Trieste. Apre la mostra sulle ricerche storiche a Fiume

L'esposizione, realizzata dalla Cattedra per l'arte dell'Antichità e del Medioevo della Facoltà fiumana di Lettere e Filosofia, verrà inaugurata oggi al Museo archeologico «J.J. Winkelmann»

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Trieste. Apre la mostra sulle ricerche storiche a Fiume

Verrà inaugurata oggi alle ore 17 al Museo archeologico “J.J. Winkelmann” di Trieste la mostra “Un secolo delle ricerche storiche a Fiume”, realizzata dalla Cattedra per l’arte dell’Antichità e del Medioevo del Dipartimento per la Storia dell’arte della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume in collaborazione con il Comune di Trieste e il Consolato generale della Croazia in Italia e il sostegno finanziario del Ministero degli Affari esteri della Croazia, della Città di Fiume e dell’Università di Fiume. La mostra rimarrà in visione fino al 16 gennaio 2022. L’inaugurazione dell’esposizione sarà accompagnata dalla conferenza della prof.ssa Palma Karković Takalić sul tema “Tarsatica romana: ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico tra passato e presente”.

 

La ricchezza di reperti archeologici

Il progetto espositivo è il risultato del lavoro ai progetti “Il patrimonio storico-culturale medievale del Quarnero” e “Migrazioni, identità e il contesto dell’arte medievale del Quarnero” della Cattedra per l’arte dell’Antichità e del Medioevo e dei collaboratori del Museo di Marineria e Storia del Litorale croato e del Dipartimento di conservazione dei beni storico-culturali di Fiume, dell’Istituto nazionale di restauro, della Biblioteca universitaria di Fiume, della Società di Studi fiumani di Roma e della Città di Fiume. L’allestimento si compone di fotografie d’epoca e contemporanee, di abbozzi e ricostruzioni in 3D che presentano le fasi più importanti della storia di ricerche archeologiche nel nucleo antico di Fiume e nelle sue zone extraurbane e della ricchezza di reperti archeologici scoperti nel periodo tra il 1914 e il 2014. La grande quantità di documenti fotografici è un’altra testimonianza della tradizione e della metodologia delle ricerche archeologiche, nonché dello sviluppo dei metodi di documentazione e di presentazione dei reperti all’interno di diverse entità politiche.

Il mosaico tardoromano rinvenuto nei pressi del campanile del Duomo

Lo sviluppo delle ricerche

L’archeologia viene presentata come un “linguaggio comune” e si cerca di illustrare in maniera critica lo sviluppo e i risultati delle ricerche in questi territori. Sono numerosi gli archeologi, i dilettanti e gli esponenti dell’amministrazione cittadina che hanno avuto un ruolo importante nelle ricerche storiche e archeologiche in Italia e a Fiume come Mario Mirabella Roberti, Riccardo Gigante, Ferdinando Forlati, Attilio Degrassi, Pietro Sticotti, Guido Depoli, Giovanni Brusin e Pietro Kandler, ma il loro lavoro e contributo sono poco conosciuti nell’area di Fiume.

Lo scopo della mostra è volgere l’attenzione del pubblico internazionale e degli esperti sulle più antiche epoche storiche a Fiume, come pure sull’evolversi della metodologia delle ricerche archeologiche, storiche e della storia dell’arte, nonché sull’approccio verso i beni culturali mobili e immobili. Oltre alla cronologia delle ricerche e dei reperti, l’esposizione apre anche altri temi: la storia della Fiume romana e medievale, l’inizio della tutela dei beni culturali, i “problemi” e le “soluzioni” nell’archeologia urbana, la ricostruzione della topografia storica in base ai resti archeologici e ai documenti scritti, e via dicendo.

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