La danza nel cuore pulsante di Fiume

Lo spettacolo «Un addio a Žabica» di Ivana Peranić e Žak Valenta, allestito nella Stazione degli autobus del capoluogo quarnerino, dimostra che l’amore è possibile anche nel più caotico dei posti

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La danza nel cuore pulsante di Fiume
Danza nella verve cittadina. Foto: RONI BRMALJ

Nel trittico teatrale denominato “Rijeka Deluxe”, la coppia di performer Ivana Peranić e Žak Valenta porta una ventata di lusso d’altri tempi nelle location fiumane più frequentate dai cittadini. Una decina di giorni fa si sono incontrati sul tetto del Tower center a Pećine, che per l’occasione era stato chiuso al traffico, per sottolineare la dissonanza tra una Fiume industriale, chiassosa e disordinata e all’aspirazione a essere un’effettiva Capitale europea della Cultura, dal momento che porta questo titolo dal 2020.

La seconda performance o spettacolo, che dir si voglia, e che in realtà è la prima parte del trittico, in quanto ha debuttato nel 2022, si è svolta invece nella stazione degli autobus di Fiume, quello che potrebbe venire considerato il cuore pulsante della città.
Proprio come nel progetto “Deriva urbana”, del Dramma Italiano, dove il pubblico è stato accompagnato per le vie di Fiume, mentre la musica e le voci venivano ascoltate grazie alle cuffie, pure in “Oproštaj sa Žabicom” (Un addio a Žabica) gli spettatori sono stati pregati di prendere le cuffie o gli auricolari da casa e scaricare un file audio con le musiche di sottofondo.

L’eleganza del contrasto
Il progetto teatrale del Laboratorio creativo di teatro contemporaneo KRILA è uno spettacolo che si basa sul contrasto. Il primo personaggio “sulla scena”, ovvero quello che viene notato dagli spettatori che guardano dall’alto, è un elegantissimo Žak Valenta, con tanto di vestito bianco, valigia in pelle e cappello panama, che si avvicina a passo felpato alla banchina dalla quale, presumibilmente, dovrebbe partire l’autobus che lo porterà a destinazione. Anche se può sembrare singolare questa figura slanciata all’interno di una folla in movimento di viaggiatori, studenti e migranti, l’uomo non spicca in particolar modo nel panorama cittadino, abituato a vedere ben più grandi eccentricità. Quando dalla folla sbuca la sua compagna, Ivana Peranić, vestita in un abito scuro, i due si abbracciano creando il più bel contrasto di sempre, quello tra due “colori” agli antipodi.

Bellezza nel grigiore
Passando per il centro cittadino notiamo solo i dettagli o ci concentriamo sulla meta da raggiungere. Lo spettacolo “Un addio a Žabica” ci permette di avere una visione d’insieme di tutta la zona della stazione degli autobus, con le strade che la circondano, ma anche con i cantieri che ultimamente sono stati aperti nelle sue vicinanze, a renderla più brutta e più caotica a causa della chiusura di una corsia stradale. Quando diciamo Žabica pensiamo ai malviventi che “operano” nella zona, al nervosismo, ai clacson, ai taxi in divieto di sosta, ai passeggeri in ritardo che attraversano la strada col rosso, ai fast food, a visi di passaggio, che non conosciamo. In quella che è stata definita dagli autori dello spettacolo “una coreografia sociale che riassume lo spirito fiumano, caotico, ma anche pieno di vita”, troviamo una coppia di amanti a dimostrare che la vita e l’amore possono fiorire anche sul più grigio degli asfalti.

Linguaggio corporeo
Il duo Peranić/Valenta racconta una storia già vista, che viene spesso raccontata nelle stazioni, negli aeroporti o nei porti. Si tratta di una storia di distacchi e di ritrovamenti, ma anche di ritardi e corse per trovare il mezzo di trasporto giusto, il tutto inframmezzato da passi di danza e persino qualche litigio. Il bello di questo spettacolo in uno spazio pubblico è che i cittadini ignari entrano ed escono di scena, a volte disinteressati alla coppia, altre volte incuriositi dai ballerini. Qualcuno si ferma, scatta una foto, si gratta la testa, altri sono pensierosi o troppo occupati a pensare al viaggio. Quante volte, però, ci è successo di vedere una coppia affiatata sul treno o seduta in un parco e osservare gli amanti senza sentire cosa si dicono, ma sapendo, dal modo in cui si muovono, che tra di loro c’è del tenero. In un luogo che trasmette un’energia tutt’altro che tranquilla, Peranić e Valenta riescono a parlare d’amore e di un viaggio che si fa tenendosi per mano.
L’impianto tematico dello spettacolo è di Ivana Peranić e Žak Valenta, che ne sono pure gli autori, i coreografi e gli esecutori. I costumi sono di Tajči Čekada, mentre il trucco e le acconciature sono di Ksenija Nakić-Alfirević.

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