Quell’eroe dimenticato delle guerre veneziane

Presentata ieri a Trieste l’iniziativa con la quale si vuole ricordare Biagio Giuliani, capodistriano di nascita

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Quell’eroe dimenticato delle guerre veneziane
I membri della Famea Capodistriana presentano l’iniziativa. Foto: ROSSANA POLETTI

Chi era Biagio Giuliani (Zulian)? Capodistriano di nascita, fu comandante del forte San Teodoro nell’isola di Creta; eroe dimenticato nella storia delle guerre veneziane contro i Turchi. L’Associazione Culturale Veneto Nostro si sta occupando di un progetto, presentato a Trieste al Circolo della Stampa, per rivitalizzare il ricordo del personaggio, attraverso seminari a Creta, Capodistria e Venezia; avviare il recupero di documenti storici attinenti alla sua figura e alla sua epoca; far partire il restauro archeologico dei resti del forte nell’isoletta greca, oggi riserva naturale.

Il dominio dei veneziani
La storia è questa: i veneziani puntellano Adriatico ed Egeo di fortificazioni per preservare il loro dominio e i commerci nell’area. Ne costruiscono una nel piccolo isolotto di fronte alla città di La Canea, oggi Hania a Creta. È il 1574, impiegano una decina d’anni per completare i due forti che devono preservare l’importante centro di Canea dall’attacco degli ottomani. Nel 1645 questi ultimi si apprestano a invadere e occupare l’isola, i veneziani sanno che non riusciranno a fronteggiarli. Biagio Giuliani si accorda per una resa, fa sbarcare nel forte i Turchi, dopo aver preparato un’imboscata nella quale morirà anche lui e la sua guarnigione, facendo saltare in aria la Santa Barbara, uccidendo così tutti gli invasori e salvando la città, come fece circa sessant’anni dopo Pietro Micca, durante l’assedio di Torino da parte dei francesi.
La storia del nostro eroe si trova, sempre riferita allo stesso modo, in tutte le fonti bibliografiche conosciute, come ha riferito Valentina Petaros Jeromela, responsabile del progetto, che vive a Capodistria e proprio nella “fedelissima” alla Serenissima ha condotto studi e ricerche sul personaggio.

Numerosi partner del progetto
Molti i partner del progetto, dalla Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Capodistria alla Regione di Creta – Distretto di Hania, dall’Art Kontact di Tirana (Albania) all’Associazione Batana Salvorina di Umago, fino all’European Education Research and Development di Zenica in Bosnia ed Erzegovina e alla Fameia Capodistriana. Ed è proprio quest’ampia partecipazione di popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare che ha suggerito ai promotori dell’iniziativa – come ha ricordato il presidente di Veneto Nostro, Alberto Montagner, l’esigenza di riscoprire oggi la storia comune di genti che hanno vissuto nella Serenissima una convivenza serena e pacifica, pur nelle differenze linguistiche, religiose e di tradizioni.
Come ha ricordato il presidente Piero Sardos Albertini, la Famea Capodistriana aveva già onorato nel 1963 la memoria di Giuliani, attraverso il dono di una lapide commemorativa al Comune di Venezia.
Alla presentazione dell’ambizioso progetto, approvato dalla Regione Veneto nell’ambito della Legge 39/2019 “interventi per il recupero, la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale risalente alla Repubblica Serenissima di Venezia nell’Istria, nella Dalmazia e nell’area mediterranea”, progetto che vuole coinvolgere gli studenti delle scuole istriane di lingua italiana e far loro contribuire alla realizzazione di un video racconto, hanno partecipato anche Pietrangelo Pettenò e Marianna Angelaki in video-conferenza da Creta.

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