La musica che riempie l’animo di bellezza

Ad affiancarla al Palazzo del governo di Fiume sono state sua sorella, la violinista Tea Grubišić Mihalić, sua figlia, l’arpista Veronika Ćiković e la flautista zagabrese Tamara Coha Mandić. Concerto premiato con due bis

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La musica che riempie l’animo di bellezza

È stato un concerto di particolare pregio quello che l’arpista fiumana Diana Grubišić Ćiković ha proposto martedì scorso nella Sala dei Marmi del Palazzo del governo in occasione dei trent’anni d’attività musicale. Assieme a sua sorella, la violinista Tea Grubišić Mihalić, sua figlia, l’arpista Veronika Ćiković, e la flautista zagabrese Tamara Coha Mandić, la talentuosa musicista ha voluto presentare le varie sfaccettature del suo strumento con una carrellata nei diversi periodi della storia della musica.
Il concerto, che nel rispetto delle misure antiepidemiche è stato seguito da un pubblico molto ridotto, è stato l’ultimo del ciclo di concerti della quarta stagione di “Fiume musicale” (Glazbena Rijeka) promossa dall’organizzazione artistica Cristoforium. In questi tempi difficili, in cui l’attività concertistica è ostacolata dalla pandemia da coronavirus, in cui gli organizzatori di questi eventi sono costretti a scegliere se organizzarli per un pubblico ridottissimo e di conseguenza rinunciare al guadagno o addirittura addossarsi delle spese, oppure cancellarli del tutto e attendere tempi migliori, è da apprezzare il fatto che i concerti si tengono comunque, per un pubblico piccolo che, sotto le mascherine, si sente riempire l’animo di bellezza, oggi indispensabile più che mai.

 

L’incanto dell’arpa
Ed è proprio così che abbiamo vissuto il concerto di Diana Grubišić Ćiković: un viaggio nella bellezza della musica e nell’incanto dell’arpa. La serata è stata inaugurata dall’esecuzione della Partita per arpa di Alberta Suriani, un ciclo di temi musicali italiani composti originariamente per il liuto nel XVI secolo, in cui l’arpista ha offerto un’interpretazione misurata e precisa delle eleganti musiche rinascimentali. Ha fatto seguito la Sonata in Re maggiore, op. 5, n. 1 per violino e basso continuo di Arcangelo Corelli, che ha visto in veste di solista la violinista Tea Grubišić Mihalić, accompagnata da sua sorella Diana all’arpa. Nell’arco di cinque movimenti, abbiamo potuto apprezzare la versatilità dell’arpa come strumento solista e d’accompagnamento, in cui il timbro brillante e limpido del violino e quello delicato dell’arpa si completano a vicenda.

Diana Grubišić Ćiković

L’apice della serata
Uno degli apici della serata è stata senza dubbio la “Suite antique per flauto e pianoforte” (eseguita sull’arpa) di John Rutter. Questo brano, composto nel 1979, è uno dei più noti del compositore e, ascoltandolo, non è difficile capire perché. La bellezza delle linee melodiche e delle armonie nell’accompagnamento dell’arpa creano un’atmosfera sognante capace di commuovere l’ascoltatore. La flautista Tamara Coha Mandić ha reso le incantevoli melodie con grande partecipazione e musicalità, avvalendosi dell’accompagnamento sicuro e sensibile di Diana Grubišić Ćiković.
La musica impressionista fa spesso uso dell’arpa per descrivere il mondo dell’immaginazione, dei sentimenti e dei sogni con il suo timbro delicato ed etereo. Lo ha fatto anche Maurice Ravel nella suite “Ma mère l’Oye”, originariamente scritta per due pianoforti, mentre qui è stata eseguita da due arpe, ovvero da Diana Grubišić Ćiković e sua figlia Veronika. Il dialogo musicale tra le due musiciste ha prodotto un’armonia ricca di timbri.

Particolare ricercatezza
Hanno fatto seguito la “Ballata per violino e arpa” di Miroslav Šlik, interpretata da Tea Grubišić Mihalić, e l’”Entr’act per flauto e arpa” di Jacques Ibert, eseguita da Tamara Coha Mandić. Nuovamente, l’accompagnamento era curato da Diana Grubišić Ćiković.
Tutte e quattro le musiciste hanno infine proposto il brano “Deux interludes per flauto, violino e arpa”, sempre di Jacques Ibert. Lo splendido brano ha coronato nel migliore dei modi un concerto di particolare ricercatezza e ha senz’altro nutrito di bellezza gli animi del pubblico presente, che è stato infine premiato con due bis.

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