Rijeka. «Il problema sarà il caldo»

Il Rijeka è rientrato dal ritiro di Kranjska Gora. La squadra svolgerà a Rujevica l’ultimo blocco di lavoro in vista dell’esordio in campionato, fissato per il 22 luglio in casa contro il Rudeš. «Ci attendono giornate torride: sarà dura allenarsi in queste condizioni», dice Jakirović

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Rijeka. «Il problema sarà il caldo»
Da oggi il rijeka tornerà a sudare nel quartier generale di rujevica. Foto: GORAN ZIKOVIC

Concluso il ritiro di Kranjska Gora, i giocatori del Rijeka hanno goduto di due giorni di riposo e oggi torneranno a sudare agli ordini di Sergej Jakirović e dei suoi collaboratori. L’ultima parte della preparazione prevede ora due settimane di lavoro a Rujevica in vista della nuova stagione che per i biancocrociati scatterà il 22 luglio quando faranno gli onori di casa alla matricola Rudeš di Robert Prosinečki. Il programma originale ha subito una variazione e non prevede più un solo test prima dell’inizio del campionato, bensì due nell’arco di 24 ore. La prova generale con lo Slaven Belupo è stata così anticipata di un giorno e quindi riprogrammata venerdì a Rujevica, seguita sabato dall’incontro con il Rogaška, formazione neopromossa nel massimo campionato sloveno. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto a Kranjska Gora – dice il tecnico Sergej Jakirović tracciando un bilancio dei 12 giorni trascorsi all’ombra del Tricorno –. L’intera organizzazione è stata al top, dai campi di gioco all’albergo fino al cibo. Abbiamo disputato quattro amichevoli che ci hanno dato buone indicazioni. Il Koper? Nei primi 20 minuti faticavamo a trovare il ritmo, poi siamo cresciuti e una volta andati in vantaggio abbiamo acquistato maggiore fiducia e da lì in poi è stato tutto in discesa. Altro aspetto importante è che non ci sono stati infortuni, a parte qualche piccolo problema che ha fermato Pašalić, Ilinković, Selahi e Mitrović. Frigan? Si è allenato regolarmente con i compagni, ma ho preferito non farlo scendere in campo nelle ultime due partite. Volevo semplicemente preservarlo un po’ perché tra club e nazionale non si è mai fermato. Fisicamente è stato micidiale avendo forzato molto sulla parte atletica. Nelle prossime due settimane ridurremo un po’ i carichi in modo da arrivare freschi all’inizio del campionato e degli impegni in Europa. I test col Slaven e il Rogaška serviranno per aumentare ulteriormente il minutaggio: qualcuno arriverà anche a 90 minuti. Purtroppo però il meteo non ci darà una mano dato che ci attendono giornate torride e non sarà facile allenarsi in queste condizioni”.

Un quartetto all’Orijent?
Per quanto riguarda i giovani da piazzare altrove a farsi le ossa, l’asse Rujevica-Crimea è molto caldo. Il Rijeka ha già girato in prestito all’Orijent il terzino Noel Bodetić e l’esterno offensivo Dominik Simčić, ma nel frattempo il tecnico Fausto Budicin ha chiesto anche il portiere Mislav Zadro (lui e Simčić avevano già trascorso l’ultima stagione a Crimea) e il centravanti Niko Gajzler, il quale ha fatto vedere cose molto interessanti nel ritiro di Kranjska Gora.

Ante Ćorić: «Ho rifiutato il Rijeka»
L’ex fantasista della Dinamo Ante Ćorić, da poco svincolatosi dalla Roma, ha svelato nel corso di un diretta su un canale YouTube di essere stato cercato dal Rijeka. “Sia il Rijeka che l’Hajduk erano interessati, però la Dinamo è la mia squadra del cuore e non potrei mai tradirla firmando per un club rivale”, ha dichiarato il giocatore, non escludendo tuttavia un ritorno nel campionato croato. Nel 2018 Ćorić venne acquistato dalla Roma per 6 milioni di euro, ma trascorse la maggior parte del tempo in prestito (Almeria, Venlo, Olimpija Lubiana, Zurigo) collezionando appena 2 presenze con i giallorossi. Per lui anche 4 “caps” con la maglia della nazionale. Il suo percorso è molto simile a quello di Alen Halilović. Giudicato un enfant prodige del calcio croato, paragonato addirittura a Boban e Modrić, una volta lasciato il Maksimir è iniziata la sua parabola discendente che gli è valsa in fretta la poco lusinghiera etichetta di eterna incompiuta. 

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