Istria. Fiera del libro: Milo Manara ospite d’onore dell’apertura

Presentato il programma di «Sa(n)jam knjige u Istri», che verrà inaugurata alla presenza del grande fumettista italiano

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Istria. Fiera del libro: Milo Manara ospite d’onore dell’apertura
Lara Osman Grganja, Nives Pelko Mrvčić, Magdalena Vodopija, Reuel (Reli) Slonim, Vladimir Torbica ed Emina Popović Sterpin. Foto: DARIA DEGHENGHI

Ventinove anni di Fiera del libro in Istria, con la denominazione croata che gioca ancora con l’affinità fonetica tra le parole “fiera” (sajam) e sogno (sanjam) – “Sa(n)jam knjige u Istri” – per rievocare quel senso di frustrazione degli anni Novanta quando ancora la si doveva sognare una rassegna letteraria di questa serietà e levatura estetica.

La volontà di superare sé stesso
Ieri il dream team del Salone del libro polese è tornato a convocare la stampa per annunciare l’evento inaugurale di venerdì, 24 novembre, che avrà per ospite d’onore il fumettista italiano Milo Manara (lo rivedremo poi sabato sera alle 20.30 in occasione dell’inaugurazione della mostra personale alla Galleria dei Sacri cuori, allestita in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, l’Unione Italiana e la Comunità degli Italiani di Pola).
Ma ecco alcune considerazioni iniziali sul valore di questo evento letterario-fieristico, caparbio nella volontà di superare se stesso ogni anno da capo, per dare più di quanto consenta effettivamente il bacino d’utenza, necessariamente limitato, di una città di periferia. Di periferico, invece, in senso spregiativo, la Fiera del libro istriana non ha nulla. Di locale nel senso di luogo natio, terra amata e patria sì, eccome. Per questo tra i trecento editori, anche stranieri, presenti, una cinquantina sono gli editori di questo “microcosmo istriano” (Histrokozmos) che sarà uno dei temi centrali dell’edizione, accanto al fumetto, italiano in particolare e internazionale di riflesso.

La Fiera ha 29 anni
L’assessore regionale alla Cultura e alla Territorialità Vladimir Torbica si è concesso una riflessione in parte numerica in parte descrittiva sul valore dell’esperienza, della tradizione e dell’apporto estetico delle proposte culturali istriane: “La Fiera ha 29 anni, la Regione ne ha solo uno in più e quindi sono praticamente coetanee. Dal primo giorno la Regione ha seguito la Fiera con investimenti più o meno tangibili, talvolta poco più che morali, e questo non è stato un caso ma una scelta, per due motivi: primo, perché una comunità senza cultura e, viceversa, una cultura che non sia in funzione della comunità non hanno senso, e, secondo, perché i criteri estetici di questa iniziativa culturale sono sempre stati molto elevati. Pertanto la Regione non mancherà mai di seguirla”, ha concluso Torbica e gli ha fatto eco l’assessora alla Cultura cittadina, Emina Popović Sterpin, che ha praticamente ribadito il concetto con altre parole: “Ci si poteva aspettare un programma più tiepido, o perlomeno non troppo vigoroso per l’edizione che precede un anniversario importante come quello del trentesimo anno, ma la Fiera del libro non ha tradito il suo livello artistico ed è tornata a proporre un programma fantastico che avrà in Manara e nel suo ‘Nome della rosa’ ispirato a Umberto Eco, ma anche nella sua personale alla Galleria dei sacri cuori, due tra i momenti di maggiore pregio”.

Sinergie tra cultura e turismo
Reuel Slonim dell’Arena Hospitality Group, polese solo d’adozione, è stato meno analitico ma in compenso più emotivo degli altri quattro oratori: “Appartengo a quella generazione che è cresciuta col libro e ci godo a guardare i bambini che si tuffano nei libri come se fossero dei balocchi. L’Arena Hospitality crede nelle sinergie tra cultura e turismo e non perde l’occasione per sostenerle. Pola è una città stupenda con molta più cultura di quanto si creda comunemente. Fintanto che voi porterete i libri in città, noi vi sosterremmo in questa vostra missione, e fate conto che questa è una promessa”. Anche Nives Pelko Mrvčić del Centro regionale Alto Adriatico dell’istituto di credito “Zagrebačka banka” si è unita nel voto di Slonim con la stessa convinzione che le aziende che possono permetterselo sono in obbligo di “restituire” parte dei propri ricavi alla comunità da cui questi hanno avuto origine.

Un salto di qualità
Il direttore delle vendite Lara Osman Grganja ha riassunto la Fiera nei numeri salienti. In esposizione (e in vendita) dunque più di seicento titoli di trecento editori croati, italiani, inglesi e tedeschi. Tra loro anche la nostra Edit e una cinquantina di case editrici istriane, che si presenteranno ognuna con uno spaccato della propria attività editoriale, quella che si stima interessi maggiormente il pubblico generale. Quest’anno, a sua detta, si nota un salto di qualità nella produzione editoriale delle piccole e micro case editrici di nuova fondazione, che possono vantare appena pochi titoli ma già presagiscono un nuovo corso nel futuro editoriale nazionale. Il programma “Histrokozmos” è riservato appunto alle nuove proposte editoriali degli editori locali, che quest’anno saranno accompagnati nelle presentazioni anche da una rassegna enologica con vendita di vini di produzione locale che sarà una sorta di “fiera nella fiera”, da non giudicarsi con severità, visto che il vino e il libro sono sempre andati d’accordo.
I programmi singoli (le presentazioni antimeridiane, pomeridiane e serali) saranno un centinaio circa, ed è realmente impossibile elencarle una ad una in questa sede, per cui si consiglia di seguire attentamente i volantini e il foglio informativo della Fiera che saranno disponibili allo sportello informativo con le casse nella hall centrale della Casa delle forze armate, giorno per giorno. In aggiunta c’è anche il sito Internet che verrà aggiornato di ora in ora. Naturalmente i libri saranno in saldo dal 10 al 50 per cento sui prezzi di copertina con la sola eccezione delle nuove proposte, che pure non mancheranno, per cui i motivi per esserci non mancano, anzi.

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