Lo «Janoska ensémble» conquista il pubblico di Abbazia

Esibitosi nella Sala dei cristalli dell’albergo «Kvarner», il complesso viennese, che si fregia di una formazione musicale d’eccellente livello, nei suoi fantasiosi arrangiamenti sfrutta tutte le risorse tecniche dei propri strumenti

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Lo «Janoska ensémble» conquista il pubblico di Abbazia
Il quartetto ha entusiasmato il pubblico. Foto: MICHAEL FENDRE

Atmosfere e sentori della vecchia mitteleuropa, di sfrenate danze popolari e piccanti czardas, ma pure di jazz, pop, di Hollywood e quant’altro nella Sala dei cristalli del “Kvarner” con il concerto “The big B’s”, della compagine viennese “Janoska ensémble”, che ha dato il via all’edizione 2022 del Festival Kvarner. La manifestazione, che ad ogni nuova edizione offre una varietà di generi musicali e di esecutori di alto livello, si svolge sotto l’egida della Repubblica di Croazia, con i fondi del programma Europa creativa dell’Unione europea, delle Città di Abbazia e Fiume e il supporto della Regione litoraneo-montana e di numerosi sponsor.

Musiche seducenti
La compagine formata dai fratelli Janoška – Ondrej e Roman al violino, František al pianoforte e dal cognato Julius Darvas al contrabbasso – prende spunto da un repertorio classico riletto nel segno dell’improvvisazione, del virtuosismo e di una commistione di generi (musica tzigana, jazz, pop, latino americana), con la risulanza di un crossver brillante, denso, coloratissimo, di grande fantasia che, constatiamo, ha sedotto la platea abbaziana.
La compagine mette dichiaratamente l’accento sull’improvvisazione, una prassi che nel passato fu pane quotidiano per tantissimi musicisti. Sappiamo infatti che il giovane e affascinante Leonardo conquistava le corti anche con le sue improvvisazioni al liuto, dando voce ai moti dell’animo e alle sue idee musicali, che, e non osiamo metterlo in dubbio, certamente non gli mancavano. Improvvisatore geniale fu, notoriamente, Bach, i musici barocchi al basso continuo, i castrati, manco a dirlo Beethoven, Paganini, Liszt, Busoni e via discorrendo. Certamente non intendiamo fare paragoni impropri, però l’approccio dei fratelli Janoška che aprono ad una creatività musicale non solo codificata va certamente apprezzata, specie se a metterla in atto sono degli interpreti di assodate e seducenti qualità tecnico-musicali.

Bravura e virtuosismo
I “quattro moschettieri” sono partiti con la lancia in resta sfoggiando con feroce bravura, sul canovaccio brahmsiano delle danze ungheresi, tutto il pulsante e sanguigno temperamento dei popoli danubiani, l’incalzante e scintillante virtuosismo, le ammalianti sviolinate – insomma tutti gli assi nella manica che li contraddistinguono – tanto da conquistarsi l’ovazione del pubblico già al primo numero. È evidente, che sei generazioni di musicisti, loro sono la settima, hanno lasciato il segno!
Come dimostrato l’altra sera nei suoi fantasiosi arrangiamenti-improvvisazioni, il complesso – che si fregia di una formazione musicale di eccellente livello – sfrutta tutte le risorse tecniche dei propri strumenti, a cominciare dai violini – dagli accordi a quattro corde, alla cantilena, ai “flageolet” (ineccepibili), al “sautille”, al pizzicato – ottenendo una gran varietà di timbri e atteggiamenti musicali che rendono particolarmente attraenti le sue rivisitazioni di pagine celebri.
Naturalmente in queste esecuzioni ogni singolo musicista ha occasione di emergere e di dar prova di bravura. Ondrej, tra le altre qualità, spicca per la splendida cantilena, pura ed espressiva, mentre Roman con piglio istrionico ama lanciarsi in sfrenate sortite virtuosistiche. František al pianoforte è un elemento dall’inarrestabile eloquenza improvvisativa e dalle sonorità vulcanicamente esuberanti. Degno compagno è Julius al contrabbasso con capacità d’improvvisazione di tutto rispetto.

Serata all’insegna della «B»
Siccome la serata era all’insegna della lettera B, a Brahms hanno fatto seguito pagine dei Beatles, di Bach, Bartok e Beethoven. Avvincente la rilettura di “Yesterday” alla cui celebre melodia al pianoforte si inserivano estemporanee interferenze di vario genere, tra cui un accompagnamento pizzicato al violino del Preludio in do maggiore di Bach dal clavicembalo ben temperato. Favolosa, coloratissima la rilettura delle danze rumene di Bartok in cui hanno preso forma la sfrenata giocosità dei ritmi, l’esuberanza quasi selvaggia, il canto e le nenie malinconiche di quelle terre con freschezza davvero coinvolgente.

Brani dedicati ai figli
E fino a qui ci siamo. Un altro discorso invece è tirare in ballo i numi dell’Olimpo musicale come Bach (Concerto per due violini in re minore) e Beethoven (Sonata “Al chiaro di luna”). Per quanto possano essere d’effetto le rivisitazioni crossover, il Re della fuga e il Titano di Bonn in salsa jazz-pop-latino-Cole Portman non ci stanno proprio.
E “siccome la tradizione e la famiglia sono importanti” ha spiegato Julius, i tre fratelli hanno suonato pure tre pezzi teneri, allegri, che hanno composto e dedicato ai loro figli, presenti in sala.
Dietro l’insistenza del pubblico i Janoška hanno eseguito come bis “Oblivion” di Astor Piazzolla con la partecipazione del quarto fratello Louis Arpad, il quale con voce suadente ha cantato questo classico del repertorio latino americano.

Esibizioni in tutto il mondo
Rileviamo che lo “Janoska ensémble” ha suonato in alcune delle più prestigiose sale da concerto di tutto il mondo, tra cui il famoso Musikverein di Vienna, la Carnegie Hall di New York e l’Opera House di Sidney. Guidato da František Janoška, il gruppo ha suonato assieme a molte leggende del panorama musicale, tra cui Bobby McFerrin, Al Jarreau, Angelika Kirchschläger, Felicity Lott, Helmut Lotti, Bireli Lagrene e Roy Hargrove. Nel loro vasto repertorio di arrangiamenti rientrano pure le musiche di Johann Strauss, Fritz Kreisler, František Janoška, Pablo de Sarasate, Astor Piazzolla, Georges Bizet, Niccolò Paganini, Cesar Portillo de la Luz e altri. Nel 2016 la compagine ha inciso per la celebre etichetta gialla, la “Deutsche Grammophon” un album che è stato presentato con successo alla Wiener Konerthaus.
Il secondo appuntamento della serie di concerti è in programma, sempre nella Sala dei cristalli dell’albergo “Kvarner”, domenica 5 giugno, alle ore 20.30. A esibirsi sarà l’ensémble “Cembaless”. L’evento musicale denominato “Passacaglia”, specie per gli estimatori della musica antica, sarà senz’altro interessante per l’approccio storico-filologico dei musicisti, i quali, oltre a usare strumenti costruiti secondo i canoni dell’epoca, adottano lo stile e la tecnica esecutiva antica ricreando così sonorità e impasti timbrici suggestivi e particolari.

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