Cimitero di San Damiano: campo F. Inizia il restauro delle tombe storiche

Valida iniziativa della Città e della CI volta alla salvaguardia dell’identità territoriale

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Cimitero di San Damiano: campo F. Inizia il restauro delle tombe storiche

Finalmente sono state avviate delle valide iniziative, supportate dalla Città e dalla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”, per recuperare una parte molto importante dell’identità territoriale: i cimiteri, silenziosa testimonianza di una lunga storia, molto sofferta nell’Umaghese a causa delle due Guerre mondiali e dell’esodo, che ha decimato la popolazione locale. Una storia che ha diviso le famiglie, gli affetti, che ha portato gente nuova, che non sempre capisce, né si sforza di capire, gli avvenimenti che sono susseguiti a Umago negli ultimi duecento anni.

 

Ebbene, finalmente, qualcosa si è mosso e dopo tanti tentativi è iniziato il restauro delle tombe considerate d’importanza storica, che si trovano nel campo F, sulla sinistra dell’entrata principale nel cimitero di San Damiano, che negli ultimi decenni è stato allargato diverse volte.
Nel campo F abbiamo incontrato la vicesindaco, Floriana Bassanese Radin e il titolare della ditta “Kamin”, incaricata dei lavori di restauro, Aleks Đurđević di Marussici.

Aleks Đurđević e Floriana Bassanese Radin

Ecco che cosa ci ha detto a proposito la vicesindaco: “Tra i monumenti di rilievo storico-culturale che necessitano di un intervento di recupero, un posto importante spetta proprio ai cimiteri. Sul territorio umaghese abbiamo sei cimiteri in uso e due in abbandono, ossia il vecchio camposanto di Petrovia, lungo la strada verso Giurizzani e il cimitero di Sant’Andrea di Umago”.

Qual è l’importanza del cimitero di San Damiano per la Comunità Nazionale Italiana?
“All’interno del cimitero di San Damiano, lungo le file di cipressi, le antiche tombe logorate dal tempo, i monumenti tombali, le lapidi e gli epitaffi, rappresentano una testimonianza autentica della secolare presenza storica, umana e culturale della popolazione italiana e istroveneta sul territorio umaghese, una testimonianza che va tutelata con una normativa adeguata, che ne impedisca il degrado e la scomparsa”.

Alcune lapidi che saranno restaurate

Quando è stata avviata questa valida iniziativa di recupero?
“I primi passi concreti risalgono al 2015, quando il sindaco, Vili Bassanese, nominò una Commissione per la tutela del patrimonio cimiteriale, affidandole il compito d’impegnarsi per giungere a un decreto che proclami il cimitero patrimonio storico-culturale della città prima che le testimonianze ancora presenti sui monumenti tombali vengano definitivamente cancellate o disperse. Per arrivare al documento finale, è stato necessario individuare e catalogare tutte le tombe storiche. Questo preciso compito è stato svolto dal Museo civico, che ha elaborato lo ‘Studio per lo sviluppo storico e territoriale – Linee guida per la conservazione della memoria’, un documento che raccoglie la catalogazione di un centinaio di tombe. In base a tale studio, nel febbraio 2018, il Consiglio cittadino di Umago ha approvato il decreto sulla tutela e la conservazione della memoria del cimitero di San Pietro Damiani di Umago, rispettivamente sull’attuazione degli interventi suggeriti dalle autorità e istituzioni competenti”.

La lapide del pescatore Bruno Petrovich, mitragliato in barca dagli aerei americani

Quali sono i primi interventi?
“Sono iniziati i lavori di restauro delle prime tombe e del muro. Si tratta delle tombe della famiglia Coslovich, del dottor Carlo Apollonio, della famiglia Sabatz e di alcune lapidi delle vittime dell’affondamento del San Marco, una tragedia che nel settembre 1944 colpì al cuore una città già provata dalla guerra. Questa e altre tragedie non devono essere dimenticate”.

Significativi i segni del tempo sulle tombe di cittadini illustri

A quanto ammonta la spesa iniziale dei lavori?
“La spesa iniziale dell’attività di restauro ammonta a 25mila kune e i mezzi sono stati assicurati dall’assessorato cittadino all’Assetto territoriale e alla Pianificazione ambientale, guidato da Diego Banković. Si tratta di un’operazione molto delicata, legata anche alla proprietà delle tombe; soltanto con l’avanzare dei lavori saremo in grado di elaborare una lista dettagliata degli interventi e un preventivo spese più preciso”.

La tomba di una madre e dei suoi due figli, vittime del piroscafo San Marco

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