora dismessi, si trovano i magazzini per le opere d’arte. Al secondo piano l’MMSU continua a condividere parte dello spazio con l’azienda PIK, anche se da qualche anno la Città è proprietaria dell’intero edificio. Il secondo piano, una volta ristrutturato, permetterebbe al Museo di pianificare, per la prima volta nella sua storia, il tanto atteso allestimento permanente, nell’ambito del quale verrebbero finalmente esposti i capolavori dell’arte fiumana e croata che escono dal magazzino soltanto occasionalmente, quando invece meriterebbero di essere ammirati in tutto il loro splendore.
La curatrice ha in seguito illustrato in maniera avvincente e ricca di spunti la mostra “Vidljive”, che comprende una cinquantina di opere di artiste provenienti da tutta la Croazia, tra cui anche nomi che hanno segnato la scena artistica croata.

Ksenija Orelj e i visitatori nella biblioteca del Museo

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