«Leviatano», un progetto originale e stravagante

La rassegna teatrale itinerarnte Il Carro di Tespi, ha fatto tappa a Visinada

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«Leviatano», un progetto originale e stravagante
Le autorità in prima fila. Foto: ERIKA BARNABA

L’idea di far rivivere il teatro nelle piazze dei piccoli borghi istriani si è rivelata vincente in quanto, essendo solamente alla sua seconda edizione, la rassegna teatrale itinerante “Il Carro di Tespi – Teatro italiano in piazza” è già diventata di grande rilievo e ammirazione tra la popolazione. A dimostrarlo pure i numerosi cittadini che hanno aderito anche quest’anno e sono scesi in piazza per assistere, nel caso di Visinada, allo spettacolo “Leviatano”, proposto dalla Compagnia Carmentalia (Roma) & La Confraternita del Chianti (Milano). Uno stravagante e originale progetto, che prende nome dall’omonimo romanzo di Paul Auster, ideato da Riccardo Tabilio e interpretato da Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato, con la regia di Marco Di Stefano, che ne firma anche le scene e i costumi.

La teoria della stupidità
Un racconto profondamente radicato negli anni ‘90 che dà vita a uno spettacolo che mescola realtà e finzione, raccontato in base a fonti giornalistiche e accademiche e per l’occasione presentate pure su uno schermo a fine spettacolo. È il caso di McArthur Wheeler, un rapinatore improvvisato che, suggestionato da un esperimento con l’inchiostro simpatico, pensando di diventare invisibile si strizza un limone in faccia e poi assalta due banche. Da lì finisce in mano a due studiosi di psicologia sociale, David Dunning e Justin Kruger. Il caso Wheeler diventa lo spunto per la “teoria della stupidità”, che è il motore della storia. La ricerca viene pubblicata consegnando al mondo il prototipo degli stupidi, riscuotendo anche un enorme successo. La preparazione musicale che ha visto brani dei Blur, Basket Case, Green Day, Placebo, Alanis Morrisette e altri, interpretati dal vivo dagli attori, è a cura del Maestro Attilio Costa. Il disegno luci è di Enzo Biscardi mentre il dramaturgo è Chiara Boscaro. Cristina Campochiaro è l’assistente alla regia mentre le scenografie video sono firmate da Antonio Simone Giansanti.

Musica, canto e recitazione…
Nella suggestiva piazza di Visinada ad assistervi è stato un pubblico ammaliato in quanto ha potuto respirare tutta la forza trasmessa dagli attori che, con le loro potenzialità espressive del corpo, della voce e della musica, hanno presentato un’interpretazione da veri performer con grandi abilità di cambiare ruolo, genere, età, stato d’animo, ambientazione, in modo repentino e coinvolgente. Capacità che, unite alla grandissima fluidità dello spettacolo e a quella di mantenere sempre con il pubblico un contatto diretto, hanno saputo regalare una serata ricca di emozioni facendo viaggiare i presenti in uno dei periodo storici indimenticabili. Con ironia e un pizzico di sarcasmo, hanno toccato temi importanti quali il disagio sociale provocato dalla povertà e dalla poca cultura e quello del razzismo, portando alla sensibilizzazione dell’inclusione e dell’importanza dell’emancipazione. Una messa in scena che tra le altre cose insegna, sotto una superficie ironica, cambi di costumi continui e una recitazione scorrevole fatta con maestria, come sia importante guardare sotto la “crosta” delle persone e delle situazioni per comprendere e arrivare al “succo”, oltre a quello dei limoni, anche a quello della vita. Quindi una storia “drammatica” resa leggera e usata, con sfumature inventive e simpatiche, per lanciare dei messaggi importanti, naturalmente, a interpretazione e intendimento di ognuno.

Numerose le autorità
Ad accogliere i presenti e a presentare lo spettacolo sono state Elvira Cafaro, segretaria del Comites Fiume e Noemi Dessardo, produttrice esecutiva del Dramma italiano di Fiume. Tra il numeroso pubblico composto, pure da rappresentanti dei sodalizi locali, il sindaco di Visinada, Marko Ferenac, la presidente della CI nonché vicesindaco di Visinada, Neda Šainčić Pilato, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, il presidente Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, Christiana Babić, direttrice dell’Edit, Enea Dessardo, presidente del TRY theatre, Giuseppina Rajko, viceconsole onorario d’Italia a Buie, nonché Giulio Settimo e Federico Guidotto, rispettivamente direttore del Dramma Italiano e presidente del Comites fiumano, enti ideatori del progetto. Co-organizzatore è l’Unione Italiana, quest’anno con le CI di Grisignana, Visinada e Gallesano e i rispettivi Comuni ed enti turistici, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e di TRY theatre, con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Fiume e dell’Assessorato alla cultura e territorialità della Regione istriana. Partner mediatico dell’evento è il nostro quotidiano, La Voce del Popolo.

Il pensiero degli organizzatori
“La cosa che particolarmente mi tocca è come con questo progetto riusciamo a portare la presenza del teatro in lingua italiana in realtà più piccole, dove questa forma artistica è carente”, ha rilevato Corva ringraziando gli enti che assieme all’UI hanno sostenuto finanziariamente il progetto.
Dello stesso pensiero pure Jessica Acquavita, che ha confermato il continuo sostegno al progetto da parte della Regione in quanto fa conoscere e rivivere diverse località della penisola.
A esprimersi pure Guidotto: “Abbiamo scelto di proposito questi micro borghi proprio per rivitalizzarli e portare in piazza il teatro sia per la gente del posto che per i turisti, che come l’anno scorso, si son visti frequentare nelle ore serali queste località all’interno della costa. Quest’anno, oltre ai sottotitoli in croato abbiamo aggiunto pure quelli in inglese in quanto nella prima edizione era capitato che i turisti venuti ad assistere, non capivano le lingue proposte. E poi, l’accoglienza che abbiamo ricevuto dalle comunità locali è stata fantastica”.
“Il Festival sta iniziando a prendere piede e le Comunità cominciano a capire che è una manifestazione che rimarrà nel tempo. Come produzione ci chiedevamo effettivamente se fare o meno due date consecutive dello stesso spettacolo ma si è dimostrato che funziona. Il fatto di proporre il venerdì e il sabato è stata la scelta giusta e la porteremo sicuramente avanti pure nelle prossime edizioni”, ha concluso con soddisfazione Settimo, in quanto nel borgo visinadese in più momenti si sono dovuti aggiungere posti a sedere per accogliere i presenti.
L’iniziativa si concluderà con la tappa del 14 e 15 luglio dove in piazza a Gallesano saliranno sul palcoscenico gli attori del Dramma Italiano di Fiume con “LockClown”, spettacolo in dialetto istroveneto.

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