Letteratura «Ritorno» alla vita

Terminata la 28ª edizione della Fiera del Libro in Istria, la direttrice Magdalena Vodopija racconta in un'intervista quanto sia stato importante il rientro alla normalità dopo due anni caratterizzati dalla pandemia

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Letteratura «Ritorno» alla vita
Magdalena Vodopija. Foto: MATIJA ŠĆULAC

Più di 280 editori, 25mila volumi, 200 partecipanti di 15 Paesi diversi, 100 programmi realizzati in sette località fieristiche. Questi i numeri della 28.esima Fiera del Libro in Istria (Sa(n)jam knjige u Istri) che dal 25 novembre al 4 dicembre si è tenuta a Pola, dove dopo due anni pandemici che hanno costretto gli organizzatori a trovare soluzioni alternative, ha fatto (finalmente) ritorno alla Casa dei difensori croati. Ed è stato proprio “Il ritorno” il tema principale dell’ultima edizione della kermesse, celebrato attraverso tutta una serie di programmi ed eventi… Ce la facciamo raccontare dalla direttrice del Festival, Magdalena Vodopija, che ci svela tutto sulla manifestazione.

La 28.esima edizione della Fiera del Libro è alle nostre spalle. Quali sono le prime impressioni? È soddisfatta di quanto svolto?
“Quando, domenica, ultimo giorno della Fiera, ci siamo riuniti tutti nel Salone rosso, dopo l’ennesimo programma, per festeggiare assieme la ‘fine’ con quegli ultimi atomi di forza, è allora che ho capito che il ‘ritorno’ è stato un vero successo. La mia prima impressione? Il team: più di 50 persone che hanno messo su e portato a termine l’evento. È in loro che traspare il successo e la soddisfazione di quanto raggiunto. Dai programmi, che sono stati seguitissimi, all’atmosfera unica, alle nuove amicizie”.

Il rientro in uno spazio dignitoso
L’edizione 2022 è stata segnata dal ritorno alla Casa dei difensori croati. Finalmente “a casa”…
“Il tema di quest’anno, ‘Il ritorno’, ha coinciso con il nostro ritorno alla Casa dei difensori croati. O viceversa. Sono corrette entrambe le cose. Come è giusto dire che il nostro ritorno è (stato) solo ‘movimento’, nel senso che si è cominciato qui, per fare tappa altrove, per poi ritornare nei nostri spazi. Sappiamo che il tempo non può essere riportato indietro, proprio come tornando al luogo da cui si era partiti non si è potuto ritrovare ciò che ci eravamo lasciati alle spalle. Ma sì, ci siamo sentiti ancora a casa, rientrare nei nostri saloni è stato emozionante. Abbiamo desiderato ardentemente questo ritorno e siamo contenti che si sia avverato. C’è qualcosa di magico nel palazzo austroungarico del Casino della Marina. Magico per noi, per gli autori, per gli editori, per il pubblico. Penso che tutti abbiano accolto con uguale entusiasmo la notizia del ritorno in questo spazio conosciuto e, direi, dignitoso”.

Attraverso quali programmi avete celebrato “Il ritorno”?
“Il tema, fondamentale da un punto di vista letterario e filosofico, è stato il punto di partenza per l’intero programma della Fiera, che è stato davvero ampio e stratificato, con molte esigenze produttive, con quasi 200 partecipanti, con un forte programma di accompagnamento… Non è affatto compito facile collegare tutti gli autori, le promozioni dei libri e i concetti del programma con un determinato tema. Devo dire che siamo stati anche in parte fortunati. Quest’anno sono stati pubblicati infatti molti libri sul tema del ritorno, quindi si è parlato molto del desiderio di ritorno, del ritorno al luogo del trauma, del ritorno a sé stessi, alle proprie radici, alla propria famiglia… è uno dei temi più importanti della letteratura contemporanea. Il tema è stato approfondito alla tavola rotonda centrale dove è stato discusso da Boris Dežulović, Leonida Kovač, Boris Buden e Andrea Matošević nel ruolo di moderatore. Al tema proposto hanno risposto grandi autori nazionali e internazionali, prime fra tutte le scrittrici Eva Menasse, Kapka Kassabova, Sofi Oksanen, Marta Barone, Kasimma, Katalin Ladik… Poi grandi autori come Semezdin Mehmedinović, Predrag Finci, il già citato Boris Buden. Naturalmente i favoriti del pubblico polese: Goran Vojnović e Dragan Velikić. Quanto ci hanno raccontato sul ritorno ci rimarrà impresso a lungo”.

Ricordata Daša Drndić
Il 28.esimo Salone è stato anche un omaggio a Daša Drndić. Con quali programmi le avete reso onore?
“Beh, tutti i programmi erano in suo onore. ll ritorno è stata la sua preoccupazione letteraria e di vita e, come dice Aljoša Pužar, i suoi ritorni erano eticamente e politicamente potenti, sinceri e scioccanti. Daša era una grande amica della Fiera, era sempre con noi, sia sul palco che tra il pubblico. Lavorando al programma, mi è venuta spesso in mente: cosa avrebbe detto oggi sull’(im)possibilità del ritorno?”.

C’è stato anche il ritorno dei contenuti pensati per i più piccoli e i giovani. Quale l’importanza della letteratura e del libro nella crescita?
“Durante la pandemia non era possibile tenere programmi per bambini e ragazzi, le restrizioni epidemiologiche semplicemente non lo permettevano. Ora si è finalmente potuto ripristinare anche questi contenuti. Bambini e ragazzi hanno affollato le sale per seguire ‘Hop lektira’ e ‘PULikulArna reforma’. C’è stata anche tutta una sezione dedicata al Monte Librić, nostro Festival del Libro per ragazzi, che abbiamo chiamato ‘Librić alla Fiera’. Attraverso la lettura un bambino ha la possibilità di conoscere nuovi mondi e nuove storie. La lettura è come un gioco che stimola l’immaginazione e la curiosità. Leggere può davvero cambiare le cose e avere un impatto positivo sulla crescita. Siamo qui anche e soprattutto per questo. Vedere crescere i bambini con i nostri libri e vederli ritornare e collaborare con noi come volontari è una gioia!”.

Introdotto un programma tutto italiano
Novità 2022 le “Storie italiane”. Di che cosa si tratta?
“‘Storie italiane’ nasce in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, la Comunità degli Italiani di Pola e l’Unione Italiana e tende già a diventare tradizionale, soprattutto dopo la prima edizione di successo. Sono felice di questa collaborazione congiunta con la quale presenteremo regolarmente la cultura, la letteratura e l’arte italiana contemporanea. Questo è stato sicuramente il programma più creativo della Fiera, incentrato per questa prima edizione sulla vita e l’opera di Pier Paolo Pasolini. Così, al Cinema Valli abbiamo tenuto una retrospettiva dei film di Pasolini, c’è stata la tavola rotonda sul tema ‘Perchè leggere Pasolini oggi?’, la performance ‘Pasolini: concerto disegnato’ di Davide Toffolo, uno dei maggiori rappresentanti del panorama fumettistico e musicale italiano. I suoi disegni e le installazioni hanno fatto parte della mostra ‘Disegni per Pasolini/Crteži za Pasolinija’ allestita nella Galleria Cvajner nella Notte dei teatri. Il momento clou, tuttavia, è stato nella CI di Pola con una performance-lettura del nostro grande artista, regista e coreografo Matija Ferlin e del drammaturgo Goran Ferčec dal titolo ‘Pasolini, uno dei tanti epiloghi’, sulla figura poliedrica di uno dei maggiori intellettuali del Novecento”.

Attesa per il Festival del film
L’aspetto interdisciplinare della Fiera, “Hollybook” e gli altri programmi d’accompagnamento?
“‘Hollybook’ è il programma che associamo al film, e quest’anno il film è stato uno dei protagonisti della Fiera. Oltre al film di Pasolini, abbiamo celebrato, o meglio, annunciato quella che sarà la celebrazione dei 70 anni del Festival del film di Pola, con una tavola rotonda con i registi Srđana Karanović, Rajko Grlić, Dana Budisavljević e la leggendaria direttrice del Festival, Gorka Ostojić Cvajner. Abbiamo anche toccato i 50 anni di Animafest, esposto poster leggendari, presentato il libro di Rajko Grlić…”.

Quale momento le è rimasto particolarmente impresso dell’edizione appena conclusasi?
“Ehm, oltre alle due citate performance su Pasolini, evidenzierei quella, inaspettata, della grande artista Katalin Ladik e la sua affascinante conversazione con Aljoša Pužar a ‘Colazione con l’autore’. Si tratta di una grande interprete e poetessa, con lo stesso zelo avanguardista dell’inizio della sua carriera. Le dobbiamo molto”.

Dopo il lavorone che è stato la Fiera, il team si gode il meritato riposo. O sta già lavorando alle idee per la prossima edizione?
“Ci godremo comunque tutti un meritato riposo ma, conoscendo il team, lo start è previsto già nella prima settimana del 2023. Le idee per la 29.esima edizione non mancano, e per ora, vi anticipo, tutto tira verso il fumetto. Fumetto e realtà! Nel frattempo, ci attende l’organizzazione del 16.esimo Monte Librić e la sua partecipazione al Festival internazionale del bambino a Sebenico. Nel frattempo, ci trovate ogni giorno nel Club-libreria Giardini 2, nella nostra oasi al primo piano”.

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